Altrove

16,20


Il buon Thic, mi permetto di appellarlo amichevolmente così, dice che per neutralizzare la sofferenza bisogna prima sentire che c'è e accoglierla e poi capire di che si nutre per poi intervenire togliendole alimentazione.Ecco, penso che quel che resta della mia sofferenza per il fiorentino sia alimentato da un residuo di (assurda) speranza.Speranza che lui si sia sbagliato e in realtà provi qualcosa per me.Razionalmente mi sono spiegata molto bene che non può essere così, e la spiegazione non è stata neppure pericolosa per la mia autostima: ho compreso bene che non avrei potuto fare o essere nulla per trattenerlo, perché lui non cercava altro che un incontro fugace, a prescindere, e non ne ha voluto sapere di prendere neppure in considerazione altro.Quindi?E quindi il passo che mi resta da fare è abbandonare completamente l'illusione. Ché poi non è che sia sempre così: è soltanto in alcuni momenti che torno scioccamente a sperare. E questo mi dà conferma di come sia stata un'ottima idea chiudere i canali di comunicazione con lui, vista la mia tendenza a sognare e illudermi...Ecco, mi ci vuole un bello sforzo per cacciare indietro immagini fantastiche e visionarie quando arrivano, ricordandomi che mi sentirò molto meglio quando smetterò di farlo.Sarò libera.Almeno da questa sofferenza. Perché mi pare di aver capito che poi noi esseri umani troviamo sempre nuovi altri motivi per soffrire.Ma intanto direi di lavorare per eliminare questa di sofferenza.