Altrove

11,02


Piove, ancora in pigiama ho preso il caffè preparato da papà, e ho fatto la spesa on line per i miei genitori che mentre scrivevo delle piacevoli mail mi hanno chiamata insieme con un entusiasmo e un affiatamento inimmaginabili prima di questa pandemia: "corri, è tornato il leprotto!". E io ho corso per davvero. Ho mollato tutto e li ho raggiunti sul balcone ad avvistare in lontananza il leprottino che da qualche settimana gironzola sui prati che rivestono il piano dei garage davanti al condominio. Mia sorella era al lavoro. Per un attimo, un attimo soltanto, mi è sembrato di vivere un momento che non so neppure se sia mai esistito, di quando eravamo solo noi tre, io ero bambina, e loro erano capaci di unirsi in qualcosa per rallegrarsi con me.So che è soltanto un periodo anomalo che finirà con questa pandemia. So che finirà il loro appena accennato affiatamento, la nostra intimità di famiglia, il caffè pronto con amore per me e tutto il resto. E la prospettiva di tornare di nuovo senza interruzioni alla mia vita autonoma dove io mi confronto con me stessa senza soluzione di continuità, mi avvilisce un po'. E' vero che c'è del positivo, è vero che è stato giusto andare a vivere da sola, che mi ha permesso di rafforzarmi. Ma forse ho esagerato, e 5 anni di me, solo di me, a inventarmi il tempo 24 ore su 24, a prendermi cura di me, della casa, senza mai poter appoggiare la testa in un posto caldo e sicuro, senza mai poter dire "ti prego, per un attimo guida tu", si stanno facendo sentire. E se devo dirla tutta penso che cercherò di non dare un taglio netto e tornare almeno qualche sabato sera a dormire qui.