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LO SPETTACOLO DELLA MORTE


E' evidente che non ho più l'età; dopo una giornata mediamente impegnativa mi sento decisamente stanca. Ma non solo.Sono uscita a cena con amiche e, come sempre, ho osservato la gente, per strada e al ristorante. I pensieri si affollavano, veloci e invadenti. Osservavo e vedevo persone rilassate, apparentemente "ignoranti" della spada di Damocle sulle loro teste, sulle nostre teste. Fragili contenitori, passibili di ferite, dolori, malattie, e poi la morte. E poi, fra cento anni, duecento, saranno tutti morti questi miei contemporanei, futuri cadaveri in questa sala illuminata.Non so dire se fossi così già da bambina, ma ricordo comunque una malinconia che andava di pari passo con la consapevolezza. Più il mondo mi si dischiudeva più mi pareva crudele. Tutto per poi dover morire. Non ho avuto una vita facile, non mi sono state risparmiati dolori, sono stata ferita tante volte. E forse è dipeso anche da questa mia "pelle sottile", sensibilità tanto scomoda quanto entusiasmante.Perchè entusiasmante è frizzare insieme all'aria autunnale che sa di mosto, sciogliermi l'anima nello sguardo di quell'uomo, ridere del buffo, piangere dell'inconsolabile, respirare gli alberi pieni di vento, spegnere il giorno nel riposo del corpo, chiudere gli occhi per vedere meglio il mio domani.