Altrove

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Ieri ero al mio ultimo pomeriggio di spiaggia che è andata affollandosi sempre più. A metà pomeriggio era popolata da orde di ragazzini con la musica a palla che stavano colonizzando anche l'acqua con partite a palla: le pallonate arrivavano da dovunque.Mia madre si è indispettita e loro l'hanno insultata. Non ci ho visto più e ci ho litigato. E' finita a parolacce. Ma non solo. Ho fatto una cosa che mai avevo fatto volontariamente: gli ho buttato addosso una fattura, a due di loro. Non terribile, ma pur sempre di malocchio si parla. In acqua facevo l'indifferente, ma ci pensavo. Pensavo a Gatto e alla sua bontà, il suo cuore pulito. Che poteva pensare di me ora? Mi meritavo ancora i suoi segni? Ecco, qui ho vacillato e ho provato (chissà se funziona) ad annullare tutto: non essere più degna dei suoi segni, mai. Non lo sopporterei.Il treno, affollatissimo, che non prendevo da due anni, mi ha fatto male e bene: ho pensato ma con la musica nelle orecchie. I pensieri non erano un granché razionali. Ho pianto molto. Ascoltavo musica e capivo che ero incazzata, che il mio bersaglio non erano quei ragazzi, che non ce l'ho un bersaglio ma sono incazzata lo stesso. E l'incazzatura si alterna alla prostrazione. Ho preso un paio di piccole, microscopiche, decisioni.Un paio di giorni fa ho letto che il lutto per il nostro animale non passa velocemente e che la cosa peggiore che possiamo fare è tentare di reprimerlo: meglio sfogare la disperazione per tutto il tempo che serve. Bisogna attraversarlo questo tunnel nero che fa paura per quanto è umido e buio. Io l'ho fatto in treno e per tutto il viaggio di ritorno, fino alla porta di casa dove ho ricominciato a dire "ciao casina" invece di "ciao Gatto". Chè effettivamente non avevo curato i sentimenti della mia casina in questi mesi di Gatto.Al rientro sono stata triste comunque, ma in modo leggermente meno disperato.La sera ho guardato le repliche del nostro Lolita Lobosco. E mi ha fatto più tenerezza che male.Forse può funzionare.(Oggi ho ricominciato da zero con lo yoga, come non l'avessi mai fatto. Una prima, timida, lezione per trovare il coraggio e la forza di inverarmi un altro modo di praticare sempre con lui anche se in un'altra forma)Aggiornamento: da che cosa si capisce che sono piena di rabbia? Ho una pazienza dei santi con i porci che mi scrivono in privato purché un minimo educati. Riesco ad avere l'accortezza di rispondere "grazie, molto gentile ma non sono interessata". Poco fa a uno che senza neanche un saluto ha proposto una porcata volgare ho risposto "ma vai a fare in culo, coglione!". Se qualcuno vuole farmi da pungiball, si faccia avanti che ho pugni da dare senza sosta.