Altrove

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Adesso voglio la via più facile. Voglio che arrivi uno a salvarmi. Sì. Uno che si metta in testa di farmi stare meglio, darmi una direzione, un senso, l'amore e vattelapesca, cose a caso che negli anni mi sono state dette.È così: non voglio fare il lavoro sporco, impegnarmi con costanza, faticare per crescere, colmare i miei vuoti e tutte quelle cose che so fin troppo bene (la dottoressa me lo dice sempre che il mio problema non è cognitivo).Niente di tutto questo. La via facile, free, zero fatica. Ora faccio un po' di numeri per suscitare l'interesse di qualcuno, arriva da me un pazzo che mi adora e si convince che può risolvere lui tutti i casini che ho in testa. E io prendo. E ci roviniamo la vita, io sempre di più. Perché è così che è sempre andata.Quindi faccio un bel respiro, prendo 'cognitivamente' (contenta, psycho?) le fantasie tossiche di questa bambina in apnea, le metto in un bel sacco e le porto in cantina.