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RICORDERO' PER SEMPRE IL TUO AMORE


 Piccola, tenera, ormai fragile, eri la mia "nuova figlia". Perchè, dopo una certa età, i genitori ti diventano figli.Il papà era morto parecchi anni prima e, da allora, ero diventata io la tua mamma, consolatrice, attenta, vicina, amorevole, protettiva. Quei giorni, duri e logori più delle tue arterie, non avevano sole nè luce, ed io vivevo accanto al tuo dolore. Proprio in quei mesi e anni ho capito quanto ti amavo; invecchiavi, curvavi le spalle, i passi più incerti, lo sguardo un bosco cupo. Eppure riuscivi a stringermi le mani, forte, traboccavi amore e dignità.Ogni settimana avevo un privilegio, farti il bagno. Sì, come un tempo tu facevi a me bimba. Ti aiutavo a spogliarti e discreta accompagnavo il tuo corpo stanco ad entrare nella vasca, acutamente conscia che quello stesso corpo aveva gioito, amato, creato. Quel corpo, ormai vizzo, mi aveva accolta, formata, cresciuta, spinta nel mondo. E poi abbracciata, carezzata, stretta, raccolta da piccole e vertiginose cadute.Adesso era bello vederti felice, abbandonata placida nella vasca piena d'acqua calda e profumata, poterti sciacquare corpo e anima. Lasciavo che ti rilassassi nell'acqua, rispettavo il tuo pudore guardando dalla finestra mentre ti passavi la spugna addosso. Chiacchieravo leggera, ascoltavo lo sciaquìo lento, ridevo con te dei pettegolezzi sui vicini, davo tempo alla stanchezza di trasformarsi in pace. Era bello, poi, vederti il sorriso negli occhi, avvolta nell'accappatoio giallo, i piedi infilati a fatica nelle ciabatte di spugna. Amavi l'odore del pulito, il talco sulla pelle era il regalo ultimo di quel nostro rito d'amore.