Altrove

12,01


Ho fatto un pensiero sciocco e infantile.Stanotte da sotto le coperte ho sentito tutta la violenza del nubifragio che si č abbattuto su Milano. Mi sono svegliata di soprassalto per un rumore pių fragoroso, e ho provato l'inquietudine di non sapere che cosa fosse. Ho stretto Nigliolo e mi sono riaddormentata.Questa mattina mi sono affacciata alla porta-finestra e pareva tutto come sempre.Un leprotto che si era fermato per alcuni istanti a fissarmi, insospettito dal chiasso dell'alzarsi della mia tapparella, č corso via sparendo in un attimo impaurito da una cornacchia in arrivo molto pių grande di lui. Ma non era tutto come al solito: uno dei grandi alberi della roggia di fronte era caduto, abbattuto dal vento e dall'acqua di stanotte. Era lė da chissā quanto... La cosa ancora pių strana č che proprio ieri, prima che iniziasse il temporale, leggevo il capitolo di "il ragazzo selvatico", di Cognetti, che parlava dello smarrimento di vedere un albero secolare abbattuto da una tempesta.Poco dopo la vista del panorama, la radio annunciava la triste notizia della morte di Ezio Bosso.E io ho pensato a quel fragore inquietante di stanotte e a quel meraviglioso albero.