Agorà

Addio cavo: con WiMAX


saremo sempre onlineToni De MarchiA Kinshasa c´è già. E anche a Medellin, in Colombia. C´è pure a Kiev, in Ucraina. Solo per l´Italia il WiMAX sembrava un sogno impossibile. Fino a due giorni fa, quando dopo un braccio di ferro durato anni, i militari hanno finalmente accettato di liberare un po´ delle frequenze che occupano da sempre. Un accordo tra il ministro della Difesa e quello delle Comunicazioni ha sbloccato una imbarazzante impasse e messo in movimento un volano che potrebbe far partire molte cose. Non a caso Prodi ne ha parlato anche nella conferenza stampa di fine d'anno. È un po' come lo sbarco di Armstrong sulla Luna, «un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità». Perché, fuori di retorica, il WiMAX promette di essere l'anello mancante per giungere all'uomo wired, in rete, sempre connesso, sempre capace di interagire in remoto con l'ufficio, la casa, i passatempi. Cintinua a leggere    http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=62111______________________________Può considerarsi una delle liberalizzazioni che aspettavamo?Io credo di sì. Con  wimax si vanno a toccare interessi monopolistici, di rendita parassitaria. Addio Tronchetto dell’infelicità. Il mercato delle telecomunicazioni diventerà finalmente concorrenziale e a beneficiarne saranno i consumatori.