Altrove

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Tutto quel che riesco a pensare (di buono) è come organizzarmi bene questi 4 golosi giorni a casa, seppure in buona parte piovosi.E poi pensavo una cosa importantissima per me: sono giorni che quell'uomo nero non è più un pesante sottofondo ai miei pensieri.Certo, avevo scritto che me ne ero liberata, ed è vero, ma era l'avvio della fase finale del processo che nell'ultimo anno mi ha portata a guardare in faccia una realtà più brutta di qualunque ipotesi triste avessi potuto farmi negli anni. E' stato un pugno allo stomaco dover guardare. Ho sentito forte la presa di questa mano sulla mia testa che mi ha tenuta ferma perché fossi obbligata a vedere qualcosa da cui non facevo che distogliere lo sguardo. Pensavo fosse amore invece era malattia.Nei giorni scorsi ho fatto un passo in più...Continuavo a dirmi "ok, ora sai tutto quel che c'è da sapere, ma un conto è capire con la mente e un conto è sentire: finché non sentirò che è tutto a posto, che va bene così, che non importa più nulla che abbia a che fare con lui, ecco, fino a quel momento non staro bene".Così ho iniziato a liquidare la questione, ogni volta che la rabbia per quel che mi ha fatto tornava a salire: è malato. Punto. Non è un mostro, non è buono, non è niente di diverso da questo: è malato. E da tale agisce, anche adesso, nel bene e nel male. Che senso ha quindi aspettarsi qualcosa da lui?Nessuno.Pappa-time."La leggenda del Non-Amoreche si scrive di seraDi una cosa che sarebbe bellaMa non è vera"Una storia di amore e di vanità - Morganhttps://www.youtube.com/watch?v=NslYbabz7w8