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perché Dio conta le sue lacrime.

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perché essere calpestata,
né dalla testa
per essere superiore,
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per essere uguale.

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Vita.

Post n°1961 pubblicato il 14 Novembre 2024 da Vince198


lentamente muore

 

 

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente,
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicità.

..

Ho citato in diverse occasioni questi versi, erroneamente attribuiti a Pablo Neruda,  scritti da una giornalista e scrittrice brasiliana, Martha Medeiros, che lavora per il quotidiano Zero Hora di Porto Alegre e per O Globo di Rio de Janeiro.
Tra l’altro non si rileva il tipico stile del poeta di Parral, tanto che – dalla prima volta che mi è capitato di leggere questi versi -  ho sempre avuto dubbi che li avesse scritti lui. Non si notano quei particolari riferimenti e allegorie nerudiane che osmotizzano natura e donna in una perfetta composizione che sembra un dipinto ispirato da amore.

Ecco .. provare a dire e, al contempo, riflettere:

“Evitiamo la morte a piccole dosi,
 ricordando sempre che essere vivo  
 richiede uno sforzo
 di gran lunga maggiore  
 del semplice fatto di respirare..”

Si, si può e penso che sia una buona iniziativa. Ma spesso non è cosa semplice, facile da mettere in atto.
Certe volte durante mie pause di riflessione accade che, guardando dentro me stesso e consapevole di non essere perfetto – tutt’altro, ho sempre tenuto presente queste esortazioni della Medeiros, esortazioni che hanno lo scopo di rendere la vita diversa dal solito ménage giornaliero, più eccitante, non plafonarsi nella solita quotidianità, incapaci di spunti che la rendano più godibile, frizzante, originale, cioè sentirsi vivi, dentro soprattutto, esternando con dolcezza il meglio di se stessi verso la persona che alberga nel cuore.

Quando la mia giornata come quella odierna è soleggiata e la campagna, sempre più brulla, mostra ugualmente vividi colori - tipici di questa splendida stagione, colori che lentamente e inesorabilmente perdono vitalità quando si avvicina l'inverno, provo a leggere queste righe e cercare spunti per sorridere perché, come affermò Neruda:

« L'amore, mentre la vita ci incalza, è semplicemente un'onda alta sopra le onde

Perdere il momento giusto per cavalcare quell’onda, onda che non si sa se tornerà o se sparirà definitivamente, equivale ad accontentarsi del solo respirare.

 




Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 14/11/24 alle 18:18 via WEB
Non sarà Neruda, ma la Medeiros, non è poi male. Una lettura sciolta e diretta, niente che debba lambiccare il cervello e generare punti interrogativi per chiedersi: "ma kekkakkio voleva dire?". Anzi, per una ragione semplicissima, per la sua puntigliosa accezione, irrita per la sequenza reiterata più volte: "...Muore lentamente chi...". Okakkio ma non si può fare nulla e se ti lasci andare, sei fottuto! Bellissimo questo scorrere ripetitivo che include tutte le nostre ricorrenti azioni, parole, fatti e scelte. Ovvero, se molli e ti allontani dalle scelte di vita ricorrenti, quelle che dovrebbero essere le sentinelle e i guardiani della nostra vita, la morte fatalmente ci prenderà comunque per le mancanze e non è poi tanto grave. La gravità deriva solo dall'avverbio: quel LENTAMENTE che inibisce e allerta il povero e inosservante umano che si lascia andare. Buona sera Vince.
 
