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Il dramma dei bambini scomparsi e il sogno delle élite di vivere per sempre. La ricerca dell’Università di Stanford

Post n°147 pubblicato il 16 Novembre 2023 da daniela.g0
 

Indi Gregory (Foto: organizzazione Christian Concern)  

 

Molti avranno sentito del caso della piccola Indi Gregory, affetta da una rara malattia mitocondriale e di come i giudici inglesi abbiano stabilito di staccare il supporto vitale alla bimba di soli otto mesi, considerando il proseguimento delle cure un accanimento terapeutico. 

L'ultimo tentativo per salvare la piccola è fallito ed è stato effettuato lo scorso undici novembre il distacco dai principali dispositivi vitali.  

Indi è morta quindi alle ore 1:45 (le 2:45, in Italia) di lunedì 13 novembre.  

Prima che il suo piccolo cuore finisse di battere, il responsabile di Pro Vita e Famiglia aveva scritto su Twitter: 

"[...]L'ostinazione dei giudici inglesi nel voler mettere fine alla vita di questa piccola combattente nonostante il parere medico contrario dell'Ospedale Bambino Gesù è qualcosa di semplicemente satanico."  

Ed effettivamente fa davvero riflettere l'ostinazione a voler mettere fine alla giovanissima vita senza neanche un ultimo tentativo per curare la patologia della piccola. 

Ma è una cultura della morte che ormai domina l'Occidente e che si accanisce contro le persone più deboli, bambini, vecchi o disabili, fino a voler presentare il "suicidio assistito" come un "atto umanitario".  

Ma non solo. 

Per parecchi anni molte teorie sono state bollate dall'Occidente come "cospirazioniste", "complottiste" o semplicemente folli. Invece, dietro a queste etichette si nasconde spesso la verità che le etichette stesse tentano di celare. 

Rimanendo allora sul tema che riguarda i più piccoli, lo scorso anno è stata diffusa una notizia molto importante che naturalmente è stata passata sotto silenzio dal mainstream. 

Mi riferisco ad una nuova ricerca scientifica dell'Università di Stanford - come ha riportato il sito Summit.news -, che rivela come "raccogliere il sangue e parti del corpo dei giovanissimi nella speranza di raggiungere l'immortalità" non è più solo un "cliché dei romanzi horror", ma una possibilità concretamente realizzabile. 

Secondo un rapporto del quotidiano Telegraph, una ricerca di Stanford mostra che "l'infusione di liquido cerebrospinale di topi giovani in topi vecchi migliora la funzione cerebrale", aprendo la porta ad applicazioni simili per gli esseri umani.  

Il team di Stanford ha infuso fluidi provenienti da topi di 10 settimane nel cervello di topi di 18 mesi per sette giorni e ha scoperto che i topi più anziani erano più bravi a ricordare di associare una piccola scossa elettrica a un rumore e a una luce lampeggiante. 

Un esame più attento ha mostrato che il fluido aveva "risvegliato" processi che rigenerano i neuroni e la mielina - il materiale grasso che protegge le cellule nervose all'interno dell'ippocampo, il centro della memoria del cervello.  

Lo studio mostra che lo stesso processo potrebbe essere applicato alla ricerca anti-età e che "gli esperimenti stanno addirittura dimostrando che proprio il sangue giovane può invertire il processo di invecchiamento, forse anche curando il morbo di Alzheimer". 

Le élite e i transumanisti sono da tempo interessati a raccogliere materiale dai giovanissimi nel tentativo di perseguire l'estensione della loro vita. 

Secondo delle voci, l'ex dittatore nordcoreano Kim Jong-il si sarebbe fatto regolarmente iniettare il sangue prelevato da vergini giovani e sane nella convinzione che questo lo avrebbe aiutato a vivere più a lungo. 

Il rapporto del Telegraph osserva che "raccogliere il sangue e parti del corpo dei giovanissimi nella speranza di raggiungere l'immortalità è stato a lungo un noto cliché dei romanzi horror e delle teorie del complotto".  

