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Sant'Emidio


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Sant'Emidio in un dipinto di Carlo CrivelliVescovo e martireNascitaTreviri273MorteAscoli Piceno5 agosto 303 (o309)VeneratodaChiesa cattolicaSantuario principaleCripta di Sant'Emidio, all'interno del Duomo di Ascoli PicenoRicorrenza5 agostoAttributipalma, vesti episcopali, sostegno di una parete o un edificio che crollaPatrono diAscoli Piceno, della Diocesi di Ascoli Piceno e Leporano, protettore dai terremotiEmidio di Ascoli (Treviri273 – Ascoli Piceno5 agosto 303 o 309) è stato un vescovo romano, venerato come martire cefaloforodalla Chiesa cattolica; è il santo patrono della città e della Diocesi di Ascoli Piceno e della cittadina di Leporano, protettore contro ilterremoto.Indice  [nascondi1 Biografia2 I miracoli e le credenze popolari3 Culto3.1 La devozione nella regione Marche3.2 La devozione nella regione Abruzzo3.3 La devozione in altre città3.3.1 Leporano (TA)3.3.2 Bosco (SA)3.3.3 Casale del Pozzo di Nocera Inferiore (SA)4 Galleria fotografica5 Note6 Bibliografia7 Voci correlate8 Altri progetti9 Collegamenti esterni10 SuccessioniBiografia[modifica | modifica sorgente]Emidio nacque a Treviri nel 273 da una nobile famiglia pagana. Sui primi anni della sua vita fonti e tradizioni sono assai povere e divergono: le due ipotesi più probabili vedono Emidio dedicato allo studio delle arti liberali oppure arruolato nelle milizie romane.La sua conversione al Cristianesimo (290?) avvenne grazie alla predicazione dei santi Nazario e Celso: diventò catecumeno, fubattezzato e si dedicò allo studio delle Sacre Scritture. Entrato in conflitto con la famiglia che tentò in tutti i modi di ricondurlo al paganesimo, partì per l'Italia insieme ai tre amici Euplo, Germano e Valentino (cui viene attribuita la prima agiografia del santo). Giunto a Milano fu consacrato sacerdote (296?) dal vescovo Materno e stette per tre anni all'oratorio di San Nazario. In questo periodo la sua attività di predicatore fu particolarmente feconda ed ebbe come risultato la conversione di molti dei suoi ascoltatori.In seguito alla persecuzione di Diocleziano dovette fuggire a Roma dove trovò rifugio presso un certo Graziano. Qui gli vennero attribuite molte guarigioni miracolose (tra cui la figlia paralitica dello stesso Graziano), tanto che il popolo lo credette la reincarnazione del dio Esculapio.La fama del sacerdote ben presto destò l'interesse di papa Marcellino (secondo un'altra versione si trattò invece del suo successorePapa Marcello I ma le date non sembrano corrispondere) che ordinò Emidio vescovo di Ascoli ed Euplo diacono e affidò loro la difficile missione di diffondere il cristianesimo nell'importante centro Piceno (ancora quasi completamente pagano).Durante la strada Emidio si fermò ad evangelizzare i centri di Pitino, L'Aquila e Teramo ed infine giunse ad Ascoli (300?).Ad Ascoli era prefetto Polimio, autore di dure repressioni contro i cristiani, che ordinò subito a Emidio di non predicare la buona novella, ordine che fu completamente ignorato. Anche ad Ascoli Emidio si prodigò nella guarigione dei malati, cosa che gli consentì di convertire un gran numero di Ascolani. Polimio lo credette la reincarnazione del dio Esculapio, e gli chiese di offrire sacrifici agli dei, promettendogli in matrimonio Polisia, sua figlia. Il Santo non solo rifiutò di offrire agli dei, ma addirittura convertì Polisia alla fede cristiana e la battezzò nelle acque del fiume Tronto.Polimio avvertito di questo, ordinò l'arresto di Emidio e lo condannò alla pena capitale. Il vescovo non si nascose e fu decapitato(303 o secondo un'altra tradizione 309), mentre Polisia, fatta ricercare dal padre, fuggì sul monte Ascensione e scomparve in uncrepaccio (nei pressi del quale in seguito nacque il paese di Polesio).