Amarsi...Amando

...del silenzio


Ogni volta che la vita pone degli ostacoli rendendosi troppo impegnativa, si spicca un volo e si fugge, con molte preoccupazioni, nelle regioni buie della tristezza.Si salta il presente, si comincia a disprezzare tutto quanto e si finisce con il sentirsi incapaci anche, solo, di esistere ma…. Accanto ad ogni sconfitta ed a tutte le delusioni che possono derivarne, si hanno a disposizioni grandi vittorie che dobbiamo riconoscere per ottenerle con grande felicità, utilizzando quegli strumenti propri dei sentimenti che sappiamo provare: siamo forti nella misura in cui è forte l’amore che proviamo!Dipende esclusivamente da noi cambiare quegli avvenimenti che tanto ci fanno soffrire, ricordate: chiunque può vincere questa guerra contro la tristezza, ognuno di noi!!Ma non è il silenzio che aiuta, infatti:Dicevo spesso a mia figlia: _non mi preoccupo quando stai facendo troppo rumore…mi preoccupo quando non ti sento, quando c’è troppo silenzio!_ Un padre, una madre, sanno che un silenzio improvviso proveniente dalla camera dei bambini, indica, nella maggior parte dei casi, qualcosa di spiacevole e, ci si precipita a controllare per il pericolo annusato nell’aria…Intuizione?Siamo immersi, sommersi, dalla comunicazione globale; telefonini, internet e quant’altro ci illudono con una comunicazione apparentemente senza barriere ma, si dimentica spesso di fare tesoro proprio di quella infallibile intuizione che ogni genitore possiede.Occorre assediare il silenzio, romperlo quando diventa troppo assordante, assalirlo quando vuole circondarci. Dobbiamo entrarci dentro nel momento in cui, al contrario, tutti (o tutto) ci esortano a stare buoni, a non cercare guai… E’ silenzio anche il muro di parole che impedisce di pensare con la propria testa, e della peggiore specie questo!Consapevole, quindi, che non tutti siamo genitori, potrebbe essere molto facile andare incontro, inevitabilmente, ad errori e travisamenti, dunque:Dire… Dire sempre…Oddio, tentare di dire una parola diversa quando tutti o quasi si allineano da una stessa parte.Dire… Osare di dire una parola scomoda, pericolosa, fuori dal comune, assumendosene la responsabilità.Dire… E con ciò perforare l’ovvietà che ci circonda. Dire e subito ascoltare.Dire… Anche con il silenzio se non è fuga o viltà.Dire… Cioè non lasciare che altri lo facciano per noi, anche a nome nostro.Dire… Prestare le nostre parole a chi non ne ha più da spendere perché da tempo, da  troppo tempo, inascoltato e preso in giro.Dire… A chi non è in grado di dire la propria, per le proprie condizioni di vita “particolari”, diverse.Spesso, anche semplicemente “dire”: perché non c’è niente che non possa essere detto, se fatto con rispetto ed umiltà, e molte volte la paura nasconde il vuoto delle nostre parole.Le cose, gli eventi, i sentimenti, le esperienze, ciò che ci portiamo dentro, come fossero un pesantefardello, non aspettano altro che di essere “detti”.Anche quelle cose che sembrano più “brutte, ripugnanti o indegne” e che spesso, una volta tirate fuori dal silenzio fanno meno male, diventano persino più belle e meno pericolose di quelle che sembrano.Solo dopo aver rotto il silenzio possiamo permetterci di “stare in silenzio”Da quanto tempo, qualcuno di noi, è schiavo del silenzio? Dite…Quante volte vi sarete chiesti se farlo o meno?Dire tutto…tutto!! Solo così ci si potrà sentire parte di una “società” ed è questo ciò a cui aspiriamo, o no?