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(Dal Talmud)
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Messaggi del 20/09/2024
Post n°1944 pubblicato il 20 Settembre 2024 da Vince198
Faccio seguito al precedente post: Shakespeare completò la stesura dei sonetti (1-154 attributi a lui, i rimanenti 46 sono apocrifi) che, secondo studiosi del poeta e scrittore inglese, in particolare dal 127° al 154° vennero composti fra il 1591 e il 1595. C’è un sonetto, fra gli ultimi, che m’è sembrato particolarmente interessante, il 141°: Per la verità, io non ti amo coi miei occhi,
Shakespeare intuì - tramite i suoi sensi - il carattere piuttosto "aspro" della donna di cui si era invaghito (la “dark lady” di cui non si conosce con certezza chi mai sia stata e alla quale il poeta dedicò suoi sonetti dal 127° in poi e che assimilò ad una specie di “diavolessa tentatrice”, cioè un amore prettamente sessuale, al contrario di quello per un fair youth, del tutto platonico). Tuttavia il suo cuore, centro vitale delle emozioni più profonde di qualsiasi esssere umano, rimase affettuosamente attaccato a lei, lieto del suo ardore e per godere la penitenza di chi lo ha fatto peccare. E’ bene ricordare che i sonetti, dal 1° al 126° furono dedicati a un giovinetto (fair youth) di cui il poeta si invaghì per diverso tempo, i rimanenti per come sopra riportato (n.d.r.: in questo contesto si “inserì” Viola de Lessep che però andò sposa ad un nobile per volere dei genitori di lei, anche perché lo stesso Shakespeare era sposato e padre di due figli). In definitiva una vita sentimentale, la sua, parecchio movimentata in quel mondo speciale e unico nel suo genere: quello dell’amore. Personalmente lo definirei, più che amore … innamoramento, cioè la parte esteriore, fisica dell’amore stesso. In effetti - a suo modo - un sentimento come l’amore “pretende” da sempre quando avvince due anime, che altro non desiderino dalla vita. Dopo di che la realtà mette (a volte si potrebbe usare il condizionale “…ebbe”) i tasselli a loro giusto posto. Val la pena ammettere che, quando si ama, si ama sul serio e senza limiti, tutto può succedere. Ah! L’imprevedibilità e le vie dell’amore sono qualcosa che non si riesce a descrivere compiutamente: van solo vissute! Specie quando il trittico – amore, ragione e passione – si manifesta in un dolce, piacevole equilibrio.
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JESHUA
A. Carracci
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