 
Vince198
Vince198 il 14/11/24 alle 18:35 via WEB
Hai scritto osservazioni più che pertinenti: le faccio mie senza alcuna particolare aggiunta. Anzi, permetti .. una la scrivo: dopo aver percorso tutta la bellezza "tumultuosa" di questi versi, il loro significato che ha sicuramente un valore insito nella realtà, che induce a sprofondare in un'analisi che vira verso certe negatività della vita stessa, mi piace ancor più la chiusa: un capovolgimento quasi inaspettato, improvviso che non può che far bene, giovare all'anima di chi non si lascia tarpare le ali, la vita grama che deprime l'umore, tutto fa comprendere che la vita, senza scatti di orgoglio, originalità, sorrisi dell'anima, del vivere intensamente l'amore (ricambiato), sarebbe insopportabile.
Adoro, in particolare, la recita di questi versi offerta da Nando Gazzolo: una voce dolce e palpitante, coinvolgente, che fa immergere l'anima in scenari fra i più differenti e la fa sussultare gradevolmente nelle sue improvvise iperboli, simili alla rapida alternanza di picchi di onde in un oscilloscopio.
Grazie Carlo, abbi una serena serata.
 
feeline
feeline il 14/11/24 alle 19:06 via WEB

E... "Quando davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuto al mondo, non farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora, resta in silenzio, e ascolta il tuo cuore. E quando ti parla, alzati e vai dove lui ti porta"
(Susanna Tamaro)
Non chiedermi perché ho pensato a questo pezzo del suo libro, quando ho letto la poesia della Medeiros.
Per tutti questa poesia è un inno alla vita, un incoraggiamento ad uscire dalla solita routine che rende poi piatta la vita?
Ad ogni modo non è facile per tutti, ci sono persone che preferiscono le loro certezze per non rischiare il salto nel buio.
Io credo che.. "Lentamente muore chi.." animato da un risentimento insanabile nei confronti del piacere, lo allontana, convinto che non sia alla sua portata.

Sempre interessanti argomenti i tuoi, a quest'ora vado di fretta, ma volevo aggiungere un mio commento ugualmente.
Ti auguro una deliziosa serata, un abbraccio!

 
 
Vince198
Vince198 il 14/11/24 alle 19:49 via WEB
Va bene: non te lo chiedo, però si può pensare che il "virgolettato" della Tamaro possa avere un nesso con i versi della Medeiros. Quasi voler dire: prenditi una pausa, respira a fondo, rilassati però dopo alzati e vai.
Se non si rende la vita più originale, frizzante e godibile, se non la si vive sfuggendo alla quotidianità più stantia, alle negatività che purtroppo fanno parte della vita stessa, se ci si lascia prendere dallo sconforto quando qualcosa non va nel senso auspicato, basta ricordarsi che "essere vivi richiede uno sforzo di gran lunga maggiore el semplice fatto di respirare". E allora qualcosa di positivo può cambiare certi atteggiamenti di remissività. Certamente si.
Che poi, come hai scritto, c'è chi si allontana per qualche motivo, ritenuto insanabile, dal "piacere" che la vita può dare perchè si è convinti di non essere in grado di apprezzarlo, questo è un atteggiamento di mancanza di fiducia in se stessi.
Non viviamo due volte, per cui provarci e riprovarci è più che necessario. Può andar bene o male - certo - però il fatto stesso che si sia messo in atto un tentativo che può essere risolutivo, di per sè è un fatto positivo.
Oh .. puoi sempre tornare e scrivere qualche altro pensiero quando vorrai farlo: quello odierno è stato chiaro, gradito, più che appropriato, ben esternato. Qui non ci sono limiti di alcun genere alla facondia del pensiero.
Ti abbraccio, carezze..
 
cassetta2
cassetta2 il 14/11/24 alle 21:21 via WEB
Lentamente muore anche Libero.
 
 
Vince198
Vince198 il 14/11/24 alle 21:33 via WEB
Intendi dire i blog di Libero, penso. È da un bel pò che è in fase calante.
Irrimediabilmente. Però non lo ha certificato Martha Medeiros...
 
elyrav
elyrav il 15/11/24 alle 09:25 via WEB
Veritiera e molto profonda. Serena giornata :/
 
 
Vince198
Vince198 il 15/11/24 alle 09:47 via WEB
Si, Ely, qiuesti versi vanno a toccare l'essenza della vita, di quello che può accadere e quello che bisogna fare per ravvivarla quando necessario. Ovviamente insieme alla persona del cuore.
Qui tanto sole e anche tanto freddo, brina a profusione! Buon venerdì ^___^
 
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