Post n°1977 pubblicato il
05 Febbraio 2025 da
Vince198

Chi frequenta il mio blog, i pochi cui va tutta la mia più sincera gratitudine, sa che non amo il gossip, anzi mi sta proprio sui cabbasisi come certe intrusioni indebite nella privacy di certi personaggi per lo più pubblici, che in qualche circostanza mi piace parlare di eventi personali, di certe mie passioni senza troppe puntualizzazioni che potrebbero andare oltre la privacy, che mi piace la cultura di vario genere, anche le più variegate, utili per arricchire proprie conoscenze.
Oggi, ad esempio, mi va di concentrare la mia attenzione sul mondo del cinema.
Nel tempo ho sviluppato un particolare interesse per film del genere poliziesco/thriller/gialli che tengono molto viva l’attenzione, laddove spesso si individua in anticipo il così detto “assassino” però in pochi fotogrammi o che si cela abilmente sotto mentite spoglie.
Li trovo interessanti in quanto la parte predominante è la suspence che “vive” in storie di varia natura, senza per questo sconfinare nell’horror (che non gradisco), che ha anche un contenuto sia di mistero che di carattere psicologico e che penetra nelle vie più tortuose dell’anima di certi personaggi, in eventi veri o inventati che possano essere.
Quelli inventati credo siano la "prominenza mentale” di chi narra storie spesso complesse però così ben descritte che potrebbero sembrar vere.
Ci sono tanti registi che hanno dato lustro a questo genere cinematografico: quello che prediligo su tutti è sir Alfred Hitchcock, regista e produttore britannico naturalizzato statunitense. Ho visto moltissimi suoi film e se capita che in televisione ne trasmettano qualcuno, lo rivedo volentieri.
Non vado a tirar fuori, almeno oggi, film del calibro di Psycho che sono particolarmente complessi, in cui se si perde una sola scena alla fine non si comprende granché.
Alla mia attenzione, oltre il celeberrimo “Caccia al ladro” che ho nella mia personale raccolta e che ho visto la prima volta a cinema, da ragazzo, insieme a mia madre e alle mie due sorelle, mi piace ricordare un film del regista americano che forse non è molto conosciuto: Marnie!
É del 1964 e gli attori sono di gran livello: Sean Connery, più noto per la serie “007” e Tippi Hedren, ex modella ora ultra novantenne - tuttora una bella donna per l’età che ha - non così alta, capelli biondi e occhi verdi (i miei colori preferiti nelle donne), se non ricordo male madre di un’altra attrice, Melanie Griffith.
Il tema del film è sì thriller/poliziesco, però ha un rilevante sfondo psicologico.
La trama, in breve:
«L'industriale Mark Rutland ha sposato una ragazza affetta da cleptomania, Marnie.. In pratica la ragazza non riesce a ricambiare l'affetto del marito e a lasciarsi andare e tutti i tentativi di lui per sciogliere certa barriera di freddezza della giovane non hanno buona sorte.
Tra l’altro la stessa ebbe la tendenza ad avvicinare altri uomini per cercare di superare il suo problema di carattere psicologico. Mark si rende conto che Marnie deve le sue debolezze psichiche ad una drammatica esperienza che ha turbato la sua infanzia. Decide così di recarsi con Marnie a casa della madre per trovare una spiegazione plausibile del suo strano comportamento.
Finalmente guarita dal suo incubo, Marnie può iniziare con Mark una serena vita coniugale.»
Se c’è qualcuno interessato a vedere questo film ecco, ho semplificato al massimo la trama per non togliere il gusto di osservare quella narrazione nei suoi minimi particolari, così ben espressa da quel genio della regia, molto attento a certi comportamenti umani, secondo me degni di studi di psicanalisi o di psichiatria, che è stato Hitchcock.
Inviato da: gianor1
il 16/03/2025 alle 07:52
Inviato da: Vince198
il 14/03/2025 alle 18:22
Inviato da: Vince198
il 14/03/2025 alle 17:55
Inviato da: Vince198
il 14/03/2025 alle 17:48
Inviato da: monellaccio19
il 14/03/2025 alle 17:41