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Ci sono le donne...

«Ci sono le donne. E poi ci sono le donne donne. E quelle non devi provare a capirle, sarebbe una battaglia persa in partenza.
Devi prenderle e baciarle, e non dare loro il tempo di pensare.

Devi spazzare via, con un abbraccio che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto, a bassa, bassissima voce. Perché si vergognano delle proprie debolezze e, dopo avertele raccontate, si tormenteranno in un’agonia lenta e silenziosa al pensiero che, scoprendo il fianco,
e mostrandosi umane e fragili e bisognose per un piccolo fottutissimo attimo, vedranno le tue spalle voltarsi ed tuoi passi allontanarsi.

Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a spogliarsi son brave tutte. Amale indifese e senza trucco, perché non sai quanto gli occhi di una donna possano trovare scudo dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno le stropiccia. Amale sapendo che non ne hanno bisogno:
sanno bastare a sé stesse. Ma, appunto per questo,
sapranno amare te come nessuna prima di loro.»

(Antonia Storace, Donne al quadrato, 2015)

...

É bene precisare, a premessa, che questo virgolettato è stato erroneamente attributo alla poetessa dei Navigli, Alda Merini. Chi conosce anche solo un po’ la vis poetica di Merini, si accorge che questi versi non collimano con lo stile poetico della predetta.

In questi pensieri c’è una semplicità disarmante, una bellezza comportamentale che si può vedere in alcune donne che hanno carattere, sanno sopportare negatività della vita, anche molto corpose e, nonostante tutto, capaci di amare senza alcun compromesso. Hanno cuore, un cuore così grande, che lo donano senza nulla chiedere, con quella spontaneità non molto evidente ai nostri tempi, all’uomo che amano. Una donna così sembra quasi la perfezione per l’appunto fattasi donna, capace di sopportare per amore qualsiasi avversità, contrarietà, donando un significato raro, quando non “unico”, all’amore stesso.

Come ho già avuto modo di dire in altri post nel mio blog, mi sono approcciato virtualmente con alcune donne da cui ho appreso il senso più recondito dei migliori sentimenti, quelli che spesso passano inosservati ma che hanno grande importanza per il completamento del proprio modus vivendi, un equilibrio necessario in un rapporto intimo, profondo.
Tranne una, di qualche anno fa (2020-2021), che ha fatto il doppio gioco degno di una bugiarda seriale e "paracula", che mi ha fatto girare di brutto i ... Capita anche questo!

Non ho un carattere facile, tutt’altro, proprio perché la mia vita, attraversata da innumerevoli episodi di cui alcuni molto crudi, han forgiato con severità il mio carattere. Come ho avuto modo di dire in altri post, ne ho viste di ogni sorta, di azioni disumane ad iniziare dalla fortuna che ho avuto nell’agosto del 1974 quando, per pura combinazione, non mi trovai su un treno (Italicus) che subì un attentato di terrorismo nero poco prima di Firenze.

Mi sono sempre sentito miracolato: una mano, leggera sulla mia spalla – non so di chi, forse Lui… – mi invogliò a cambiar treno.

E poi, di seguito nel corso della mia vita, ne ho viste realmente di cotte e di crude…  

Mi son dovuto sorbire in questo social network anche cattiverie di ogni genere, epiteti poco elogiativi, tipo tombeur des femmes, al peggio puttaniere, drogato dal sesso, cacciatore di f… uomo senza scrupoli, insensibile, arrogante e quanto di peggio si possa immaginare.
Queste persone le ho semplicemente allontanate dal mio ambito rapidamente, mettendo loro la “museruola”.

In pratica la cosa migliore è ignorare.

Queste non son donne come quelle descritte dalla Storace, come certo esistono uomini pretenziosi, arroganti etc.: sono la parte peggiore del mondo femminile e di quello maschile che non si fatica ad identificare.

Queste persone, scorrette intellettualmente, vanno lasciate marcire nella loro brodaglia acida e maleodorante, senza se e senza ma.