Altrove

11.00


Quando la prima volta arriva a 44 anni.Mai, dico mai, avevo perseverato in qualcosa. Mai mi ero preparata al mio meglio. C'era sempre un fatalismo di fondo, un "ma tanto che cambia?", "Perché dovrei?", quel perché dannato che mi ha sempre tenuta ferma al palo in tutto. Con questo manoscritto da tre anni sto superando il mio limite più grande: la mancanza di perseveranza.E allora avanti tutta, nostante l'inesperienza, il campo minato di truffe in cui si muovono gli autori in cerca di pubblicazione, i "lascia perdere, sei una dilettante", perfino la freddezza con cui i miei amici onesti hanno accolto la prima lettura.Sto andando avanti con la mia sola convinzione e nient'altro.Ecco, ieri sera, per la prima volta, mi sono preparata per fare bella figura, a dispetto del mio innato "me ne fotto della bella figura" (autosabotaggio)?), e sono piaciuta.Ho inaugurato io la sequenza di dieci presentazioni: questo mi ha permesso di rilassarmi e godermi il resto della serata.Non so se questa piccola ma finalmente seria (vera!) casa editrice mi proporrà la pubblicazione, ma so che già avete fatto questa presentazione come l'ho fatta è stata la mia vittoria.Ora sento una vocina che dice "se vuoi puoi farcela". Mica cazzi.PS: ora devo revisionare tutto, perché se mi chiameranno dovrò avere il lavoro svolto al mio meglio. AnsiaPPS: al corso di correzione di bozze per ora sto volando: alle ultime due prove ho preso due dieci e il giudizio "prova perfetta". In un attimo è stata la gioia di quando, bambina, esultavo quando il voto era bravissima con tre punti esclamativi. Bene, nella mia sfera emotiva nulla è cambiato dalla seconda elementare.