Benvenuti!

Alba

Amore mio, nei vapori d’un bar
all’alba, amore mio che inverno
lungo e che brivido attenderti! Qua
dove il marmo nel sangue è gelo, e sa
di rinfresco anche l’occhio, ora nell’ermo
rumore oltre la brina io quale tram
odo, che apre e richiude in eterno
le deserte sue porte?… Amore, io ho fermo
il polso: e se il bicchiere entro il fragore
sottile ha un tremitìo tra i denti, è forse
di tali ruote un’eco. Ma tu, amore,
non dormi, ora che in vece la tua già il sole
sgorga, non dirmi che da quelle porte
qui, col tuo passo, già attendo la morte.

(Giorgio Caproni)

...

Lo stile del livornese Giorgio Caproni in questi versi è, oltre che “compostamente” malinconico, un voler esternare senza pause quel che ha nell’animo, prima che tutto abbia termine. Sembra di assistere alla “nascita” di un crepuscolo, lo sfaldarsi graduale della luce, il suo venir avanti progressivamente, facendo precipitare ciò che si sta percependo nel vago.

La morte si appalesa nella figura di Olga Franzoni, fidanzata del poeta, scomparsa prematuramente, poi nella madre Anna, cui il poeta è stato profondamente legato.

Un’alba che appare livida e invernale, mentre il poeta è immerso nei “profumi mattutini di un bar dai vetri appannati”. L’amore atteso non arriva; c’è solo il rumore di un tram solitario…

Un palese ermetismo quello di Caproni! Sembra a tratti di leggere, in alcuni passi  di questa e di altre sue poesie, versi tipici di Montale.

Eppure Caproni, a parte questa atmosfera di malinconia più che comprensibile, non si “disunisce”, rimane nel suo ambito, si esprime pacatamente e con dolcezza in un momento che riguarda tutti, proprio tutti.

Il senso della caducità della vita, la consapevolezza che c’è un termine inalienabile, rende questa atmosfera che potrebbe sembrare dolorosa, un passaggio dolce, senza eccessivi scossoni per l’anima.

Del resto tutti abbiamo consapevolezza che esiste un’unica certezza, dopo la nascita, certezza che vale per tutti. Importante è, in questa “attesa”, vivere nel modo più gioioso, in quell’ambito che rende tutto più ovattato e luminoso, immersi completamente in una ragione di vita imprescindibile: l’amore in tutte le sue manifestazioni, a volte così evidenti, altre volte così sfumate da sembrare non percettibili.

Però ci sono, eccome se ci sono!

Tutto ovviamente dipende come prima cosa da sensibilità personale, da un rapporto con se stessi senza incertezze, senza possibili fraintendimenti, determinati nel proprio cammino e sempre aperti a tutte le novità che possono migliorare il proprio viaggio su una via chiamata vita.

«Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva. Bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.»
(Rita Levi-Montalcini)