TagMessaggi di Giugno 2025
Post n°198 pubblicato il 03 Giugno 2025 da daniela.g0
Tag: aggressione, Cataldo Naro, dermatologo, dimissioni, Francesco Miccichè, frattura, intervento, Madonna, mafia, massoneria, Mauro Rostagno, medico, Milano, naso, omicidio, Ospedale San Paolo, Otorinolaringoiatria, Porto, Sicilia, stele, studio, Trapani
Cari Lettori, ho dovuto prendere un periodo di riposo forzato per alcune settimane e anche le mie attività su questo blog sono state temporaneamente arrestate. Motivo: frattura chiusa delle ossa proprie nasali. Penserete allora a un incidente, di tipo automobilistico, casalingo o altro. Niente però di tutto questo è vero. Sono stata aggredita, nel modo più brutale e meschino possibile. L'aggressore tuttavia non è un malvivente comune, né si è trattato di un'aggressione fra le pareti domestiche, come potrebbe pensare qualcuno nell'immediato. Realtà questa che non mi appartiene, visto che né io, né mia madre o le mie nonne prima di me, fortunatamente, abbiamo mai vissuto relazioni coniugali malate.
Un'aggressione travestita da piccolo e innocuo intervento medico Il malato, ovvero l'aggressore, è un altro ed è insospettabile, come nelle battute finali di un romanzo scritto dalla formidabile Agatha Christie. Si tratta di un medico nell'esercizio proprio delle sue funzioni. Il signore in questione, noto dermatologo trapanese, di cui non faccio il nome non avendo prove a sufficienza per inchiodarlo, è conosciuto e riverito in città. Esercita fra l'altro la sua professione in una struttura pubblica. Non sono riuscita infatti a trovare un medico disposto ad effettuare una perizia sul caso, pur disponendo di una relazione di dimissioni rilasciata da un ospedale pubblico. Lunedì sera, 5 maggio 2025, mi sono recata dal dermatologo in questione per altri problemi e ho chiesto allo stesso se potesse cancellare con il laser una piccolissima cicatrice che avevo sulla punta del naso. Probabilmente non ne valeva neppure la pena date le sue dimensioni estremamente contenute, ma il dermatologo, che chiamerò dottor X a partire da adesso, mi aveva rassicurata nel febbraio scorso che poteva essere totalmente cancellata senza lasciare segni con l'uso del laser. Premetto che avevo conosciuto il dott. X a febbraio di quest'anno per la prima volta, consigliata caldamente da più persone. Torniamo alla sera del 5 maggio scorso: dopo avergli ricordato della cicatrice, il dott. X si è dimostrato subito pronto ad effettuare il piccolissimo intervento, ma manifestando molta fretta. Guardando il naso mi dice con estrema convinzione di aver localizzato il punto che aveva visto mesi addietro e si accinge velocemente ad effettuare il laser, consigliandomi di chiudere gli occhi. Pratica l'anestesia locale attraverso un'iniezione e lo sento iniziare il laser e armeggiare sul mio naso. Poi tutto si svolge velocemente: mi afferra selvaggiamente il naso e comincia a stringere e a pressarlo nelle parti alte con grande forza mentre contemporaneamente lo spinge da sinistra verso destra, come per spostarlo. Lui si trovava alla mia sinistra. Colta alla sprovvista e non avendo mai fatto un laser prima di quel momento ho avuto paura a muovermi e ad aprire gli occhi, sentendo tuttavia grande dolore. Tutto finisce all'improvviso come era iniziato: continua con il laser e quando infine mi mette uno specchio davanti mi accorgo che non ha agito neppure sul punto da me richiesto, ma ha tolto invece, procurando notevole infiammazione, una piccola e banalissima formazione di sebo che si sarebbe risolta spontaneamente e senza traumi da lì a pochi mesi. Al mio comprensibile sgomento risponde che comunque è stato un bene togliere quella piccola formazione. Esco dal suo studio totalmente scombussolata e dico a mio marito di sentirmi come se avessi appena urtato con il naso contro una porta a vetri chiusa. A cena non riesco nemmeno a masticare senza sentire dolore, dormo molto male e il giorno dopo il lato sinistro del naso si presenta asimmetrico, con un lieve gonfiore e la narice dilatata. Comincio a sospettare seriamente una frattura alle ossa nasali e documentandomi, leggo che in tal caso occorre intervenire subito, prima che il callo osseo si consolidi. Leggo anche che tali fratture non sono visibili in normali radiografie ma cercando quindi più di un otorinolaringoiatra a Trapani, mi viene detto invece di farle preventivamente e che sono dirimenti per la diagnosi. Decido allora di prenotare con urgenza una visita da un Professore che conosco all'Ospedale San Paolo di Milano e venerdì mattina parto con in tasca un biglietto di ritorno in giornata. La visita conferma i timori e infrange la speranza che la deformità del naso fosse solo dovuta al gonfiore: sono costretta a restare a Milano, a perdere il biglietto di ritorno e a fare l'iter di Pronto Soccorso per sottopormi a una TAC in urgenza, l'unico esame che possa confermare la presenza di una frattura. La TAC ha esito positivo e conferma una «minima irregolarità delle ossa nasali a sinistra compatibile con infrazione». A questo punto decido di sottopormi all'intervento prospettatomi in anestesia totale per ridurre la frattura in regime di urgenza, senza tuttavia ottenere certezza alcuna di un risultato estetico adeguato per le modalità stesse dell'intervento, che si svolge all'interno della narice e a cielo chiuso.
