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Papaveri e dintorni...

Accade che, di tanto in tanto, vada in giro a curiosare in qualche blog di questo social network, come son fatti, quali immagini, colori, argomenti predominano... 
Imparare qualcosa nel mondo della grafica anche se, nel mio quotidiano vivere, non è determinante. 
É significativo leggere post che attraggano il mio interesse: «sentire» come si dipanano nel loro ambito, contagiando in qualche caso il mio.

Curiosità: provo a comprendere la persona che li esterna, cosa la anima, se c’è qualche tratto particolare, confidenziale, intimo ... Non so: forse un messaggio subliminale, un pensiero particolare, sussurrato ...

What else? Anything can happen!

Qui dentro ho pochi amici, sufficienti per soddisfare mie curiosità, apprendere con il manifesto desiderio che tutto questo mi faccia star bene, specie quando certa malinconia non vuole lasciarmi in pace. 

Non pretendo di insegnare, semmai imparare.

Già, c’è sempre da imparare, in tutti i sensi: ad es. storie  di vario genere mai lette che potrebbero veder luce anche nel mio ambito, quello più ristretto, intimo della mia vita.

L’altro giorno sono entrato in un blog in cui, all’apice, c’è un bel campo di papaveri.
Sembra emanare una luce particolare: una finissima miscellanea di vividi colori, profumi di una vita intensa immersi nella natura: tutto questo si insinua nei gangli più segreti della mia anima piacevolmente, come una lieve carezza per il cuore.  

L'ho osservato – assorto - per un po’, letto più volte quelle parole incastonate sui papaveri. 
Un sì breve pensiero che esprime una forte carica interiore, l'evidente esternazione dell’anima di chi lo ha scritto. 
Immagino sia dedicato a una persona verso cui la proprietaria del blog nutra profondo affetto... 

An open sensitive mind can imagine anything...

Mi son preso del tempo per riflettere, cercare di comprendere cosa possa rappresentare un campo di papaveri nell’immaginario di chi ha avuto questa splendida idea.

La prima cosa che mi è venuta in mente, un pò strana per la verità, è stato un brano cantato da Nilla Pizzi negli anni ’50. Inizia così …

Su un campo di grano che dirvi non so
Un dì Paperina col babbo passò
E vide degli alti papaveri al sole brillar e li s'incantò
La papera al papero disse
Papà, pappare i papaveri, come si fa?
"Perché vuoi pappare i papaveri", disse papà
E aggiunse poi, beccando l'insalata
"Che cosa ci vuoi far, cosi è la vita” ..

Sembra una filastrocca per bambini: non lo è.
Ogni tanto la canticchiò mia madre quando fu indaffarata in cucina ai fornelli fra pentole e padelle, o ... stirare, riassettar letti, stendere panni nel giardino, vicino a un albero di limoni il cui profumo, intenso, si percepì distintamente inondando le narici di una fresca fragranza, un gradevole pizzicore per l'olfatto. 
Un periodo, quello, in cui i miei anni furono a una sola cifra: sette o otto (anni) più o meno.

I papaveri ... che significato possono avere?
Non l'anatomia di queste piante, mi riferisco ai colori: il rosso e il fucsia sono generalmente legati all’orgoglio, alla semplicità e schiettezza d’intenti, il giallo a successi in ambito società, quelli bianchi non ... portano bene, quelli rosa simboleggiano serenità.

Claude Monet ne fece oggetto di un suo bel dipinto che, nel guardarlo, trasmette un senso di allegria e spensieratezza, una pazza voglia di … passeggiare in quella distesa di colori.

Sempre curiosando nel web ... 

C’è una splendida poesia di Silvia Plath, (poetessa americana nativa di Jamaica Plain a sud di Boston) sui papaveri che mi piace e che amo ricordare ora, di seguito…

Nemmeno le nubi assolate possono fare stamattina gonne così.
Né la donna dell’ambulanza
Il cui rosso cuore sboccia prodigioso dal mantello.

Dono, dono d’amore
Del tutto non sollecitato
Da un cielo

Che in un pallore di fiamma
Accende i suoi monossidi di carbonio, da occhi
Indifferenti e spenti sotto i bowlers.

O Dio, chi sono mai
Io da far spalancare in un grido queste tarde bocche
In una foresta di gelo, in un’alba di fiordalisi.

...

Questo blog cui faccio riferimento, in nome della sincerità e della verità, blog in cui mi sono trovato a curiosare qualche giorno fa, nella sua apparente, scarsa  "visibilità", ha portato via con sè, rapito con dolcezza, moltissima parte della mia anima. 
A quel blog, da allora, mi sento profondamente legato, osmoticamente ... «a sangre y fuego»!

Già.. Se l’è proprio presa la mia anima quel blog - quasi d'impeto, senza chieder ... permesso! 
Mi ha accarezzato con incredibile delicatezza ed io mi ci son perso dentro senza neanche accorgermene.

Adesso è vuoto ma è solo apparenza: da allora vive in me, invadendomi amabilmente e con perseveranza, nella memoria del cuore, del mio cuore.

Già, è stato tutto semplicemente stupefacente: poco tempo prima avrei voluto porre fine alla mia lunga navigazione in questo social network (dal luglio 2006) invece, nel mio peregrinar casuale, entrato in punta di piedi in quel blog, dopo pochi passaggi, mi ha delicatamente messo con le spalle al muro, preso le mani, l'anima, il cuore ... instillando immenso amore.

Ho fatto alcuni screenshot al tempo… In uno, in particolare, di tanto in tanto mi ritrovo completamente immerso ... come galleggiare nel vuoto fra le  stelle per miglia e miglia, senza alcun timore, provando sensazioni uniche...

Li conosco a memoria questi versi: deliziose note d'amore tanto che, quando le ri-ascolto, il cuore si ... ri-posiziona come lui vuole, ri-partendo da quel primo pomeriggio di un giorno di maggio. Furono circa le 15:30: lui, al primo accesso, iniziò a battere lentamente, poi con un ritmo gradualmente crescente, fino a diventare tumultuoso, potente e ... prepotente, quasi arrogante, sfacciato e impossibile da frenare. 

Simile al rumoroso sferragliare, quello di un treno lanciato alla massima velocità. 

Coinvolse e coinvolge ancor oggi allo stesso modo tutti i miei sensi, li rimescola profondamente, li amalgama finemente, li riscalda oltre ogni limite sopportabile facendo vibrare fortemente l'anima. 
Non esiste altra donna capace di tanto per me, con me, in me...
Al punto che - ora, proprio ora - quei momenti quasi mi impediscono di andare oltre: chiudo gli occhi e provo a rasserenarmi respirando con "ragionata" lentezza.
É dura farlo, tanto anche ... 
Assorbo sempre più in profondità pensieri carezzevoli, soavi: «risuonano», come un concerto di violini, archi, ottoni, viole d'amore... ondeggiando fra mente e cuore, quasi fossero un infinito susseguirsi di sbalzi d'umore, di carezze, teneri baci in un'atmosfera di grande intensità emotiva.

La gioia di sapere che il mio ripensamento di allora non è stato per nulla vano. 

Un infinito e immenso amore per te, dolci occhi verdi, vivide fiamme che illuminano ogni giorno la mia anima.