Benvenuti!Gli addii sono solo per chi ama con gli occhi. Per chi ama con il cuore e con l'anima non esiste separazione (J. Rumi) |
SEMPRE, PER SEMPRE

gli anni, per me.
perché tu sei la terra
dove io sono.
perché tu sei l'ora che ci unisce.
sei il cammino che mi porta a te.
Sempre per sempre
dalla stessa parte
mi troverai...
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NO!
State molto attenti
a far piangere una donna
perché Dio conta le sue lacrime.
La donna è uscita
dalla costola dell’uomo,
non dai piedi
perché essere calpestata,
né dalla testa
per essere superiore,
ma dal fianco,
per essere uguale.
Un po’ più in basso del braccio,
per essere protetta.
Dal lato del cuore,
per essere amata.
(Dal Talmud)
UN BLOG PARTICOLARE
Messaggi di Ottobre 2025
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Post n°2040 pubblicato il 25 Ottobre 2025 da Vince198
«Resisteresti poco, al freddo senza l’afa estiva ma sarebbe un’esperienza diversa, no? Poi ti riporterei indietro, come è giusto che sia. Ma per un po’ ti porterei con me. Ti racconterei le cose che non avrò il tempo di finire di dirti. Solo per quello, per trovare il modo che duri di più. Ti farei guardare il mare freddo, così apprezzeresti il tuo. Ti farei una foto e la lascerei nel cassetto per le volte che avrò voglia di guardarti con i capelli scompigliati e il sorriso accennato. Mangeremo e dormiremo poco perché non ci sarebbe il tempo; tutto quello che vorresti cercherei di dartelo. Ti farei esprimere un desiderio e lo esaudirei. Solo uno, perché tre non sarei capace. Ti farei almeno un paio di domande scomode, perché così ti fideresti di me; perché così, se ti telefonassi almeno una volta, sussulteresti un pochino e quando deciderai di andare via, ci sarà almeno una volta in cui vorrai tornare. Vorrei che ti fossi innamorata di me, per chiedermi di restare. Ma forse tu impieghi tanto per innamorarti e allora è per questo che vorrei portarti con me: per farti innamorare. Verresti? No, non verrei. Perché dovrei? ................. Non potevo far altro che cercare di portarti con me, dal profondo, per egoismo quasi, per farmi stare bene. Anche se sapevo di non potere. Anche se era rischioso. Anche se tu non vuoi, anche se, infine, la tua felicità non dipende da me. E non posso fare a meno di chiedertelo di nuovo. Solo per essere sicuro. Verresti?» .. Questo virgolettato è stato attribuito a Italo Calvino, però non v’è traccia fino ad oggi scoperta nei suoi scritti, nelle sue opere, nel rapporto epistolare intenso e molto tormentato avuto con Elsa De Giorgi, un’attrice sposata - qualche anno più di lui - fra il 1955 e il 1958. Leggo spesso questo virgolettato ... mi ammalia, mi prende così forte nell’anima che certe volte resto senza parole, non riesco a rimanere sereno – come vorrei – quando amore scuote fortemente la mia anima. Come scrisse Khalil Gibran «Quando l’amore vi chiama seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama nascosta tra le piume potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui. Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un giardino… Tutto questo vi farà l’amore perché conosciate i segreti del vostro cuore, e perché in quella conoscenza diveniate un frammento del cuore della vita…» accade Eppure la forza, non quella di convincere me stesso, quanto di esternare con gioia la parte migliore di me alberga ben radicata nella mia anima e tutto, con comprensibile ansia, diventa qualcosa di incomprimibile, esuberante, ridondante, istiga ogni momento la voglia di lasciarmi andare in quel mondo speciale e unico che mi porta dolcemente a te. La rada – inizialmente anonima - dove sono spiaggiato dopo un maledetto fortunale, convinto di avere finito il mio viaggio nel modo più anonimo e misero immaginabile … ebbene, respirando all’improvviso e profondamente un senso di serenità, pacificazione, la mia anima si è liberata da qualsiasi orpello doloroso e, rapidamente, nel suo volo naturale s’è colmata di desideri umanamente comprensibili. Non sono stato in cerca di nulla, eppure il nulla, lentamente, ha preso le tue sembianze sì inizialmente tremolanti e in lontananza, poi divenute sempre più definite nella loro grazia, nella bellezza rasserenante del tuo sorriso, in quegli occhi verdi che, portatori di serenità, armonia e calma interiore, hanno segnato piacevolmente la mia vita.
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JESHUA

A. Carracci
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