Benvenuti!E le tue palpebre spalancano il crepuscolo della terra, assaltando l’azzurro delle stelle (P.N.) |
BELLA...
Bella,
i tuoi seni sono come due pani
fatti di terra, grano e luna d’oro,
bella...
(P.N.)
NON STAR LONTANA DA ME
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a far piangere una donna
perché Dio conta le sue lacrime.
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perché essere calpestata,
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per essere uguale.
Un po’ più in basso del braccio,
per essere protetta.
Dal lato del cuore,
per essere amata.
(Dal Talmud)
UN BLOG PARTICOLARE
Messaggi del 13/01/2025
Post n°1970 pubblicato il 13 Gennaio 2025 da Vince198
Il principale artista della Spagna barocca è stato il pittore andaluso (nativo di Siviglia) Diego Velázquez (1599-1660). Pittore di corte per il suo re, Filippo IV°, ritrattista della famiglia reale come della nobiltà del suo tempo e di Papa Innocenzo X, conoscitore dell’arte italiana, fu anche finissimo osservatore della realtà e della psicologia dei suoi soggetti. La sua opera ha ispirato artisti diversi fra loro e lontani nel tempo, da Manet a Picasso, da Dalì a Bacon. Éduard Manet, uno dei grandi pittori francesi del XIX° secolo, considerato il maggiore interprete della pittura pre-impressionista, in una lettera inviata a Henri Fantin-Latour (1865) - anche lui pittore transalpino che sviluppò uno stile personale afferente un realismo lirico e intimista - ebbe a scrivere: «Come rimpiango che non siate qui. Quale gioia avreste provato nel vedere Velázquez. Da solo, vale il viaggio. I pittori di tutte le altre scuole, che sono intorno a lui al Museo di Madrid, e molto ben rappresentati, sembrano tutti, in confronto a lui, dei “rimasticatori”. È il pittore dei pittori» Vi fu, agli inizi del XVII° secolo, una rivoluzione del gusto che prese due strade assai diverse: quella della fantasia barocca e quella apparentemente opposta della pittura della realtà. Furono entrambi una reazione alle aristocratiche leggerezze formali dell’ultima pittura dei manieristi. Costituirono entrambi la conseguenza di una mutata percezione delle società latine nelle quali la concretezza operosa del fare e del guardare prese il sopravvento sulla tradizione colta e sofisticata del leggere e del sognare. È in questo cambiamento che si colloca Velázquez tramite le sue opere pittoriche. Autore di numerose opere come riferito all’inizio di questo post quale ritrattista della famiglia reale di quel tempo, a mio personale giudizio ritengo sia fra le più importanti se non la più importante del pittore andaluso, questa che segue:
Nella prima metà del secolo scorso è stato tuttavia rintracciato un documento del 1664, che descrive un'opera di misure simili a questa, interpretandola come una Favola di Aracne di Velázquez. Da allora è stato possibile identificare i protagonisti della favola mitologica: sul fondo la dea Minerva, con l'elmo, e Aracne, mentre competono sull'arte della tappezzeria. La disputa si svolge davanti a un arazzo che riproduce “Il ratto di Europa” di Tiziano dipinto per Filippo II° (ora a Boston, Isabella Stewart Gardner Museum), copiato da Rubens nel suo viaggio a Madrid nel 1628-1629. In primo piano lavorano le filatrici, forse ispirate da quelle dell'arazzeria reale di Sant'Isabella. Si tratta di uno dei più complessi lavori dell'artista, che qui, come ne Las meninas, raggiunge l'apice del proprio talento creativo creando scenografie sofisticate e ambigue, incentrate sul motivo del "quadro nel quadro", con punti di vista moltiplicati, nei quali lo spettatore è invitato a partecipare in prima persona all'evento rappresentato.
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INFO
JESHUA
A. Carracci
Inviato da: lascrivana
il 15/02/2025 alle 05:53
Inviato da: Vince198
il 14/02/2025 alle 18:42
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Inviato da: Vince198
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Inviato da: exietto
il 14/02/2025 alle 15:06