APF

CHE DIO ME LA MANDI BUONA


I controlli medici periodici sono per l'anima una tortura, necessaria e terribile. Non ci è permesso, e credo di poter parlare a nome di tutti coloro che hanno vissuto il cancro,abbandonarci all'oblìo, non possiamo archiviare totalmente quel dolore, quel suono acuto che ci prende alla testa, quell'ansia che ci galoppa nel petto.Ogni volta credo di sapermi adeguare alle eventuali cattive nuove, che sarà mai morire, in fondo ci dobbiamo passare tutti, che accada domani non è poi così assurdo, in fondo non ho più vent'anni e ci sono tanti bambini che soffrono e muoiono nei reparti oncologici.Cerco così di prepararmi all'impatto delle risposte, chè potrebbero essere anche drammatiche, chè potrebbe ancora essere sentenza di morte.Ma non si riesce, io non ci riesco, è un'infingimento che crolla davanti alla porta del camerino dove devi spogliarti per sottoporti agli esami o davanti all'inchiostro che segna i tuoi valori sul foglio del laboratorio di analisi.Non si riesce a non voler vivere, e allora il desiderio di essere ancora in questo mondo folle e meraviglioso ti inonda, e una vampata di calore brucia in un attimo la rassegnazione, l'apatia, la resa al destino. Perchè non ci stai a morire, non ci stai.Momenti tumultuosi come la nascita di un'astro e poi il responso, il mondo che all'improvviso torna ad essere tuo, torna il rumore della vita che scorre intorno a te, le voci delle persone, le auto che sfrecciano sotto la finestra, i primi canti d'uccelli che san di primavera, torna finalmente mio, questo mondo duro e tenerissimo, buio e sfolgorante. Perchè lo amo d'un amore inconsolabile e struggente.Fino al prossimo controllo, fino alla prossima volta.