A quanto pare, non per molto ancora.  

"Potrebbero passare soltanto pochi anni prima che i 'trapianti da giovanissimi' passino finalmente dalle pagine dei romanzi horror gotici alla pratica clinica", ha scritto Sarah Knapton, giornalista scientifica del Telegraph.  

Leggendo questa notizia sconcertante viene in mente la teoria sull'adrenocromo, bollata come "cospirazionista" dai vari cacciatori di bufale specializzati e finanziati lautamente con regolarità. 

Ma è solo fantasia? 

Di fatto, facendo delle ricerche emerge che, come già detto, c'è una vera e propria "epidemia" di scomparsa di bambini. Secondo il sito Naturalnews.com, l'epidemia si trova «nel nostro Paese [Stati Uniti, n. d. r.] e in tutto il mondo, e uno dei maggiori colpevoli sono i servizi di protezione dell'infanzia (CPS)". 

Usando la scusa che alcuni bambini abbiano bisogno di essere "salvati" da situazioni familiari minacciose, il CPS rapisce regolarmente i piccoli e li getta nel sistema di affidamento, oppure li fa "scomparire" in quella che alcuni dicono essere pedofilia satanica infantile e circuiti di abuso rituale. 

Il sangue dei bambini, che ci crediate o no, è particolarmente prezioso per lo "stato profondo" del CPS, che ne estrae una sostanza nota come adrenocromo che le "élite" apparentemente usano come siero anti-età per stimolare l'adrenalina nel flusso sanguigno. 

Per ottenere questo adrenocromo, i bambini rapiti devono essere feriti o uccisi, come ci si potrebbe aspettare, cosa che Jim White di Northwest Liberty News ha documentato come avvenuta nel Montana dove vive, così come in tutto il resto del Paese e anche in tutto il mondo. 

Nel 2016, White ha riferito del cosiddetto scandalo "Pizzagate", riportato all'epoca da alcuni media indipendenti, rivelando che queste stesse forze sataniche stanno utilizzando il sistema CPS per ottenere bambini per il loro adrenocromo. 

White, sottolineando il fatto che questo è un fenomeno globale, ha scritto: 

"Anche se non c'è dubbio che alcuni elementi di pizzagate sono reali, la forza satanica che procura, tortura, uccide e talvolta mangia i bambini è di natura mondiale, e non limitata ad un isolato a Washington D.C."»  

Un orrore senza fine di cui abbiamo già parlato in occasione del martirio della famiglia Romanov, condotto con le modalità di quello che sembra essere stato un omicidio rituale. E un orrore senza fine è quello che si aggiunge alla strage, in particolare di bambini, che sta avvenendo sulla striscia di Gaza per mano dell'esercito israeliano. 

Quello che sembra essere diventato infatti un filo conduttore, in questo momento storico che presagisce gli ultimi tempi, è come la vita più indifesa, quella dei più piccoli, mai come adesso sia stata maltrattata, umiliata, oltraggiata ed infine barbaramente uccisa.  

Parecchi video stanno circolando in questi giorni sui vari social che riprendono bimbi palestinesi feriti, uccisi o infine privati per sempre delle loro mamme. Bambini inconsolabili le cui sofferenze spesso sono persino peggiori di quelli che rimangono feriti sotto i bombardamenti. 

Secondo un recente rapporto, Il 60% dei residenti di Gaza uccisi finora negli attacchi aerei israeliani sono donne e bambini. 

E' ormai evidente che allo Stato di Israele non interessa affatto contrastare Hamas: Hamas non viene colpita né sfiorata infatti nemmeno con un dito. 

A Israele interessa invece sterminare il popolo palestinese, in particolare i bambini, che rappresentano il futuro dell'umanità.

 

 

Torniamo quindi al sito Naturalnews.com: 

La società di adrenocromo "Ambrosia" ora dispone di cliniche in cinque città degli Stati Uniti che iniettano "sangue giovanile" nei corpi delle persone.  

