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Roma, tutte le feste porta via


Intanto trovo sia particolarmente azzeccato scrivere sul foglio note in cui ieri avevo annotato i nomi di due ristoranti a Roma.Eccomi su un altro treno del ritorno, uno dei tanti degli ultimi mesi (auricolari: don't fear the reaper).E mi sa che spesso non vivo per paura di morire o per paura e basta.Due giorni fa davo sfogo al mio lato borderline più cupo: vuota, passiva, ripiegata su di me a darmi della perdente. Guardare dal buco della serratura le luccicanti vite degli altri, soprattutto di chi mi ha fatto del male, e vergognarmi della mia debolezza. Un pericoloso e fin troppo familiare circolo vizioso. Sai che devi darti una scossa e buttare all'aria il telefono, ma non lo fai. Sprofondi. E ti fai ancora più schifo per come continui a sprofondare. Pensi che hai raggiunto obiettivi ridicoli, che sei indietro, gli altri hanno raggiunto da tempo mete che tu non sai neanche sognare. Sprofondi.(Auricolari: society...quel giovane hippy è stato sciocco come lo sono io. Gli sciocchi soccombono da sè. Ma lui almeno è stato uno sciocco coraggioso. Ha provato a vivere. Lui).Spesso a peggiorare la situazione contribuisce il mio stato di salute (e anche l'imminenza del ciclo, a dirla tutta). È da ottobre che sono sfigatella, e dal 30 dicembre che sopravvivo tra ufficio e casa a causa di una fastidiosa bronchite. A cercare di farla passare per una volta ignorando i miei genitori che non sono me, non sanno sempre che cosa sia meglio per me. Li ho sempre ascoltati. Troppo. Disobbedire spesso è sano. È quando obbedisci troppo che qualcosa non va...I miei sono campioni di giustizialismo spiccio, che un po' ho ereditato da loro. Mia madre di fronte al mio abbattimento per la bronchite che non passava in vista della vicina trasferta a Roma per un concorso, oltre ad aggredirmi per il mio, per una volta!, non voler prendere l'antibiotico, è riuscita a dirmi "così impari! Non saresti dovuta andare dopo Natale a trovare la nonna a Napoli, sapendo che dopo le feste ci sarebbe stato il concorso!""Eh???""Certo, avresti dovuto sapere che i tuoi parenti risparmiano sul riscaldamento.""Ehhh??????""Certo, perché noi nel 1980 andammo a Natale dal cugino di tuo padre, e non accendeva il riscaldamento".Giuro, l'ha detto.E in verità nella notte ho pensato davvero di non partire e arrendermi alla sfiga. Perdendo la speranza del concorso e i soldi del treno e dell'appartamento. Non me la sentivo, debole, triste e malata, di partire da sola. La sera prima ero senza energie. Sfinita dalla bronchite e dai pensieri ossessivi...(Auticolari: Stressed out. Per me è più contenta anche la mamma se ogni tanto non l'ascolto).Per questo, indipendentemente da come possa essere andata la selezione, la borderline che è in me, che quando esce di casa sta meglio, si dà una pacchetta sulla spalla e si dice "brava! Perché sei partita invece di lasciar vincere la paura. Brava perché hai tirato fuori le energie. Brava perché sai come curarti, se solo ti ascolti."In sintesi, brava, perché se ci credi sai badare a te stessa.E sai regalarti carezze, se solo te lo ricordi.Sei capace di correre in stazione per non perdere il treno e poi, appurando che è in ritardo di un'ora, gioire di cuore per il tuo primo piatto di gricia romana che hai deciso di concederti nell'attesa del treno. Gioia pura, rallegrandomi le orecchie al suono del simpatico accento capitolino, soffermandomi su ogni pronuncia, inventandomi domande superflue pur di sentirli parlare.(Auricolari: planet earth).Papapa PapàpapapaE poi il gallo, cristo santo!, il gallo.Lo dicevo da un po'. Davvero. E da quanto non mi sveglio sentendo il canto di un gallo, mi manca, uffi, se solo potessi ascoltare ancora il canto di un gallo... Tanto tempo fa almeno al paese dei nonni lo potevo sentire. Ora più niente.(Auricolari: for what is worth...è che le mie playlist, senza falsa modestia, sono notevoli. Manco le avessi scritte io ste canzoni, ché mi gaso tanto...).L'avevo detto pure prima di partire. Così quando arrivata all'appartamento, ché vicino alla fiera di Roma mica ti aspetti la campagna!, e invece la trovi. Si apre il cancello e nel cortile c'è lui. Il gallo. È lì! L'hai evocato, ed lì con la sua gallina.(Auricolari: just breath. Ed è così. A volte mi basta soltanto aprire la porta di casa e respirare aria nuova. I miei pensieri si ossigenano e scacciano le ombre ammuffite)."Hey, ma quello è un gallo! Canterà domattina?""Chicchirichì".Risponde lui alla mia domanda..."Scusi, lo chiudo sul retro così non la disturberà"'"Cosa??? No!!! Lui deve cantare. Io voglio sentirlo! Per favore".(Auricolari: mistery of love. E io lo amo già quel gallo).Credo mi abbia preso per svitata, la tipa. Ma forse pure il gallo.Stamattina pregustavo la sveglia, ma silenzio. Ok, è ancora buio. Canterà allo schiarirsi del cielo. Mmm...sono sette e mezza, e non canta :(Delusa, ho preso le mie cose e le ho caricate in macchina."Buongiorno, il gallo non ha cantato!".Ok, sto andando al concorso e questa è la mia prima preoccupazione. Mi prende per forza per svitata."Non l'hai sentito tu".Come cazz'! Io, colpa mia?, mi sono impedita da me lo spettacolo?  I vetri, i serramenti!  Ho maledetto l'efficienza di quegli infissi e ho maledetto me per non averci pensato e per il mio sonno pesante. Shame on me!Ho finito di caricare il mio bagaglio, e gettato un'occhiata sul retro, dove il gallo ha trascorso la notte e dove non potevo vederlo.Ho fatto per aprire la portiera..."Chicchirichì".Adesso sì potevo andare felice al concorso.Prometto che non mangerò mai un galloPostilla: e quando pensavo che questo ritorno in treno con due ore di ritardo non avesse più nulla da darmi, a parte il rimborso del 50%, ho il piacere di conoscere la signora Rosa, pensionata casalinga nonché ballerina che toglie il malocchio.PS: si chiama Ciop. Il gallo.Playlist: https://youtu.be/ClQcUyhoxTghttps://youtu.be/cl4cLEToPfchttps://youtu.be/pXRviuL6vMYhttps://youtu.be/8NF6Qa84mnohttps://youtu.be/gp5JCrSXkJYhttps://youtu.be/E5bAawsa7_shttps://youtu.be/4WTt69YO2VI