Sopra la relazione di dimissione rilasciata dall'Ospedale San Paolo di Milano. Le parti contenenti alcuni dati riservati e personali sono state coperte
La massoneria siciliana Nei giorni successivi all'aggressione e durante la degenza in ospedale ci siamo chiesti ripetutamente il perché di tutto questo. Quale lo scopo e soprattutto quale il guadagno di un simile atto? Un fatto era però a me certo: l'intenzionalità dell'aggressione. Non è possibile in alcun modo, infatti, per effettuare una piccola incisione sul lato destro del naso, situata in alto non lontano dalla fronte, afferrare tutto il naso e stringerlo con estrema forza. Pressando con le dita, in particolare con il pollice, dal lato opposto alla piccola formazione, sul profilo sinistro del naso, esercitando una forza tale da rompere le ossa. In ospedale mi hanno informata che per rompere le ossa nasali ci vuole notevole forza. Facendo delle ricerche sul web si parla di almeno 15-30 Kg per pollice quadrato: dunque non si può esercitare tanta forza senza essere davvero intenzionati a farlo. Ma se questo è vero, allora perché? C'è solo una risposta plausibile: a meno che il dott. X non sia psichicamente instabile, e non lo ha mai dimostrato, né lo lascia intendere la sua fama di bravo dermatologo, doveva avere un movente. Il soggetto in questione aveva mostrato già celatamente una certa antipatia nei miei confronti, ripensandoci poi, riconoscibile da qualche sfumatura da me ignorata e antecedente all'aggressione. Pur non avendo fatto in nessun modo torto alcuno a questa persona, che per di più ha agito in veste di medico. Un importante indizio che fa pensare è costituito dal fatto che non sono riuscita a trovare in tutta la città un solo avvocato disposto a difendermi. L'unica ragione valida che può averlo spinto a tanto odio nei miei confronti potrebbero essere forse i miei scritti, che in più occasioni - come è noto - hanno attaccato la massoneria e in alcuni articoli anche la massoneria locale. Mi riferisco in particolare a quegli articoli dove ho trattato della vicenda che riguarda la statua della Madonna di Trapani. E' cosa nota ormai che vi sia una forte opposizione da parte di certe forze oscure perché la copia in bronzo della statua marmorea originale, che fu voluta nel 1961 dall'allora Vescovo di Trapani Mons. Corrado Mingo, torni sulla sommità della sua stele, situata fino all'anno 2001 all'ingresso del Porto. La stele lastricata in marmo era originariamente alta circa venti metri, visibile a tutti coloro che facevano ingresso nel Porto e dominante sull'intera città. Da molti mesi ormai stiamo raccogliendo firme fra la popolazione locale che in massima parte vorrebbe veder tornare la statua al proprio posto. Ma in certe occasioni abbiamo toccato con mano la paura o il disinteresse di alcuni prelati cittadini. Per raggiungere tale obiettivo abbiamo fondato un comitato cittadino spontaneo, dal nome "Pro Stella Maris", a favore di Maria.
