Non ero più salita nella mia macchina da prima che Gatto andasse via. Ma ho dovuto per una delle noiose visite dell'ultimo periodo. Ho retto bene fino al ritorno, quasi fino alla fine. Ho parcheggiato e ho guardato il posto accanto, vuoto del trasportino. La radio ha fatto il resto e ho pianto. Ne ho bisogno. Tra i pugni chiusi su quel sedile vuoto è apparso, chiaro come il sole, un pelo bianco. Più tardi mi sono preparata per la doccia. Quando soffro evito gli specchi, evito di guardarmi. Non ho mai capito il perché. Ma ero sovrappensiero, voglio vedere quello che non c'è, quel che non può essere? Mi sono guardata un attimo come per aspettare una risposta dalla me specchiata che però ha aggrottato le sopracciglia. Ma che cavolo ho sulla guancia? Un piccolo, questa volta, pelo bianco."Quando essere invisibileè peggio che non vivereNessuno ti vede, io sìNon lo so ioche destino è il tuoMa se vuoi, se mi vuoi sono quiNessuno ti vede ma io sìChi si ama lo saServe incanto e realtàA volte basta quello che c'èLa vita davanti a sé"(Io sì, Laura Pausini)(In foto, la prima volta che ci siamo incontrati. Nessuno lo vede, ma io sì)