I bambini stanno scomparendo o vengono sottratti alle loro famiglie in circostanze pretestuose - in alcuni casi in modo permanente. E dove stanno andando? Forse a un'azienda nota come Ambrosia, che offre iniezioni di "sangue giovane" a pazienti che cercano di riportare indietro il loro orologio biologico. 

Come ha riportato Michael Snyder del Washington Standard, Ambrosia attualmente gestisce cliniche per l'adrenocromo in cinque grandi città degli Stati Uniti, dove le iniezioni di adrenocromo possono essere acquistate per circa $ 8.000 - $ 12.000, a seconda della quantità desiderata. 

La storia ufficiale è che il sangue fornito ad Ambrosia provenga dalle ghiandole pineali dei pinguini che vivono in Antartide. Ma White e altri sostengono che in realtà provenga da bambini rapiti, e in particolare da bambini nativi americani, che vengono sistematicamente trafficati e mai più visti. 

Secondo ExposingPedoVore, per ottenere l'adrenocromo, il sangue deve essere estratto dai bambini mentre sono ancora vivi. Successivamente, suggerisce lo stesso sito, i bambini che ne sono vittime vengono poi assassinati ritualmente. 

L'"élite luciferina", spiega poi, fondamentalmente rapisce bambini, spesso attraverso il CPS; li tortura e persino li violenta; poi li uccide, ma non prima di aver aumentato i livelli ghiandolari di adrenalina ed epinefrina di questi bambini, necessari per raccogliere successivamente l'adrenocromo. 

Questi stessi bambini vengono spesso tenuti in vita per "estrazioni ripetute", spiega il sito, il che significa che i bambini vengono tenuti prigionieri in luoghi sconosciuti per "trattamenti traumatizzanti a lungo termine".  

"... Traumatizzano, torturano, violentano ed estraggono il sangue del bambino con trasfusioni di sangue più volte, fino a quando il bambino alla fine muore a causa dell'abuso subito e della perdita di sangue o decidono di uccidere il bambino in uno dei loro tanti rituali satanici (mensili) di sacrificio di bambini", chiarisce ulteriormente il sito. 

La religione luciferina è basata sul paganesimo ed è simile al satanismo. Ed è estremamente malvagia, oscura e squilibrata. I luciferiani credono che sia necessario raggiungere il pieno potere della magia all'interno dei loro rituali satanici.  

Non si possono qui non ricordare gli antichi sacrifici di bambini che venivano offerti al dio Moloch, di cui emersero ampie prove durante gli scavi condotti negli anni Venti dove un tempo sorgeva Cartagine. Furono ritrovate allora migliaia di urne contenenti ossa bruciate di bambini. Ne abbiamo già parlato

Mentre è interessante sottolineare come negli scavi effettuati in quegli stessi anni in Palestina per dirimere la questione storica se nell'antico Israele fossero praticati o meno sacrifici umani, gli esiti furono del tutto negativi: dagli scavi non emersero tracce di resti umani. La prova inequivocabile di come Jahvé, unico Dio d'Israele, aborrisse i sacrifici umani, vietati anche dalla Torah e puniti con la pena di morte (cfr. Levitico 20,2).  

Ciò che si potrebbe pensare poi, a proposito dei risultati della ricerca di Stanford, è che probabilmente tutto questo stia emergendo proprio adesso perché già accade ai livelli più alti della società da molti anni. 

E non si può non pensare alla fortissima spinta negli Stati Uniti a favore dell'aborto. Libertà della donna? O invece un cumulo di sciocchezze? 

Chi tira il filo del potere non ha alcun interesse a tutelare le donne e il loro corpo, anzi. Le donne piuttosto sono viste solo come "macchine" capaci di "fabbricare feti" che poi verranno utilizzati per scopi di lucro assolutamente non trasparenti. E l'attenzione si sposta verso Planned Parenthood. 