La maestosa stele della Madonna di Trapani eretta nel Porto, così come si presentava fino al 2001, anno del suo abbattimento (foto: Cancelliere)
La statua originale della Madonna di Trapani, opera in marmo pario molto antica per mano di autore ignoto (non certo il Nino Pisano a cui viene attribuita da molti) e custodita nel Santuario della Basilica dedicata a Maria Santissima Annunziata, non è una statua come tante altre. Per i trapanesi rimane tanto ineffabile quanto ineguagliabile: osservandola attentamente, sembra essere quasi vivente. A volte, secondo molte testimonianze, cambia anche nettamente l'espressione del suo bellissimo volto. Per tanti secoli la Madonna, arrivata dal mare sulla costa trapanese dopo il terribile naufragio di un vascello, di cui esistono testimonianze storiche, è stata la Protettrice della Città e il suo enorme potere mostrato contro il male era ben noto già agli antichi. Che si trattasse di minacciose invasioni provenienti dal mare, e nell'antichità se ne contarono tante, o che fosse invocata per liberare gli indemoniati dal male, la Madonna di Trapani agiva sempre con prontezza, dimostrando la sua grande potenza, tanto che la statua si ricoprì in breve interamente d'oro anche per i ringraziamenti delle molte grazie ricevute da parte di regnanti lontani. L'arrivo dal mare, in una cassa di legno chiusa, della statua della Madonna nella città di Trapani era stato infatti accompagnato da numerose e miracolose guarigioni, che la Vergine generosamente continuò a compiere in modo incessante anche nei secoli successivi. Cosicché la sua fama si diffuse in tutto il mondo, oltre che nell'intera Sicilia. È facile comprendere, alla luce di tutto questo, come l'innalzamento della copia della statua della Madonna di Trapani sulla sua stele, in alto come a dominare l'intera città, possa incutere molta paura a quelle forze oscure e nascoste che vi si oppongono. Se a questo aggiungiamo ancora le tante volte che su questo blog ho attaccato la massoneria mondiale, il gioco è fatto. Mons. Francesco Miccichè fu costretto dal Vaticano alle dimissioni da Vescovo di Trapani e all'allontanamento dalla città il 16 maggio 2012, in base ad accuse costruite ad hoc contro di lui, formulate almeno in parte da un sacerdote in odore di omosessualità. Dossier anonimi, lettere false, bonifici bancari transitati sui conti dello Ior e transazioni con firme apocrife furono i sapienti ingredienti messi in campo contro di lui in quei giorni. Ma Miccichè, lo scrive anche Wikipedia e non io, si segnala per le sue dichiarazioni contro la massoneria. I beni dell'ex Vescovo di Trapani furono sottoposti anche a sequestro probatorio da parte del Pubblico Ministero nel 2015, ritenendo che gli stessi fossero stati indebitamente sottratti dalla Fondazione Auxilium di Valderice e illecitamente spostati presso la residenza di Mons. Miccichè a Monreale. Il Collegio difensivo del Vescovo, costituito dagli avvocati Mario Caputo, Francesco Troìa e Nicola Nocera, aveva sempre sostenuto invece che si trattasse di beni personali provenienti, per la maggior parte, da donazioni ricevute dai fedeli in occasione delle visite Pastorali ma anche di beni di proprietà della sorella di Mons. Miccichè, la quale era stata ingiustamente privata della disponibilità di oggetti a lei cari, alcuni dei quali ricevuti addirittura in occasione delle sue nozze. Il dissequestro arrivò solo nel 2020, quando il Giudice dell'Udienza preliminare di Trapani, Dott. Corso, accolse la richiesta proposta dalla Difesa del Presule, di dissequestro dei beni del Vescovo Francesco Miccichè. Mentre era ancora Vescovo di Trapani, Miccichè tentò di opporsi anche all'abbattimento della stele che sorreggeva la statua della Madonna, avvenuto nel 2001. Erano, in quei giorni, in corso lavori di ampliamento del molo Ronciglio al Porto e Mons. Miccichè dovette alla fine arrendersi, in quanto l'abbattimento fu ritenuto necessario dalle autorità preposte per "motivi di sicurezza". Che contro Miccichè fossero stati scatenati poteri forti lo dichiarò poi lui stesso, a chiare lettere, nell'immediato della sua partenza dalla Diocesi di cui era stato Vescovo.
Il Vescovo Mons. Francesco Miccichè
L'intervista televisiva dove il Vescovo denunciava ciò fu trasmessa all'epoca dalla Rai una sola volta, per poi sparire nel nulla. Ma questo è solo uno dei tanti esempi che possiamo portare. Non parlerò qui dell'omicidio del dimenticato Mauro Rostagno, avvenuto a Lenzi nel settembre 1988, a pochi chilometri da Trapani. Non parlerò ancora dei depistaggi, delle accuse alla compagna poi rivelatesi false, dell'indagine condotta dal magistrato Antonio Ingroia che chiuse finalmente l'inchiesta sull'omicidio nel giugno 2008 con il rinvio a giudizio di Vincenzo Virga, capo mafia del mandamento di Trapani alleato dei corleonesi di Riina, organizzatore dell'assassinio. La colpa di Rostagno che gli costò la vita fu l'aver denunciato ripetutamente attraverso una televisione locale trapanese i poteri forti, la collusione tra mafia e servizi segreti e il traffico nascosto di armi. Si parla tanto di mafia, in Sicilia, si