Altrove

11,08


Un tipo che scrive molto bene si è offerto di leggere il mio manoscritto e darmi una sua opinione. Me la facevo abbastanza addosso, perché mi pare un tipo ipercritico ed esigente, e ancora non so che dirà. Però mi ha anticipato che scrivo molto bene, e allora mi sono rilassata. Dopo tante critiche piovute da gente di cui non leggerei neanche la lista della spesa, mi ha fatto piacere. Soprattutto perché alle parole sono seguiti i fatti: ha abbastanza fiducia in me da avermi chiesto di dargli un parere su un suo manoscritto piuttosto spericolato.Una mia amica, anch'essa molto esigente, mi ha consigliato delle importanti revisioni. Anche lei dice che scrivo bene ma che il manoscritto è troppo corto: c'è troppo materiale non abbastanza approfondito, tanto da dare l'impressione che ci siano dei salti logici.L'idea di riprendere in mano qualcosa in cui, a distanza di un anno, non mi riconosco più molto non mi fa impazzire di gioia. Però sapere che avrei potuto fare meglio e non l'ho fatto mi fa sentire anche peggio. Il lato buono è che sarà un'occasione per parlare del rapporto con un certo coniglietto di mia conoscenza...Per il resto sono ripiombata nella mia vita senza ammortizzatori: manca il fluido affettivo che fa scorrere le giornate senza sentirne l'attrito in ogni momento. Ricordo bene un episodio di qualche mese fa. Mi ero svegliata nella notte, con quell'angoscia tanto familiare. Quel senso di vuoto, di niente. Poi mi ero girata verso Gatto: no, non sarebbe stato più nulla come prima, perché ora con me c'era lui, quell'angoscia soltanto un brutto ricordo. E invece puff, me la sono ritrovata davanti proprio quando credevo di essermela lasciata alle spalle.