Il racket delle parti del corpo di neonati di Planned Parenthood è più che probabilmente collegato al settore dei trapianti da giovanissimi, secondo quanto afferma il sito Naturalnews.com. 

Forse la pubblicazione di questo nuovo studio di Stanford è un tentativo di dirottare la narrazione prima che l'intera faccenda venga resa pubblica sullo scenario mondiale.

 

 

Riferimenti:

DCClothesline.com

TheWashingtonStandard.com

NaturalNews.com

NaturalNews.com

TheWashingtonStandard.com

ExposingPedoVore.Wordpress.com

 

 
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L’ombra di un omicidio rituale sul martirio dei Romanov. Lo studio del Cremlino

Post n°146 pubblicato il 06 Novembre 2023 da daniela.g0
 

Incoronazione dello Zar Nicola II e della zarina Alessandra di L. Tuxen (1898, Hermitage) 

 

Cari Lettori, segnalo oggi un articolo di Lorenzo Maria Pacini riportato recentemente dal giornalista Maurizio Blondet, che tratta delle circostanze del martirio della sfortunata famiglia Romanov e dei misteri irrisolti che circondano ancora oggi la loro morte, avvenuta nel 1918 per mano dei bolscevichi a Ekaterinburg in Siberia.  

Scrive Blondet, commentando gli avvenimenti che risalgono al 2017, l'anno antecedente il centenario del martirio dell'ultimo Zar e della sua famiglia: 

«Il comitato di inchiesta, organismo legato al Cremlino, istituisce una commissione speciale sulla teoria dell'omicidio rituale della famiglia imperiale. Teoria su cui indaga anche la Chiesa ortodossa, ma che suscita le proteste della comunità ebraica. 

Torna d'attualità in Russia la teoria dell'omicidio rituale dei Romanov, un'espressione che rimanda all'antisemita "accusa del sangue". 

Il comitato di inchiesta, organismo giudiziario legato al Cremlino, formerà una commissione speciale di membri della Chiesa e storici per indagare su questa teoria che è sondata anche da una commissione del patriarcato ortodosso. 

La Chiesa russa dubita anche dell'autenticità delle spoglie dei Romanov trovate nel 1991 e 2007. 

"Il consiglio dei vescovi non prenderà decisioni sull'autenticità dei resti di Ekaterinburg perché l'indagine degli esperti non è ancora finita" ha spiegato Hilarion Alfeyev, vescovo della Chiesa ortodossa russa. 

Protesta la comunità ebraica visto che l'espressione fa riferimento alla teoria antisemita sull'uccisione di bambini cristiani da parte degli ebrei per berne il sangue, accuse che in passato furono all'origine dei pogrom. 

Un esempio scioccante di "ignoranza medievale" secondo il rabbino Boruch Gorin: "L'idea dell'omicidio rituale della famiglia dello zar è al cento per cento antisemita. Siamo scioccati. Penso che quello che ha detto il vescovo Tikhon, che la maggioranza dei membri della commissione ortodossa crede in questa teoria, dimostri che c'è una fortissima retorica antisemita all'interno della Chiesa ortodossa russa". 

Nicola II e la sua famiglia furono giustiziati da un gruppo di bolscevichi il 17 luglio del 1918 a Ekaterinburg. I Romanov sono stati canonizzati dalla Chiesa ortodossa nel 2000».

 

La granduchessa Marija Nikolaevna Romanova (1899 - 1918)  

 

Quello che mi preme rilevare, prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo, è la continua sovrapposizione, del tutto errata, che nell'immaginario collettivo continua a svolgersi tra l'ebraismo originario e un falso giudaismo, che possiamo definire cabalistico. Sono due anime contrapposte che lottano fra loro, perché diametralmente opposte sono le loro origini. Se l'ebraismo originario infatti trae le sue origini dalla rivelazione di Dio sul Sinai a Mosè e alla successiva stesura della Legge, diverse ed estranee sono le origini del giudaismo cabalistico, che nasce dalla fusione etnica di un esiguo numero di ebrei emigrati nell'Europa centrale e orientale con le folte popolazioni dei Kazari di origine turco - caucasica e l'acquisizione da parte dei primi delle loro pratiche occulte ed esoteriche, aborrite fin dall'inizio dalla Legge mosaica come opere del demonio. 

