Ambiente e politica

Glifosato, CETA e TTIP: ecco i gravi rischi - e le soluzioni - per la nostra salute e per l'ambiente


 Il Trattatto transatlantico sul commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP) è un trattato di libero scambio che si stipulerà fra Unione Europea e Stati Uniti. Questa trattativa nasce con lo scopo di armonizzare le normative sul libero commercio, ma di fatto antepone gli interessi privati a quelli dei cittadini e comporta seri rischi per la qualità della vita, la tutela della privacy su internet, i diritti dei lavoratori e la tutela dell'ambiente, compresa l'emergenza climatica, cui l'accordo di Parigi si proponeva far fronte. Testi negoziali del TTIP, pubblicati da Greenpeace Olanda (2 maggio 2016), svelano che tutele ambientali acquisite nel tempo sembrano sparite: nessun testo fa riferimento infatti alla regola delle Eccezioni Generali (General Exception), stabilita quasi 70 anni fa, che regola il commercio "per proteggere la vita o la salute umana, animale o delle piante" o per "la conservazione delle risorse naturali esauribili", come la qualità delle acque. Inoltre non c'è alcun riferimento, nei testi, alla protezione del clima. Ed ancora, il principio di precauzione, contenuto nel Trattato UE, non è menzionato in alcun capitolo.  Infine, tutte le trattative sul TTIP sono state effettuate a porte chiuse e sono state secretate: Parlamenti nazionali e cittadini non sono stati informati a sufficienza su ciò che può incidere sui loro diritti. Le norme europee sugli OGM, sull'uso di pesticidi e sull'etichettatura dei prodotti sono a rischio e, di conseguenza, la sicurezza alimentare. Il Consiglio per la Cooperazione Regolativa (RCC) costituisce l'organo deputato a fissare gli standard transatlantici di libero scambio, scavalcando nei fatti i Parlamenti e quindi sottraendo al controllo democratico decisioni importantissime che riguardano i cittadini. L'Investor-State Dispute Settlement (ISDS), è invece l'organo di arbitrato internazionale, costituito da arbitri scelti con metodi extragiudiziali, che deciderà sulle controversie tra investitori privati e Paesi aderenti: ciò significa concretamente che le multinazionali potrebbero accusare gli Stati di ostacolare il libero mercato e i cittadini rischierebbero di pagare di tasca propria.        Intanto l'Italia è il primo Paese europeo per consumo di pesticidi chimici, inpiegandone oltre il 35% del consumo europeo (vedi sotto: relazione del Prof. Altieri). Le Regioni continuano a finanziare una cosiddetta "agricoltura integrata" (o "conservativa"), erogando miliardi di euro in pagamenti agroambientali per chi acquista pesticidi come il Glifosate, Rogor e Neonicotinoidi, mentre invece gli agricoltori biologici sono penalizzati e stretti alle corde. La legge però permette ai sindaci italiani, con una semplice determina sindacale, di bloccare il continuo avvelenamento da pesticidi che avviene giornalmente sulle nostre tavole: dire no ai veleni con una semplice decisione del sindaco. Unico caso in Italia, come riporta il corriereQuotidiano.it del 31 ottobre scorso, è il sindaco di Petrosino, un comune in provincia di Trapani, Gaspare Giacalone, che ha avuto il coraggio di dire no ai veleni, imponendo "il divieto d'uso di Pesticidi chimici e la coltivazione biologica su una gran parte del territorio comunale".        Abbiamo già parlato dei pericoli del glifosato, oggi il diserbante più usato nel mondo, economico e di facile uso. I laboratori della Monsanto lo hanno commercializzato con il nome di Roundup; la sua diffusione avviene soprattutto negli anni Novanta, quando la Monsanto inizia ad introdurre sul mercato le prime colture geneticamente modificate resistenti al glifosato, come la soia, il mais e la colza. In alcuni paesi il glifosato si usa anche come essiccante dei raccolti di cereali, che vanno stoccati col minor tasso di umidità possibile perchè non sviluppino micotossine pericolose. Nei paesi con un'esposizione solare notevole, come l'Italia, il sole è di solito sufficiente; nei paesi con clima più umido invece, quando il grano arriva a maturazione, si irrorano i