Altrove

10,14


La commozione non mi molla. Per me se ne è andato un maestro, qualcuno che a me e a migliaia di altri ha insegnato molto. E fortunato chi l'ha potuto conoscere e avere come maestro per davvero. La sua musica parlava di misteri insondabili, parlava di grandi verità. In tanti sanno parlare con le parole. Pochi al suo pari nel saperlo fare anche con la musica. Pochi hanno raggiunto quella profondità di concetto, pochi hanno saputo interrogarsi sulle grandi domande universali che ci ricordano che non siamo ingranaggi di meccanismi sempre uguali nelle nostre ripetitive giornate. Ascolti Battiato e smetti di essere un numero, perché ti avvicini all'umano più umano che esista, e quindi al divino.Non l'ho visto in concerto. Per distrazione, per pigrizia (fottuta), per caso, per non aver tenuto conto della sua età, pure se ci piace convincerci che certe persone sono per sempre giovani.Ma ascoltato, quello sì, sempre, fin da quando ho ricordi, da quando senza ancora sapere leggere i miei mi neutralizzavano lasciandomi nella stanza dello stereo (non so come altro chiamarla: all'epoca non c'era altro là dentro) e io rovistavo tra i loro vinili rimanendo ogni volta impressionata da quello che mi sembrava un uomo mostro sulla copertina di La Voce del Padrone. Oggi voglio lavorare con tutto l'impegno possibile, perché ora che lui non c'è più devo essere più brava di prima a chiedermi "che cosa insegna?". Ecco, uno dei suoi insegnamenti per me è non essere trascurati, non fare le cose per farle, anzi metterci tutto l'impegno possibile, perché nella sua musica non c'era niente, NIENTE, di buttato lì.Niente.