In questo preciso momento storico, di fronte agli attacchi vergognosi sferrati dallo Stato di Israele verso i civili innocenti della striscia di Gaza - fra cui il recente bombardamento dell'antichissima chiesa di San Porfirio -, la natura anticristiana e antiumana di quello che a torto viene definito giudaismo, viene fuori nella sua interezza. 

Il falso giudaismo infatti, che si nutre di pratiche esoteriche e di occultismo, ha tentato e tenta ancora di impadronirsi delle sorti del mondo. Esso si fregia della stella di Refan, legata al culto di Moloch, che è ancora oggi un simbolo usato dai maghi e dai satanisti, impresso nella pietra sacrificale in cui vengono immolati i sacrifici animali ed anche umani da parte dei satanisti. 

Tale falso giudaismo sarebbe più corretto definirlo oggi sionismo, che non ascolta e colpisce il suo stesso popolo, dopo che per volontà dei Rothschild un gran numero di ebrei aschenaziti si sono trasferiti in quello che nel 1948 sarebbe divenuto il moderno Stato di Israele. Sappiamo che recentemente sono state soffocate nelle minacce le manifestazioni di protesta degli israeliani contro l'attacco ai civili della striscia di Gaza. 

E' giunto il momento allora di fare un passo indietro lungo la Storia, per accorgersi di come la mano delle grandi famiglie di banchieri di origini aschenazite, ben celata nei libri di scuola, abbia tramato finanziando lautamente la Rivoluzione russa per ottenere la caduta dello Zar, costretto ad abdicare nel 1917, e di come questo fatidico anno abbia segnato la storia anche di tutto l'Occidente fino ad oggi. 

Questa data segna infatti l'inizio di un attacco alla Cristianità senza precedenti, preannunciato dalla Madonna a Fatima proprio nello stesso anno. 

E' molto significativo il fatto che il re Giorgio V del Regno Unito rifiutò di concedere allo Zar Nicola II e alla consorte zarina Alessandra la possibilità di trasferirsi in Gran Bretagna con i figli prima di essere arrestati, segnando così in modo irreversibile il destino della famiglia. Nonostante Giorgio V fosse cugino di entrambi i coniugi. Tale episodio indica chiaramente come l'asse anglo sionista fosse ben solido fin da allora. 

Così come la crudeltà gratuita e le modalità dell'esecuzione indicano chiaramente la natura dei nemici bolscevichi. A quanto risulta, emergono particolari agghiaccianti di efferata crudeltà sull'esecuzione prima dello Zar e poi a seguire della zarina, che morì dopo essersi segnata con la croce, e dell'unico figlio maschio, Alessio, gravemente malato e su cui fu scaricato un intero caricatore. 

Fu poi la volta delle giovani figlie, che assistettero impotenti alla macabra scena: prima le due maggiori e dopo le minori: Marija tentò la fuga dalla porta posteriore ma fu colpita a una gamba e successivamente infilzata con le baionette e percossa con il calcio delle pistole. Lasciata agonizzante, fu finita con un colpo di pistola dopo tempo.  

Urge poi ripensare a certe teorie, come "bere il sangue dei bambini cristiani" insieme alla continua sparizione di migliaia di minorenni ogni anno, in Italia e nel mondo, un gran numero dei quali non fa più ritorno a casa. 

Un orrore senza fine, come quello che si sta perpetrando in questi giorni per gli sfortunati civili, molti dei quali ancora una volta bambini, che abitano sulla striscia di Gaza.   

Buona lettura.