campi con glifosato, che dissecca il grano che poi arriverà in Italia importato e venduto a prezzi molto competitivi. Il Canada è uno di questi paesi e con l'applicazione provvisoria, dal 21 settembre scorso, del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), fratello minore del TTIP, da parte del governo italiano, il grano canadese ricco di glifosato, arriva in Italia a tonnellate con navi che continuano ad attraccare nei nostri porti, mettendo in ginocchio gli agricoltori italiani. Con la ratifica definitiva dell'accordo, da parte dei Parlamenti delle Nazioni europee, inoltre, arriveranno in Italia ingenti quantitativi di carne, a dazio zero, prodotte in Canada, dove viene utilizzato l'ormone per l'accrescimento vietato in Italia. Così anche "la sicurezza degli alimenti sarà sotto attacco tra salmoni ogm e carni di animali clonati" (Il Fatto Quotidiano, 21 settembre 2017). E se il TTIP subisce un momentaneo rallentamento, il CETA invece accelera; infatti nonostante manchi il via libera dei singoli Parlamenti Nazionali e Regionali degli Stati Membri, dal 21 settembre scorso, oltre il 90% del trattato è entrato in vigore. Inoltre, se con il CETA entrerà in vigore anche il proposto sistema ICS (Investment Court System) di protezione degli investimenti, le grandi 'corporation' nord americane dell'industria delle carni potranno denunciare, ad una corte arbitrale internazionale, l'Ue e gli Stati Membri per i tentativi di espandere le norme sull'etichettatura di origine dei prodotti. Così pure per la pasta e la volontà dell'Italia di introdurre relativa etichettatura di origine: con l'entrata in vigore del CETA, questa iniziativa potrebbe essere passibile di condanne e sanzioni pesanti.        Giuseppe Altieri, agroecologo e docente dell'Istituto Agrario di Todi, noto e assai apprezzato per la sua battaglia a favore di un'agricoltura sana, ha pubblicato una relazione, accreditata e supportata da ricerche scientifiche internazionali, sui "gravissimi danni causati alla salute ed all'ambiente dal Roundup, erbicida prodotto dalla Monsanto"(a base di glifosato), ormai largamente utilizzato: il Roundup "viene impiegato sia in agricoltura che in zone urbane come parchi, giardini ed ai 'margini' delle strade per ripulirli dalle 'erbacce'. Tutti noi ne siamo già ampiamente contaminati", afferma Altieri. Se poi si pensa che i suoi effetti vanno a sommarsi con quelli di tante altre sostanze chimiche pericolose, come pesticidi, concimi chimici, ecc., la situazione diviene allarmante. Secondo il Prof. Altieri l'utilizzo di tali sostanze pericolose ed inquinanti, dovrebbe essere vietato immediatamente e definitivamente. Questi prodotti sono stati rilevati, in aumento, nelle falde acquifere, come dimostrano i dati dell'ARPA, recentemente presentati ad un convegno svoltosi nell'Università di Perugia. Inoltre l'associazione inglese ISIS, nel Press Release dell'11 febbraio 2009, dal titolo "Death by Multiple Poisoning, Glyphosate and Roundup" afferma che "anche le concentrazioni molto basse dell'erbicida sono altamente tossiche per le cellule umane". Il Prof. Altieri sottolinea anche l'assoluta inutilità tecnica del glifosato lungo le strade e nei giardini, in quanto potrebbe essere sostituito con altre pratiche, come il taglio o il pirodiserbo. "L'uso agricolo su vaste aree per disseccare l'erba prima della semina delle coltivazioni, o sotto i filari di viti, olivi e frutteri, inquina vaste aree, esponendo i terreni all'erosione, riducendo la fotosintesi, la biodiversità e l'humus, in contrasto al protocollo di Kyoto; quando la preparazione dei terreni per la semina, in ogni caso, va fatta con erpici e l'erba, nelle coltivazioni arboree e lungo le strade e i fossi dovrebbe essere semplicemente tagliata con semplici attrezzature". Il Professore conclude l'introduzione alla sua relazione con un appello: "Sindaci di tutti i Comuni: fermate questo scempio alla nostra bella Italia e alla salute degli Italiani!". Ma l'Europa non si preoccupa abbastanza degli effetti tossici del glifosato: ricordiamo, dice il Prof. Altieri, che tutte le principali colture OGM oggi in commercio