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NO!

No violence..

State molto attenti
a far piangere una donna
perché Dio conta le sue lacrime.

La donna è uscita
dalla costola dell’uomo,
non dai piedi
perché essere calpestata,
né dalla testa
per essere superiore,
ma dal fianco,
per essere uguale.

Un po’ più in basso del braccio,
per essere protetta.

Dal lato del cuore,
per essere amata.

(Dal Talmud)

 

 

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Chissà se un giorno...

Post n°1983 pubblicato il 19 Febbraio 2025 da Vince198



Maschere

 

Chissà se un giorno butteremo le maschere
che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare
gli uomini che incontriamo.

Forse fra i tanti, fra i milioni c'è
quello in cui viso e maschera coincidono
e lui solo potrebbe dirci la parola
che attendiamo da sempre. Ma è probabile
che egli stesso non sappia il suo privilegio.

Chi l'ha saputo, se uno ne fu mai,
pagò il suo dono con balbuzie o peggio.
Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome
fu sempre impronunciabile per cause
non solo di fonetica. La scienza
ha ben altro da fare o da non fare.

(E. Montale, Quaderno di quattro anni - 1977)

Oggi lascio da parte miei temi preferiti che riguardano l’anima, il proprio essere interiore, il rapporto intimo fra due persone che tanto raccolgono la mia attenzione nel tema dell’amore, per fare una digressione in altro argomento: la poesia, certa poesia, non la solita del poeta (cileno) da me preferito, ma.…

È questo un periodo in cui trovo molto piacevole leggere poesie di Eugenio Montale, molte dedicate alla consorte Drusilla, affettuosamente soprannominata “mosca” per via di lenti particolarmente spesse in quanto affetta da una forte miopia. Molti estimatori, cultori delle opere di Montale, sanno bene che tanti suoi componimenti li ha dedicati a lei, fra questi – uno splendido gesto d’amore - il celebre “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale…” (Satura).

Oggi, ai nostri giorni più che mai, la poesia in testa al post, quanto mai incisiva e profonda dello scrittore, poeta e premio nobel genovese (1975), è di grande attualità.
Rappresenta, analogamente a quanto ebbe a dire Luigi Pirandello, l’eterno “dissidio” fra vita interiore e vita sociale, una vita per certi versi considerata “border line”, che attraversiamo con una certa nonchalance senza sapere né dove siamo diretti né dove andremo a finire.

Infatti tanti indossano maschere: sono (siamo) così abituati a mostrare un volto di circostanza – falso, quanto meno poco veritiero – adatto a determinate circostanze, che questo comportamento diventa una cattiva abitudine, spesso deleteria, ingannevole. Aria fritta.

Poi accade di incontrare qualche persona, una perla sicuramente rara che mostra la propria autenticità, l’essere leale, sincero senza veli o altro, nella sua “genuinità” e lo si considera una specie di “anomalia”. Quest’ultima è la condizione “vera, reale” che permette di annullare la differenze che esistono fra realtà ed apparenza.
Quanti sono disposti a realizzare questa condizione?
Francamente non ne ho la minima idea, penso molto, molto pochi.

Da quanto sopra, quale morale si può dedurre? A mio avviso, riferendoci al mondo dei social network, fatti salvi alcuni dati personali che è corretto non esporre perché di malintenzionati ce ne sono molti in giro, è bene essere sempre sinceri. E’ un comportamento che alla lunga paga, eccome se paga, soprattutto in credibilità come prima cosa.

Pertanto, giusto per fare qualche ESEMPIO, ci si può travestire da uomo in donna e viceversa, scalare gli anni quanto si desidera, mettere una foto non veritiera nel profilo, abbandonarsi a giudizi esagerati in tutti i sensi, chi giudica senza conoscere approfonditamente e de visu, insomma ci si può creare una “vita” qui dentro completamente differente da quella reale, come uno più desidera fare.

Poi, alla fine, quando ci si guarda allo specchio, si pensa di essere soddisfatti di tutte le (eventuali) ca…te scritte in qualche caso bene, in altri in modo così approssimativo che non ci crede nessuno o quasi? Oppure, lo dico con sincerità, porre all’attenzione temi importanti di carattere sociale, o di gossip (che non gradisco più di tanto), interiore, personale in limiti accettabili rispettando la privacy, culturale, di divertimento etc.?

Certo, tutto può essere inteso sotto forma di gioco senza cattiveria, farsi quattro risate, discutere di qualcosa che carpisce interesse...
Insomma conviene essere sempre sinceri? Direi proprio di si.
Concludo dicendo, soprattutto verso chi usa più maschere e talvolta si diverte nel dileggiare chi gli è antipatico, farlo anche con cattiveria: nel web nessuno è al sicuro, nessuno. Ripeto nessuno, credetemi.


 
 
 
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Un blog di: Vince198
Data di creazione: 21/07/2006
 

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