ThroughTheBarricades

Post N° 1121


Ok ora lo faccio. Mi sono decisa. E' semplice in fondo. Prendo il cellulare, compongo il numero, aspetto che squilli, aspetto che la persona dall'altra parte risponda e via. Il gioco è fatto. Se il cellulare è spento ammetto che è una fregatura. Se il cellulare è occupato ammetto che potrei pure incazzarmi. E' che c'ho paura, ecco tutto. E' semplice, è una cosa che devo fare. Eppure mi vengono in mente giornate passate a cazzeggiare sul divano, a giocare tutti insieme, vacanze in Croazia da non dimenticare, litigate da non dimenticare nemmeno quelle. Ecco. Quando penso a quello mi viene paura, una fottuta paura. Eppure i miei amici dovrebbero saperlo, tutti. Sarebbe giusto. Ma mi frega perchè metterò definitavamente FINE ad un capitolo importante della mia vita. Ecco l'ho detto. Per carità, sono CONVINTA FINO IN FONDO DI QUELLO CHE STO FACENDO, e lui non lo cambierei per niente al mondo ma è che, in un certo senso, finchè tutti non sanno è un pò come se non stesse accadendo a me e quindi posso tirare avanti. Aspè Bà, detta così sembra brutta, spiegati meglio. E' che io sono stata sempre una fifona, delle novità soprattutto. Verrò catapultata, a breve, in un mondo nuovo, tutto da scoprire ed ho paura di non farcela, di non essere all'altezza. Ecco è così. Ora inizio a spiegarmi meglio. Eppure è quello che voglio, per una volta in vita mia sono decisa, decisa decisa di quello che sto per fare. Ma mi spaventa. Mi spaventa dover "perdere" i miei amici, vederli "crescere", perchè il tempo per loro è già poco, ma fra qualche mese sarà ancora meno. Ed ho paura di perderli. Di trovarmi magari fra tre o quattro anni che nemmeno si ricorderanno di me. Cazzolina la cosa mi spaventa alquanto. Dovrò andare via da Milano, qui le case costano davvero troppo e non possiamo permetterci spese "superflue". Già così, facendo due conti in tasca ci mancano ancora mille euro per una casa in affito. Ma stringo i denti e non demordo, in fondo ho sempre fatto così. Quei mille euro riusciremo a tirarli fuori da qualche parte. Ne stiamo passando così tante in questo periodo io e lui. Sbattuti di qua e di là, vai a fare questo, corri a fare quello, il documento, la fotocopia, "NO mi spiace  non affittiamo... " questa è la frase che mi sono sentita dire spesso in questo periodo. E ok. Che cazzo ce ne frega se non ci affittate la vostra casa? Ne troveremo un'altra, non c'è problema.Ricaccio le lacrime in gola, ultimamente "mi sembro incinta" per quanto sono umorale, con la lacrima facile, sempre pronta a scattare per un nonnulla. E meno male che non lo sono, mi ci mancherebbe solo questo adesso. Comunque sia tutto questo non c'entra niente col fatto che devo chiamare Valerio, Marco e Raffaello. E non c'entra nemmeno niente col fatto che ho camera mia piena di scatoloni. DVD messi via. Le mie mensole (montate dal papà di Silvia) messe via, i miei CD messi via. Mi mancano i vestiti e i libri. Non ho idea di dove metterò tutti i libri. Porco cane. Bisognerà prendere una libreria di quelle a muro. Non vedo l'ora che sia passato un anno da oggi. Ho buttato, non senza frignare come una bimba, molti dei miei peluches. Ormai sono grande. Aveva ragione il Piccolo Principe a dire che "tutti i grandi sono stati bambini una volta ma pochi di essi lo ricordano". Sono cresciuta. Ma spero di ricordarmi, sempre, quando sono stata bambina anche io.Ok bando alle ciance. Il dovere chiama. Ora li chiamo.