ThroughTheBarricades

Post N° 1136


Ed eccomi qui, finalmente. Non ho potuto aggiornare prima il blog per ovvii motivi. Innanzitutto auguri di buon anno a tutti quanti, vecchi e nuovi amici o anche solo conoscenti. Ed ora, senza farvi aspettare oltre, passo ad aggiornare. Sono stata ricoverata il 10 Dicembre perchè avevo una piccola rottura della placenta. Il termine della gravidanza era il 9 e quindi hanno deciso di indurmi le contrazioni. Insomma: un parto pilotato. Dire che ero angosciata e spaventata e dire poco. Comunque sia, mi ricoverano ed iniziano a farmi iniezioni di un gel specifico per indurre le contrazioni. Per tutto il 10 a me non succede nulla, anzi, oltre a sentire un leggero fastidio perchè questo gel brucia, non sento altro. L'11 mi sparano ancora un paio di volte sto gel dentro e "finalmente" arrivano le contrazioni. Sono le 17 circa, forse anche prima, ma io inizio subito a vedere le stelle. La mia bimba non ha intenzione di nascere nel pomeriggio e quindi il mio travaglio si protrae fino alle 23, dove, in preda a puro panico, mi portano in sala parto: la mia bimbetta nasce alle 23.05; Io sento solo un fagottino appoggiato sulla mia pancia che si agita flebilmente. Ha fatto un paio di vagiti e ora è qui, tutta sporca, con ancora il cordone ombelicale attaccato. Appena nata me l'hanno messa sulla pancia, io sono esausta, forse anche un pò confusa, ma soprattutto stanca. Riesco a mettere la mia mano sulla sua schiena, Dio che sensazione, è lei è nata, è qui. Muove le braccia, muove la testa, abbasso lo sguardo e sento la sua testolina che si muove e la vedo, finalmente. Sono troppo stanca eppure mi viene da piangere. Ce l'ho fatta alla fine, è la mia bambina, quella che mi ha tirato tanti di quei calci e pugni in nove mesi che pensavo mi nascesse maschietto. Me la tolgono dalla pancia e tagliano il cordone; mi informano: pesa 3380, è lunga 51 cm ed è splendida. Almeno così mi dicono tutti. Poco dopo mi portano nella stanza dove è arrivato mio marito. Mi portano la bambina, ho paura a prenderla in braccio, è così piccola cavolo! In qualche modo la prendo e la osservo, non piange, sta buona buona; credo sia stanca anche lei della lunga giornata. Guardo mio marito e gliela porgo: lo vedo titubante ed estasiato allo stesso tempo, ha le mie stesse paure, credo. La prende anche lui con un movimento goffo; ci dovremo abituare a prenderla in braccio, ma per ora siamo tutti e due alquanto imbranati. Viene sul letto con me, e restiamo così, tutti e tre in silenzio, io a pezzi per la fatica, lui a pezzi per 48 ore di avanti e indietro dall'ospedale.Questa la sintesi. Le emozioni che ho provato difficilmente potranno essere spiegate a parole. Le può capire benissimo chi ci è passata prima di me. Ora ci stiamo ancora abituando ai suoi orari, ai suoi pianti, ai suoi sorrisi e ai suoi occhioni spalancati. Ora pesa 3870, ed è già 52 cm, ed è sempre splendida, almeno per mamma e papà.Per ora è tutto, cercherò prossimamente di aggiornare nuovamente.