Ambiente e politica

Glifosato ed Unione Europea: quale futuro sulle nostre tavole?


 Tra pochi giorni, il 23 ottobre, i Paesi membri dell'Unione Europea voteranno per il rinnovo dell'autorizzazione alla vendita, all'interno dell'Unione, del glifosato, il potente erbicida prodotto dal colosso delle sementi transgeniche Monsanto. Su tale rinnovo, richiesto dalla Commissione Europea, hanno preannunciato il no Francia e Austria; il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha espresso su Facebook la sua contrarietà, ma la posizione del governo dev'essere ancora definita. Occorre però volgere un breve sguardo al passato per capire meglio il presente.         Monsanto nasce nel 1901 nell'Illinois, come azienda produttrice di saccarina; durante la crisi ingloba un'azienda produttrice di PCB (policlorobifenili), molto utile allora all'industria elettrica e come refrigerante, ma rivelatosi tossico. Negli anni Quaranta poi, produce il 245T, un erbicida talmente tossico che negli anni Sessanta sterminò migliaia di uccelli dalle praterie americane, ispirando il celebre libro: "The silente spring", la primavera silenziosa, senza più uccelli. Durante la guerra del Vietnam fornì all'esercito americano l'Agente Orange, un misto della diossina 245T e del 24D, prodotto dalla sua rivale Dow Chemical, sua alleata nella distruzione delle foreste vietnamite. Il temutissimo Agente Orange fu vietato nel 1971 grazie alle pressioni di scienziati ed opinione pubblica, oltre alle diserzioni in massa dei giovani soldati americani: il bilancio fu devastazione ambientale e patologie tumorali, all'apparato riproduttivo e al sistema immunitario, che i vietnamiti ancora scontano. Negli anni Ottanta la Monsanto scopre il glifosato, sostanza base di molti erbicidi, tra cui il potente Roundup, che le procura incassi annui del 20 per cento e facendola salire ai vertici mondiali. Nel 1997 la Procura di New York la costringe a ritirare gli annunci pubblicitari che definivano il Roundup biodegradabile ed innocuo per l'ambiente, perché falsi, mentre la facoltà di Igiene della California mette il Roundup al terzo posto per cause di malattie dei lavoratori a contatto con pesticidi. Di fatto i disordini procurati dal Roundup sono ormai ben documentati, anche se la Monsanto vince le sue cause grazie all'abilità dei suoi avvocati. Ed anche sul Prosilac, l'ormone prodotto dalla Monsanto per far crescere gli animali, è guerra con l'Europa, che non lo vuole nelle carni, e l'America, che invece ne fa uso. Nel 2015, infine, lo Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) definisce il glifosato come potenzialmente cancerogeno per l'uomo e per l'animale.                                                Ma ritorniamo al presente: l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), ha redatto un documento in cui si afferma che è 'improbabile' che il glifosato sia cancerogeno. Tale report, però, è stato redatto copia incolla il dossier della Monsanto. Inoltre, secondo alcune mail che avrebbero dovuto restare private, scrittori (ghostwriters) sono stati pagati profumatamente per scrivere su riviste scientifiche 'indipendenti' che il glifosato non è cancerogeno. Ma secondo un recente rapporto del tossicologo Peter Clausing: "L'Unione Europea ha violato le normative e le prove che dimostrano che il glifosato è cancerogeno". Sono stati deliberatamente ignorati esperimenti importanti per andare al rinnovo del glifosato per altri dieci anni. "L'evidenza che il pesticida è cancerogeno è così evidente che dovrebbe essere vietato immediatamente. Quello che mi lascia perplesso è vedere come le autorità europee abbiano violato le proprie regole". Il 18 luglio la coalizione #Stopglifosato aveva diffuso un comunicato in vista della riapprovazione da parte dell'Ue per altri dieci anni; scrive Dominella Trunfio sul quotidiano greenMe.it: "Verranno ignorate le oltre un milione di firme raccolte dai cittadini che hanno chiesto di bandire il glifosato aderendo all'Ice (Iniziativa dei cittadini europei)?". Uno studio condotto da un gruppo di scienziati danesi nel 2014 rivela rischi a livello ormonale, malformazioni genetiche, effetti dannosi sul fegato, malattie renali e al sistema nervoso, causando ansia. Osservazioni sul bestiame in Danimarca hanno dimostrato che i mangimi a base di soia Ogm, cosparsa di glifosato durante la coltivazione, hanno effetti dannosi sugli animali, alterando la flora batterica intestinale ed impedendo all'organismo la disintossicazione. Tali effetti dannosi, si è visto che riguardano anche l'uomo. D'altronde tracce di pesticidi si trovano ormai in moltissimi alimenti, in particolare il grano, i cui campi di coltivazione, in molti paesi con scarsa insolazione, vengono trattati con glifosato in fase di preraccolta del grano per ottenere un effetto disseccante. Analisi sulla pasta di grandi marchi italiani, condotte in un laboratorio europeo accreditato e commissionate dall'Associazione pugliese GranoSalus, hanno riscontrato la presenza di micotossine (sostanze chimiche tossiche prodotte da funghi) e glifosato, anche se nei limiti previsti dall'Ue. Respinti i ricorsi dei noti marchi della pasta, c'è stato l'ultimo no, definitivo, del Tribunale di Roma: GranoSalus infatti ha detto la verità, effettuando analisi in un laboratorio con metodo scientifico.                             Quand'ero bambina, andando al parco con mio padre nella stagione primaverile, ero affascinata dalle numerose farfalle che popolavano la vegetazione, con i loro colori smaglianti e variopinti. I bambini di oggi, sono stati privati per sempre di tali ricordi. Ma l'Unione Europea, cosa deciderà per il loro futuro?            Bibliografia:        COLLETTIVO MALATEMPORA e M. CAPONERA, Transgenico NO, Malatempora, 2000.     ALBE' M., "Roundup Monsanto: altri 5 motivi per mettere al bando il glifosato" (2014), https://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/13147-roundup-monsanto-glifosato     BIAGIOLI F., "Pasta contaminata da tossine e glifosato: battute in tribunale le aziende incriminate" (2017), https://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/25280-pasta-glifosato-tribunale     TRUNFIO D., "Glifosato: l'Ue nega che il pesticida sia cancerogeno e va verso il rinnovo per altri 10 anni" (2017), https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/24628-glifosato-ue-nega-cancerogeno      http://www.mednat.org/alimentazione/monsanto_danni.htm