Altrove

20,21

Sono un'ingrata...

Sto qui a dirmi sentirmi sola, vuota e indegna quando proprio oggi una mia cara amica mi ha cercata per dirmi che per il mio compleanno desidera regalarmi tre giorni a Parigi con lei.

E io non riesco a sentire calore perché lo voglio da quel ragazzo che ha avuto la sventura di scegliere una povera squilibrata per farsi un'avventura divertente di una notte.

...

17,41

È pericoloso, lo so, ma non riesco a guardare con lucidità agli uomini che ho incontrato, e a setacciare filtrando qualcosa di buono in mezzo a tanto male.

Sono consapevole che questa mia visione è controproducente e mi porta a considerarmi vittima, e quindi debole e in balia della prossima persona cattiva che arriverà.

Ma non ci riesco. Ora desidero solo fare terra bruciata di tutte le relazioni maschili della mia vita. In questo momento li detesto tutti per avermi dato così poco valore.

Desidero solo tornare nella mia prigione e non permettere più a nessun uomo di avvicinarsi, anche se questo mi renderà ancora più fragile e infelice.

Li detesto tutti per il male che mi hanno fatto.

Raziocinio vs borderline

È così.

Ho gli attacchi border: in pochi minuti l'ansia inizia a salire fino a farmi fare, in preda al panico, cavolate prima e a farmi scendere (possibile?) l'autostima sotto la suola delle scarpe  poi per aver ceduto al panico.

Se solo trovassi il modo di fermarmi un attimo a guardarmi da fuori quando sento l'ansia che arriva, ecco, sarei ad una svolta.

E poi?

E poi mi ritrovo a mendicare le briciole, a sperare di poterle avere accontentandomi del suo poco piuttosto che niente.

E anche qui dovrei fermarmi a riflettere, capire che questo bisogno delle sue briciole altro non è che il riattivarsi dell'unico attaccamento che conosco: quello ambivalente dei miei genitori, i primi distributori di briciole della mia vita.

Ma non è tutto.

Mentirei a me stessa se dicessi di non ricordare bene il poco entusiasmo che A. mi provocava con i suoi primi messaggi. Ero quasi scocciata. Ma è bastato che mi inviasse un messaggio di senso opposto, uno in cui è parso disinteressato ed il primo in cui mi ha confessato di essere impegnato, e track!, ho sentito la stretta allo stomaco e i primi sintomi del bisogno di sentirlo. Anche il giorno del nostro incontro, finché si ingegnava per piacermi ed io avevo la sensazione di non dover conquistare nulla, mi è interessato poco. Le cose si sono invertite nel corso della giornata man mano che lui mostrava crescente disinvoltura e dominio della situazione.

Non dovrei ignorarlo. Non dovrei far finta di non vedere questo meccanismo, perché vederlo è l'unica cosa che può farmi risalire.

Cercasi blog

Amici blogger, mi rivolgo a voi.

In questo periodo mi fa un gran bene leggere blog-diario di altri, per uscire dal loop dei miei pensieri. E certo, leggo i vostri bei blog, ma mi rimane comunque tempo.

Quindi avete blog da suggerirmi?

No attualità, no blog "buongiorno", no blog con pochi aggiornamenti, no blog a tema specifico.

Semplicemente un bel diario quotidiano. :)

Le due e mezza

Poco fa mi sono svegliata per andare in bagno (non ricordo più quando è stata l'ultima volta che ho fatto una notte di sonno continua e riposante), e lo sguardo mi è caduto sulla radiosveglia che indicava fossero poco dopo le due e mezza.

È la mia ora di nascita.

Mai possibile che la prima cosa che sia andata a pensare siano le parole piene di angoscia con cui mia madre per anni mi ha raccontato la mia nascita?

Giovanissima, terrorizzata, circondata da infermiere stronze che l'hanno lasciata sola durante un travaglio lunghissimo e doloroso, e non ricordo se mio padre fosse presente o no, non dico in sala parto (quello senz'altro no), ma semplicemente in ospedale. Quell'esperienza fu talmente traumatica per lei che quando nacque mia sorella scelse l'ospedale più gettonato per i parti e si affidò ad un'ostetrica.

La seconda cosa che mi è venuta in mente è quante volte da bambina mia madre mi ha raccomandato di non sposarmi presto e fare figli giovane, "perché se lei avesse avuto la possibilità di tornare indietro col cavolo che avrebbe fatto un figlio a vent'anni: se avesse avuto la macchina del tempo non l'avrebbe rifatto". 

Ricordo che ascoltavo questo mantra senza ribattere nulla, accettandolo con un po' di dolore e senso di colpa ma che all'epoca non riuscivo a comprendere né esprimere.