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Tèra


TèraTerraNon ancora son bucaneve gli ultimi fiocchiChe già c’è uno sfarfallio di insetti e farfalleCascate di papaveri e spighe, gigli rossi che accendono fiammiferiPer incendiare il cielo, una meraviglia di bugie!Apparenze di un perché nascosto, nel guscio della terra.Poter fermare l’orologio, muoversi con l’andatura di una tartarugaper dare una calmata al tempo.Potersi abbandonare sotto gli abeti, allo zirlo di tordi in concerto di passeri,al profumo leggero di ciclamini che figliano nell’umidità fresca di una culla di bosco.Potersi appoggiare al ventre di questa madre, tastare il polso dei giorni che nascono,dei giorni che se ne vanno, potersi annidare, frugare sotto lo strame,scavare a mani nude fino alle radici,sentire il sapore della sorgente, ma il vento soffia,ragioni e pensieri sono già scivolati, senza accorgersi, in grembo alla terra.Poter fermare l’orologio, muoversi con l’andatura di una tartarugaper dare una calmata al tempo.Potersi abbandonare sotto gli abeti, allo zirlo di tordi in concerto di passeri,al profumo leggero di ciclamini che figliano nell’umidità fresca di una culla di bosco.