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La tua voce, la tua pelle, le tue unghie, bella, mia bella, la tua essenza, la tua luce, la tua ombra, bella, tutto questo è mio, bella, tutto questo è mio, mia..(P.N.)

 

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NO!

No violence..

State molto attenti
a far piangere una donna
perché Dio conta le sue lacrime.

La donna è uscita
dalla costola dell’uomo,
non dai piedi
perché essere calpestata,
né dalla testa
per essere superiore,
ma dal fianco,
per essere uguale.

Un po’ più in basso del braccio,
per essere protetta.

Dal lato del cuore,
per essere amata.

(Dal Talmud)

 

 

UN BLOG PARTICOLARE

Messaggi del 06/01/2025

Una storia come tante?

Post n°1968 pubblicato il 06 Gennaio 2025 da Vince198

 

Forse..

Convolarono a nozze dopo un fidanzamento di circa due anni, il 13 dicembre, giorno di S. Lucia, la santa degli occhi .. alle 11:30. Una cerimonia sobria, pochi invitati. Lui prese ferie per 15gg. da trascorrere insieme alla giovane consorte, prossima a partorire. Un matrimonio riparatore, dunque? No, un matrimonio d’amore vero e proprio, con il frutto dell’amore in arrivo piuttosto anticipato! Cose che accadono e non da ora: basta essere consapevoli e responsabili come in certe situazioni è d’obbligo esserlo. Non andarono in viaggio di nozze da nessuna parte: per ovvie ragioni venne rimandato in altro periodo. Trascorsero giorni sereni con i familiari. Fu un periodo di fine anno piuttosto freddo, più freddo del solito però, con la legna che ardeva nel caminetto, restarono piacevolmente seduti su due comodissime poltrone … qualche chiacchierata per stemperare il clima...

Sempre nell’anima certa attesa, giorni e sere trascorsero con sobrietà, in allegria. Una palese emozione per l’attesa di diventare genitori in anni giovanili (lui 25anni lei 19) era palpabile nell’aria.

Una dolce tensione si avvertì nell'aria, senza risultare opprimente. La vigilia di Natale trascorse in un clima di grande serenità, parenti e amici vennero a far loro visita nel pomeriggio: fu l’occasione per sorbire insieme qualche bevanda, un punch caldo … un caffè, un the … assaggiare qualche dolcetto, parlare del più e del meno mentre la legna ardeva, con qualche scoppiettio, nel caminetto.

Poco prima delle 24 lei espresse il desiderio di assistere alla messa di mezzanotte. Sua madre restò perplessa, cercò di dissuaderla, ce la mise tutta e chiese anche al genero di dire qualcosa, di aiutarla. No, non ci fu nulla da fare e così lei, marito, suocera e suocero andarono alla messa di mezzanotte.

Tutto bene in quella notte e per tutta la giornata di Natale.

Il giorno successivo, il 26 dicembre, nel pomeriggio lei chiese al marito di poter vedere un film: davano in un cinema della zona un ottimo film, esilarante ... “Amici miei. Atto primo”. Stavolta fu lui a cercare di opporsi, paventando condizioni non proprio favorevoli per uscire di casa di sera, tra l'altro con un freddo pungente, andare al cinema...
Anche stavolta non ci fu nulla da fare.
In una delle precedenti notti lei volle patatine fritte, alle 4 di mattina…
«Obbedisco!»  rispose lui, sorridendo...

Così salirono in auto e andarono a vedere quel film. Durante la proiezione, viste certe scene veramente comiche (quella degli schiaffi in stazione mollati ai passeggeri su un treno in partenza, giusto per citarne una..) lei iniziò a ridere così tanto che fu impossibile convincerla a non esagerare. Ebbe un sussulto e si mise le mani sulla pancia... Lui restò di sasso, credendo che fosse giunta l’ora. Per fortuna … no, non fu quello il momento fatidico.
Tirò un bel sospiro di sollievo!

Finito il film salirono in auto e tornarono a casa, con molta calma, senza strapazzi. Era quasi mezzanotte. Li ricevette la suocera di lui: era agitatissima, volto rosso, quasi paonazzo. Tirò un sospiro di sollievo quando li vide scendere sereni dall’auto.

Andarono finalmente tutti a riposare.

Poco dopo l’una a.m. le prime avvisaglie, le prime “spinte”. Lui a dirle.. «Ci voleva proprio il film, vero?». Lei sorrise. Trascorse una mezzora, altra “spinta”...

«Respira bene a fondo».. la esortò lui.. Le “spinte” successive si manifestarono in tempi sempre più vicini e così lui aiutò la consorte a prepararsi per poi portarla in ospedale. L’accompagnò fin sull’auto, la fece accomodare e poi tornò indietro a recuperare la valigia pronta da circa 10gg. Fece tutto così in fretta che, nello scendere le scale, mise un piede in fallo e arrivò al piano terra di muso, planando insieme alla valigia che finì sopra lui!

Si rialzò, con un po’ di fatica e qualche ecchimosi, prese la valigia, la ripose nel bagagliaio dell’auto e partì verso l’ospedale. Circa 15 minuti dopo giunsero in pronto soccorso e poi in ostetricia, lei accomodata su una sedia a rotelle per non fare altri sforzi.

Finalmente entrò in camera di travaglio, in attesa dell’arrivo del nascituro. Lui si sedette su una panchina nel corridoio, sudato e stanco. Dopo pochi minuti, per la forte tensione, si addormentò. Il tempo trascorso sembrò breve, invece sulla panchina stette circa tre ore. Lo svegliò un’infermiera.. «Su, su coraggio, papa! E’ arrivato». Rispose ancora imbambolato dal sonno e dalla fatica «Chi?».. «Ma come chi, suo figlio!».. «Ah..»

Quella notizia ebbe un effetto immediato, quasi al fulmicotone sulla sua mente. Si alzò di scatto e, seguendo l’infermiera, andò al nido a vedere il figlio! Dopo qualche minuto fu la volta della consorte, l’abbracciò e le diede un bacio. Gli occhi verdissimi di lei, il viso sereno, i suoi capelli color biondo  rame sparsi sul cuscino fecero il resto di una scena rimasta nel cuore di lui come una fotografia indelebile. Una “botta” di vita indimenticabile.

...

Manca poco all'una di notte: stasera il cielo è stellato, c'è un silenzio particolare, quasi fascinoso, la luna d'oro è nascosta da qualche parte e so che fa la dispettosa con me: la cerco ma si fa desiderare...

Non esiste esperienza più mistica e più terrena di ballare abbracciato con te al chiaro di luna ...

 
 
 
 
 

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Un blog di: Vince198
Data di creazione: 21/07/2006
 

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A. Carracci

 

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