Altrove

10.00


Era da parecchi giorni che neppure la meditazione e lo yoga mi riuscivano più bene. Interrompere a metà una lezione yoga e pensare ad altro nel bel mezzo è un abominio per chi pratica. Ed è indicativo dello stato di equilibrio della persona.Ecco, oggi sono tornata al mio yoga felice, ero nel qui e ora.Con la psycho raccontavo di come fossero andate le ultime due settimane, di come per sfuggire al vuoto della mia vita di rinchiusa sia entrata troppo nel mondo virtuale, scambiandolo per la mia vita e facendomi risucchiare da una girandola di falsi problemi, ma anche di come me ne sia accorta invertendo la rotta, non senza qualche tormento. Voglio dire: quando una persona si dimentica di mangiare significa che ha perso il contatto con la corporeità, con ciò che è vero e concreto.Mi sono ammalata e curata da me, ne parlavo con lei. E cavoli, è vero, rispetto al passato quando mi sarei lasciata portare sempre più giù dai miei bisogni insani, mi sono vista, ho compreso i miei meccanismi disfunzionali e ho lavorato per tirarmene fuori. Il tutto senza il bisogno della psycho. Dice che oramai ho il mio kit per sapere intervenire quando serve e che la terapia per lei è conclusa.Io vorrei fare ancora qualche incontro diradato nel tempo, però quanta soddisfazione dà, a lei come a me, questo risultato!Non è rose e fiori, perché sono ben lontana dall'avere una vita serena: mi sono allontanata da un eccesso di virtuale ma ancora non mi sono avvicinata alle persone in carne e ossa; insomma mi resta il mio solo mondo che, è diventato chiaro, non è sufficiente. Ma ho intenzione di iniziare ad uscire, anche se non sarà facile.E forse (forse) è la volta buona che dopo tre anni che ripeto i corsi di yoga di primo livello mi decida a passare al secondo. Forse, eh.PS: ho in testa di ascoltare l'ultimo disco di Motta ma mi serve coraggio perché non sono dell'umore di sopportare delusioni