Altrove

14,09


Sono in spasmodica attesa di riscontri dalle case editrici. Del tipo che mi scatta il controllo compulsivo della mail, anzi delle due mail "che ne sai? Magari invece di rispondere alla mail indicata come riferimento rispondono a quella da cui ho inviato il manoscritto". Certe volte controllo se il wi fi funziona. Ah, funziona. Ok, è sempre meglio verificare: almeno mi tolgo il dubbio di non essere considerata. Ecco, evviva l'assenza del dubbio: non mi stanno filando; è pur sempre un dato da cui partire. E intanto di nuovo controllo e ricontrollo. Ché è tutto il contrario di ciò che dovrei dire per ammantarmi almeno vagamente di una sottilissima patina da scrittrice figa. In tutto questo tramite facebook mi piovono addosso richieste di amicizia e di chat da facenti parte dei gruppi di scrittura. Vado a vedere chi sono e, sorpresa!, editor, agenti, responsabili di case editrici. Insomma, dietro compenso farebbero cose per me. Poi c'è pure un tipo che  non mi pare lavori nell'editoria, ma scrive libri per diletto, e questo mi piazza like a Gatto e risponde ai miei post sul gruppo, e non ho capito se ci sta provando o se vuole vendermi i suoi libri (una volta un tipo qui su libero mi riempì la messaggeria con conversazioni vaghe per poi arrivare prendendola da molto lontano a chiedermi di comprargli un libro che ovviamente non gli comprai per dispetto e perché la maggior parte dei libri autopubblicati è scritta coi piedi (figurarsi, spesso sono brutti pure quelli editi da case editrici)).Meno male che tra una settimana inizia il torneo di Io Scrittore: almeno qualcosa si smuove, pure se fosse un "mio dio che schifo questo incipit!", e soprattutto mi terrà impegnata nella lettura di altrui incipit.