parla di iniziative contro di essa che fanno molto rumore, ma si tratta solo di fumo negli occhi. E' fumo per nascondere chi detiene davvero il potere, ovvero la massoneria. La mafia è solo una creazione voluta dalla massoneria anglo sionista, e quindi dai Rothschild, fin dai tempi della caduta del Regno delle Due Sicilie e della successiva creazione del Regno d'Italia per reprimere e impaurire gli abitanti del Meridione, abbondantemente depredato di tutti i suoi beni. Ne abbiamo già parlato. Così come ho parlato più volte della vicenda amara che riguardò nel giugno 2005 l'Arcivescovo di Monreale, Cataldo Naro. Il servo non è da più del suo padrone. Se Naro fu aggredito sul sagrato della chiesa di Cinisi da un gruppo di "bravi" parrocchiani, si può comprendere bene allora come si possa venire aggrediti mentre si è distesi su un lettino all'interno di uno studio medico. Quello dato a Naro fu un avvertimento, che tuttavia l'Arcivescovo ignorò con coraggio, continuando nella sua dedizione verso Cristo. L'epilogo lo conosciamo già: la morte improvvisa di Cataldo Naro poco più di un anno dopo, il 29 settembre 2006. Alla domanda posta nel 1983 a Palermo dalla giornalista Bianca Stancanelli: «Chi comanda a Palermo?», la pronta e secca risposta del giudice Giovanni Falcone fu: «Comandano i cavalieri». Che i notabili delle città siciliane più importanti appartengano ai cavalieri del Santo Sepolcro non costituisce affatto un mistero. Giudici, medici, imprenditori, professionisti, fra le categorie privilegiate. Come non è un mistero il connubio di antica memoria tra medici e mafia, tanto che i siciliani sono soliti definirli "mafia bianca" sin da tempi lontani. Avrei dovuto pensarci prima. Purtroppo ho commesso l'ennesimo errore di fidarmi, di guardare ancora una volta il mio prossimo come se fosse persona onesta e competente.
La prescrizione del dermatologo che dimostra come fossi nel suo studio il 5 maggio scorso. La prescrizione è relativa alle lesioni causate dall'uso del laser, che a tutt'oggi sono ancora visibili, malgrado le rassicurazioni del medico specialista secondo le quali avrebbero dovuto scomparire in un massimo di sei giorni (i dati riguardanti l'identità del medico sono stati coperti)
Capirete che è facile e comprensibile, in questa situazione, scoraggiarsi. E' facile credere che il male sia ormai così capillarmente infiltrato, che sia impossibile sfuggire o liberarsene. Tanto meno poterlo sconfiggere. Eppure, sembra che nel male assoluto, la luce del bene continui a brillare. Senza sollevare polvere ma inesorabilmente. Cosicché non sia possibile spegnerla, malgrado i devoti di Satana facciano tanto per tentare di oscurarla continuamente. Se una consistente parte della classe medica è tanto coinvolta in questo connubio malefico, e lo abbiamo visto ai tempi del COVID, tuttavia c'è speranza.
Bravissimi Lo scrivo per onore alla verità, ancora una volta. Tutto il Reparto di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale San Paolo di Milano, si è dimostrato encomiabile. Dal Direttore di Reparto, Prof. Giovanni Felisati, al Medico che mi ha operata, Dott. Luca Castellani, ai Medici anestesisti, a tutto il Personale di Reparto, fino agli Infermieri degli altri Reparti: tutti sono andati anche molto oltre il loro dovere. Si sono mossi come un uomo solo nel tentativo di riparare il male fatto. E provvidenzialmente, ci sono anche riusciti, dato che l'intervento ha dato esito positivo oltre le previste aspettative. Il frammento che il dott. X aveva mandato giù con la pressione delle sue dita si è, ancora una volta provvidenzialmente, risollevato con un click durante l'intervento, rispondendo alle mie preghiere. Un intervento svolto infine solo in anestesia locale senza sedazione alcuna, venendo incontro alle mie necessità e alle mie richieste. Anche se ci vorranno forse mesi per poterlo affermare con certezza, il danno arrecatomi dall'impareggiabile dott. X non avrà l'esito sperato. È da sottolineare infine che tutto ciò non avrà impatto alcuno, se non temporaneo, sulle mie attività. Ho sentito la solidarietà delle persone, anche quelle comuni che si trovavano in visita in ospedale per altri motivi. Ho sentito ancora la solidarietà degli amici più veri. E questo non potrà che fornirmi ulteriori stimoli. Ma soprattutto, e come sempre, è la Parola di Dio a venirmi in aiuto. Solo qualche domenica fa, era questo infatti l'estratto dagli Atti degli Apostoli letto nella liturgia festiva della celebrazione eucaristica: «Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: "Vi avevamo espressamente proibito di non insegnare più nel nome di costui? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo". Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli obbediscono». Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.»
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Inviato da: daniela.g0
il 27/03/2024 alle 21:52
Inviato da: acquasalata111
il 27/03/2024 alle 07:57
Inviato da: daniela.g0
il 27/03/2024 alle 03:03
Inviato da: acquasalata111
il 26/03/2024 alle 11:44
Inviato da: daniela.g0
il 13/03/2024 alle 14:11