Post n°2034 pubblicato il
05 Ottobre 2025 da
Vince198

Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quale fragile ardore
sillabava e moriva.
L’infinito tendeva
ori e stralci di rosso
profumando le pietre
di strade lontane.
Mi abitavano i sogni
odorosi di muschio
quando il fiume impetuoso
scompigliava l’oceano.
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quanti nastri di strade
annodavano il cuore.
E la pioggia piangeva
asciugandosi al vento
sopra tetti spioventi
di desolati paesi.
(Alda Merini)
..
Da ieri sera qui piove, tanto anche, ma non è una novità: la regione in cui risiedo ha un tasso di piogge espresso in millimetri parecchio elevato, il tutto accompagnato da un’umidità che, solitamente alla sera, si avvicina al 95%.
Guardo all’esterno, da questa piccola finestra affacciata sul mondo, guardo la pioggia scendere silenziosa, lievemente trasversale, incessante.
Una leggera malinconia m’assale, insieme a ricordi vissuti nel mio pregresso lavoro, ricordi che danzano tremuli dinanzi ai miei occhi...
Di notte, sotto una pioggia non troppo forte, una lieve foschia parecchio fastidiosa …
Camminare con molta attenzione in terreni insidiosi, ad es. nei magredi friulani dove basta una piccola disattenzione, es. mettere un piede in una buca poco visibile, nascosta da certa vegetazione, che si finisce dritti per terra, con qualche rovo sul viso.
E il dolore diventa quasi lancinante.
Ci si aiutò, al tempo, con potenti torce, visori notturni per controllare i dintorni, tanta circospezione, però non sempre è stato tutto così semplice come all’apparenza avrebbe potuto essere...
Un conto è la pioggia tipo “singing in the rain” del celebre Gene Kelly, un conto è il silenzio della notte immersi in una pioggia incessante, il non vedere che a pochi metri di distanza, proiettati verso una meta designata. Possibilmente da raggiungere.
E così, leggendo stamani varie poesie sulla pioggia, sono rimasto affascinato da questi versi di Alda Merini.
Versi che inducono nell’anima infinita dolcezza, sussurrano che l’autunno è arrivato con tutta la sua forza, il suo splendore, le sue dolci “pieghe” che regalano intensi momenti di piacere per l’anima.
Con la primavera è la mia stagione preferita.
In autunno la pioggia si trasforma, in questi versi, in un elemento vivente, personificato, lo si immagina - quasi - dotato di una voce profonda e avvolgente che sazia i migliori sentimenti.
È proprio la pioggia, ora leggera ora dirompente, a chiedere silenzio e ascolto, suscitando domande in forme esistenziali semplici quanto variegate, intrise di dolcezza e di malinconia, del tutto uniche nel loro genere, nel loro delicato tocco per l'anima.
Pensieri rivolti a chi è lontano sì fisicamente, però … cheek to cheek, eye to eye, hand to hand nel mio spontaneo e sincero desiderio celato, custodito gelosamente nell'anima: occhi persi in un immenso campo di papaveri rossi, di rigogliose orchidee ... e di bianche calle , il mio cuore perennemente aperto verso te.
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il 07/11/2025 alle 10:46
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