sono geneticamente manipolate al fine di tollerare l'erbicida Roundup. Così, ad esempio, nel 2005, l'87% di tutti i campi di soia degli Stati Uniti sono stati generosamente irrorati con il Roundup. Un team di scienziati provenienti da Regno Unito, Brasile, USA e Argentina, sotto la guida del Professor Andrés Carrasco, direttore del Laboratorio di Embriologia Molecolare presso l'Università di Buenos Aires, Facoltà di Medicina e membro del Consiglio Nazionale di Ricerca scientifica e tecnica dell'Argentina, ha dimostrato che il glifosato causa malformazioni negli embrioni di rana e di pollo a dosi molto più basse di quelle usate in agricoltura. Lo studio è stato intrapreso perché in Argentina dal 2002, nelle aree rurali, si è verificata un alta percentuale di bambini affetti da difetti alla nascita, dove i campi di soia sono stati irrorati col Roundup a partire dal 2000. In Argentina e in Paraguay, nelle zone di produzione di soia OGM, i medici hanno descritto effetti avversi sulla salute umana a causa dell'uso di glifosato: oltre ad intossicazioni e malformazioni come effetti immediati, sono aumentati i casi di cancro, aborti spontanei e morte fetale. Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista "Neurotoxicology and Teratology", indica una connessione tra un componente del Roundup e il morbo di Parkinson. Inoltre il glifosato interferisce direttamente con la funzione riproduttiva. E' stato dimostrato che quando viene spruzzato il Roundup, non solo vengono ridotti i nutrienti delle coltivazioni, ma anche l'assorbimento dal suolo viene bloccato. Quando ingerito, il glifosato può arrecare danni simili negli esseri umani, in quanto impoverisce e riduce la biodisponibilà di nutrienti importanti legati alla riproduzione, inoltre attraversa la barriera placentare creando danni al feto. In conclusione il Professor Altieri consiglia, per evitare di mangiare ed inalare glifosato ed OGM, di "scegliere prodotti rigorosamente coltivati in Italia, 100% italiani, 100% biologici e pertanto 100% liberi da OGM "(anche se ciò comporta un aggravio delle spese per le famiglie italiane, a meno che non si possa aderire al Progetto Comune Sano, proposto dal Professore al termine del suo eBook).        Ma quale sicurezza alimentare ci garantiscono trattati come il CETA o il TTIP? Trattative su cui non siamo stati adeguatamente informati, svoltesi nell'assordante silenzio dei media e nella logica cieca del profitto. Carni agli ormoni, di animali clonati e addirittura carni lavate con prodotti chimici, OGM, farine contenenti glifosato, di qualità sempre più scadente, con le quali poi fare pasta e pane, aggiungendovi i cosiddetti "miglioratori": sono queste le prospettive che si aprono per il futuro, con il libero scambio. Facciamo dunque sentire la nostra voce. Noi non vogliamo che il nostro "fato" sia "segreto d'altrui", come scriveva il grande Alessandro Manzoni nella celeberrima "Marzo 1821", quasi due secoli fa. Riprendiamoci la nostra terra, i nostri prodotti, le nostre tipicità e specialità agroalimentari, che fanno un vanto dell'Italia nel mondo e che la Coldiretti sta tentando di difendere; preferiamo i nostri prodotti, genuini, biologici, a quelli trattati. Con una parola sola, in un'Europa che vanta i suoi principi democratici, il diritto alla vita.                    Bibliografia:       ALTIERI G., "IL ROUNDUP-Pericoli e danni causati dal Glifosato" (2013), https://laviadiuscita.net/nuovo-ebook-gratuito-il-roundup-pericoli-e-danni-causati-dal-glifosato/    APARO S., "Alimentazione e Salute, Pesticidi: 'Sindaci italiani, fermate questo scempio!'" (2017), https://www.corrierequotidiano.it/1.72493/curiosità/53/alimentazione-e-salute-pesticidi-sindaci-italiani-fermate-questo-scempio     https://www.greenpeace.org/italy/it/Cosa-puoi-fare-tu/partecipa/stop-ttip/?pm=true&gaccount=grants&gclid=     https://m.greenpeace.org/italy/it/high/ufficiostampa/comunicati/Entra-in-vigore-il-CETA-Greenpeace-mette-a-rischio-gli-standard-Ue-per-alimenti-e-agricoltura/     https://m.greenpeace.org/italy/it/high/News1/BREAKING-TTIP-leaks-Greenpeace-Olanda-rivela-i-testi-segreti-del-TTIP/