AmandotiperSempre

Il mio Mare...


E’ irresistibile e misteriosa l'acqua di notte e lo era anche quella notte.Passeggiavo a piedi nudi sulla sabbia, umida di luna, e mi sentivo in pace. Paolo camminava accanto a me ma i suoi passi non lasciavano impronte, come la sua bocca che si muoveva senza produrre suoni capaci di scalfirmi il cuore. Passeggiavo sì ma solo con il mare quando ecco la prima di sei candele bianche lasciate lungo la riva spente, mai accese, equidistanti l'una dall'altra in modo innaturale. Paolo mi guardava, incantato, sostenendo che era magico e che non gli era mai accaduto nulla di simile. Io che, per natura, non sono superstiziosa mi sentivo però in colpa pensando che, forse, qualcuno le aveva poste lì con una ragione precisa. Magari si trattava di un rito di magia bianca e noi lo stavamo rovinando disfando quell'ordine non casuale. Mi dispiaceva: non per me che non ho fede ma per chi ci aveva creduto in quella notte. Volevo riporle tutte e sei dove le avevamo trovate, tornando sulle mie orme, ma Paolo invece desiderava conservarle: “Ne accenderò una ogni volta che ci vedremo…” Mi ripeteva ma a me non interessava rivederlo, alla luce di quelle candele…E mentre lo pensavo mi ero fermata a guardare le onde, dalle quali desideravo essere baciata e abbracciata, ma altre labbra bagnavano le mie ed altre braccia mi fermavano su quella duna. Fastidio era l'unico sentimento che provavo per le labbra di Paolo che mi sembravano troppo bagnate. Sentivo di affogare nel fastidio mentre avrei lasciato che le onde salate mi sommergessero completamente di piacere. Desideravo restare lì, sola con il mio mare, mentre Paolo mi sospingeva verso la sua macchina sperando lui di continuare il gioco tra le lenzuola. Ma io già inventavo parole delicate per salutarlo. Io che non volevo fare l'amore con lui ma desideravo fare l'amore con il Mare.