 

La famiglia Romanov al completo nel 1913  

 

Raccontare quello che fu il martirio della famiglia imperiale dei Romanov, l'infausta notte fra il 16 e il 17 luglio del 1918, suscita sempre una certa emozione. Non tutti, però, hanno il coraggio di posare lo sguardo su un'ombra di quella tragica vicenda che, ancora oggi, non è stata a sufficienza illuminata. 

Tutto parte da una dichiarazione del vescovo ortodosso russo Tikhon Skekunov, per molti anni segretario della commissione patriarcale incaricata degli studi sull'omicidio dei Romanov, il quale ha seguito della conferenza dedicata alla memoria degli Zar nel 2017, presso il monastero Sretenski di Mosca, ha dichiarato che «Stiamo considerando la versione dell'omicidio rituale nel modo più serio. Ma non solo, un gruppo considerevole della commissione della Chiesa non ha alcun dubbio su questa spiegazione». 

I nomi degli esecutori della condanna sono ben noti: (Yankel Solomon) Yakov Sverdlov, Philippe Goloshchyokin (Shaya-Isay Fram Goloshchekin), Pyotr Voykov (Pinhus Wainer), Beloborodov Alexander Georgievich (Vaisbart Yankel Isidorovich), Konstantin Myachin (Vasily Yakovlev), Georgy Safarov (Voldin). Secondo quanto sempre dichiarato da Tikhon nella medesima circostanza, «il solo fatto che qualcuno abbia ucciso lo zar, anche se dopo la sua abdicazione, in questo modo, e che gli assassini si siano divisi le vittime - la testimonianza di Yuroski (il capo del gruppo di bolscevichi che guidò l'esecuzione, n. d. r.) - e che erano in molti a voler essere gli assassini dello zar, dimostra che consideravano l'omicidio come un rituale particolare».

 

Gli esecutori e i mandanti della strage. Da sinistra, in alto, (Yankel Solomon) Yakov Sverdlov, Philippe Goloshchyokin (Shaya-Isay Fram Goloshchekin) and Pyotr Voykov (Pinhus Wainer). Sotto: Beloborodov Alexander Georgievich (Vaisbart Yankel Isidorovich), Konstantin Myachin (Vasily Yakovlev) and Georgy Safarov (Voldin)  


A seguito di queste parole, la comunità ebraica russa ha reagito duramente, tramite il rabbino Baruch Gorin che ha detto: "Queste dichiarazioni sono un chiaro esempio di oscurantismo medievale. Una teoria del complotto antisemita". Eppure, il sospetto di un massacro rituale ebraico non è di oggi. Il plotone d'esecuzione che alle 2.30 del 17 luglio 1918, nei sotterranei della casa Ipatiev a Ekaterinburg uccise lo Zar, la zarina, i cinque figli, il medico di famiglia ed alcuni servitori, era composto di 12 persone, che ben stanno a rappresentare le 12 tribù di Israele. Circa gli assassini, alle persone del luogo fu detto che erano "fucilieri lettoni", ma fra loro c'era anche l'"ungherese" Imre Nagy, futuro capo del Governo a Budapest, senza considerare che molti di loro parlavano tedesco o yiddish. Gli omicidi lasciarono sui muri simboli o segni che furono interpretati come kabbalistici, come ha avuto modo di verificare l'ufficiale bianco Nikolai Sokolov (1882-1924) che, quando le truppe anticomuniste ripresero brevemente Ekaterinburg ai bolscevichi, condusse la prima inchiesta e trovò sul muro, fra le tante, una scritta in tedesco: "BelsaTZAR ward in selbiger Nacht von seine Knechten umgebrat", BaldaZAR venne assassinato dai suoi servi nella notte: erano versi del poeta ebreo Heine, una parafrasi della Torah nel libro di Daniele "Quella stessa notte Baldassarre re dei Caldei fu ucciso". Si tratta del passo dove al re Baldassarre dei Caldei viene annunciata l'imminente rovina con le parole "Mene, tekel, peres", che il profeta ebraico interpreta così: "Mene: YHWH ha computato il tuo regno e vi ha posto fine. Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e trovato scarso. Peres: il tuo regno è diviso e dato ai medi e ai persiani" (Daniele 5, 26-28).

