Ambiente e politica

Il mio articolo censurato e la nostra Costituzione calpestata


Cari Lettori, la nostra bella Costituzione, da lungo tempo ormai, viene continuamente calpestata.     Oggi si è compiuta l'ennesiva violenza, l'ennesimo stupro su di essa.    L'articolo da me pubblicato la mattina del 7 ottobre 2021 è stato rimosso: senza un perché, senza una spiegazione. Ma soprattutto, in barba a ciò che sancisce, in maniera inequivocabile, l'articolo 21 della Costituzione Italiana, che afferma il principio della libertà di manifestazione del pensiero: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denuncia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.»   La stampa dunque non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure, e si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti: non credo davvero che il mio articolo rientri in questa fattispecie.  Ma forse in questa Italia che ormai si è trasformata totalmente in Cina, parlare di vaccini COVID-19 e di effetti avversi, specialmente quando questi riguardano i più piccoli ed indifesi come i bambini non ancora nati, è diventato più grave di commettere un delitto.  Anche se quanto si scrive viene tutto documentato con video e immagini incontestabili. Mi scuso con voi Lettori: non avete più trovato il mio articolo ma, al suo posto, soltanto un titolo vuoto. Non so se presto o tardi anche questo blog sarà chiuso. In tal caso capirete.   Personalmente, ho il dovere della verità: «La verità vi farà liberi» (Gv 8,32).  E ricordando un amico e maestro scomparso, l'arcivescovo di Monreale Cataldo Naro, non ho paura.