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Messaggi di Aprile 2018

Il sorgere del sole

Post n°1600 pubblicato il 24 Aprile 2018 da Vince198

Il sorgere del sole

Vecchio stolto faccendiere, sole dissennato,
perché così,
attraverso vetri e tende vieni a visitarci?
Le stagioni degli amanti devono volgere
ai tuoi movimenti?
Sfacciato dannatissimo pedante, va a strapazzare
gli scolari in ritardo, i garzoni inveleniti,
va a dire ai cacciatori: il Re vuole cavalcare,
chiama le formiche dei campi alle fatiche del raccolto,
immutabile l'amore non conosce climi e stagioni,
non giorni, mesi, e ore, del tempo solo i brandelli.

Perché pensi che i tuoi raggi
siano tanto potenti e venerandi?
Con un battito di ciglia potrei eclissarli,
obnubilarli, se non che non vorrei
non vedere lei tanto a lungo.
Se i suoi occhi non hanno accecato i tuoi,
guarda, e domani quando è tardi dimmi
se le Indie delle spezie e delle miniere
sono dove le lasciasti, o sono qui da me.
Chiedi dei Re che hai visto ieri,
ti sarà detto, che giacciono tutti qui in un letto.

Lei è tutti gli stati, io sono tutti i principi,
nient'altro esiste.
A paragone i principi non recitano che la nostra parte,
ogni onore è mimica, ogni ricchezza è alchimia.
Tu sei felice, oh sole, molto meno di noi,
in cui il mondo si è così contratto;
la tua età richiede agi, il tuo compito
è di scaldare il mondo - scaldaci, ed è fatto.
Splendi su noi e sarai dovunque,
questo letto è il tuo centro, queste pareti la tua sfera.

(John Donne)


...


John Donne - poeta, religioso e saggista londinese - uno dei più importanti poeti metafisici la cui produzione poetica è stata pubblicata postuma, ha privilegiato quel genere poetico sorto fra la fine del 16° e la prima parte del 17° secolo, per la cronaca il periodo in cui è vissuto.
La poesia metafisica è caratterizzata da una sorta di equilibrio tra passione e intelletto, cosa di per sé e a mio avviso alquanto ardua da ottenere.
I sentimenti vengono espressi con immagini ricavate dalla filosofia, dalla religione, dalla scienza, dalle arti, dai mestieri e dalla vita quotidiana in un'insolita e stimolante commistione di triviale e di eccelso senso della purezza, specie interiore.
Ad alcune sue poesie alquanto “dissacranti” che mi riserverò di pubblicare in altra occasione, mi piace ricordare questa che considero in un certo senso molto realista nella sua metafisicità.
Anche nella sua chiosa che naviga fra il “sacro ed il profano” e che in un certo senso lascia spazio a interpretazioni un po’ … malevole.
Donne non è fra i miei poeti preferiti, però suoi versi fanno notare un sarcasmo a volte sottile al limite del subliminale, altre volte molto, molto “concreto”, direi anche parecchio “tosto”…



J. Donne
(L
'amore costruito sulla bellezza, presto come la bellezza muore)

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 21/07/2006
 

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