Altrove

19,20


Vorrei scrivere della gioia che mi ha invaso in questi due giorni di ritorno a casa mia, questa volta insieme a Gatto. Desideravo che si trovasse a suo agio, che fosse tranquillo e al sicuro, ed è stato importante vedere gli sforzi degli ultimi mesi premiati. Con le mani ancora sferzata da molteplici microtagli mi sono gustata con beatitudine le sue passeggiate in sicurezza sul balcone. E io mi sono riappropriata per 2 giorni dei miei spazi.Ora siamo tornati dai miei per la settimana di lavoro, in attesa di venerdì sera. Poi chissà, non so ancora se mi trasferirò definitivamente o continuerò l'alternanza.Vista da fuori so di apparire incomprensibile: perchè questa 41 enne sta a casa dei suoi?Sapete che non lo so? E' stata una ciliegia dietro l'altra: il primo lockdown che mi ha isolata da ogni essere vivente per un mese e un mezzo, e il mio crollo, poi sono iniziati i fine settimana dai miei, per riprendermi in compagnia, e sono arrivata all'estate, quando ho conosciuto G.: sono tornata a casa mia definitivamente ma tutto è stato diverso rispetto a prima, perché non ero più io nei miei spazi, ma noi nei miei o nei suoi. Strano. In un attimo sono arrivate delle insperate e vissute vacanze e a catena, con il risalire dei contagi, la scelta obbligata ancorché sofferta di isolarci da lui. Non fa in tempo a trascorrere un mese e dopo pochi giorni dall'arrivo di Gatto, mi ritrovo fuori da quella casa. Che fare per il tempo necessario a metabolizzare e con un coniglio per cui casa mia è inadeguata? E poi non volevo di nuovo chiudermi in casa da sola. Da lì è stata una girandola di eventi incontrollabili: il covid, l'obbligo di tenere, sola, il presidio dai miei, la paura di perderli, la lenta ripresa, lentissima in concomitanza con l'aumento dei contagi, ed io che nei fine settimana pian piano lavoro per adattare casa mia a misura di coniglio.Sabato ho finito gli ultimi lavori: Gatto non può raggiungere (spero) prese di corrente e cavi né cadere giù dai balconi. In ogni angolo della mia microcasa ci sono arredi accoglienti per lui: cucce, tappetini, copertine, la cassettiera con le sue cose. Lui ha girovagato, smarrito, ha provato invano ad arrivare a qualche cavo elettrico, e ha scelto i posticini per il riposo. Ed io ero contenta. Perché non tornare del tutto a casa mia allora? A parte che vorrei prima capire come si muove e dopo passare a ricomporre la postazione lavoro (ma vi immaginate lui alle prese con i cavi del pc???), ma siamo in arancione scuro, e secondo me presto diventeremo rossi: che faccio? chi vedo? dove vado? Starei seppellita a casa. Eppure una parte di me ha paura di stare disimparando l'autonomia.Non so che pensare.(Non so come avrei fatto a non andare fuori di testa in questi mesi se non ci fosse stato Gatto e il nostro comune sentire da abbandonati)