 

La scena biblica che ha ispirato Heine per il suo poema, in un dipinto di Rembrandt: Il festino di Baldassarre, del 1636  

 

Sono risultate poi note le interessanti conoscenze rabbiniche di altri degli assassini. Il capo del plotone d'esecuzione, Yakov Yurovskij (1878-1938) era nato Jankel Movsev e aveva fatto studi in sinagoga. Il suo braccio destro quella notte, Mikhail A. Medvedev, era probabilmente ebreo, nato Kudrin; fu lui a sparare alla testa dello zar e della granduchessa Marija con la pistola Browning n. 389965 che egli stesso consegnò, nel 1964, prima di morire, al Museo della Rivoluzione. L'incarico di sciogliere i corpi nell'acido solforico se lo accollò il chimico Pyotr Voikov, nato Pinkus Weiner; Philiph (in realtà Isay, un diminutivo yiddish) Isaevic Goloshchyokin, che divenne poi un pezzo grosso della rivoluzione (si deve a lui la morte di 1-2 milioni di persone in Kazakhstan nel 1932-33), si vantava di conservare la testa dello Zar nel suo archivio, in un boccale pieno d'alcol. Il più alto caporione a dare l'ordine del massacro, Yakov Sverdlov, nato Jankel Solomon nel 1885 da un ricco mercante, massone, il più feroce organizzatore del Terrore Rosso contro i contadini e i cosacchi del Don, primo Capo dello Stato sovietico: per la parte che ebbe nell'eccidio dei Romanov, la città dove avvenne, Ekaterinburg, venne ribattezzata col suo nome, Sverdlovsk; il poeta giudeo David Bergelson lo celebrerà come «orgoglio del popolo ebraico». Del resto, prima della Grande Guerra (1914-18) a Varsavia, nei negozi ebraici, si vendeva una cartolina di auguri per lo Yom Kippur in cui si vedeva un rabbino con la Torah in una mano e un uccello sull'altro braccio: l'uccello portava la testa coronata dello Zar Nicola. allusione ad un sacrificio di una gallina bianca praticato dagli ebrei più religiosi nello Yom Kippur: il fedele si fa passare la gallina sopra la testa poi la sgozza e la dissangua, pronunciando la formula: "Questa è una bestia sacrificale, così sia la mia purificazione".

 

Ebrei aschenaziti in preghiera nella Sinagoga durante lo Yom Kippur, di Maurycy Gottlieb (1878)  


Se la ritualità giudaica, in buona parte ereditata anche da varie sette massoniche e cricche sataniste, appare strana ai più, non dobbiamo dimenticare un ultimo dettaglio, di tipo più spirituale: uccidere lo Zar significava uccidere il detentore del potere politico sacro, donatogli da Dio, consacrato con l'unzione, e dunque uccidere colui che, per grazia divina, era il solo in grado di contrastare l'avanzata del regime comunista sovietico. Solo in questo modo, e la Storia ce lo dimostra, è stato possibile procedere nell'iter di trasformazione politica, culturale e religiosa del popolo russo e di tutte le altre nazioni ed etnie circostanti, immettendo nel mondo quello che, proprio in quegli stessi anni, la Madonna a Fatima aveva appellato come «La bestia del Comunismo» che avrebbe sovvertito il mondo e causato la partita della Fede salvifica. 

Fare luce su come si svolse il martirio dei Romanov vuol dire riappropriarsi della sacralità politica di un popolo, quello stesso popolo che oggi, dopo settant'anni di regime e trent'anni di ingresso nel mondo globalizzato, si pone come fare di speranza per le sorti del mondo intero.

 

 

 
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