In questi giorni mi capita di andare indietro con la mente per ripercorrere le fasi del mio impegno politico.Mi vedo all’università durante il mitico 68. In quegli anni ho iniziato la mia formazione politica. Le assemblee studentesche sono state la fucina nella quale ho sperimentato come dibattere e sostenere le proprie tesi politiche. Sicuramente il movimento studentesco ha commesso tanti errori, ma ha rappresentato per migliaia di giovani un momento speciale, totalizzante dell’esistenza. La politica veniva percepita come un timone capace di segnare la rotta anche alle scelte personali, al modo di impegnarsi nel lavoro e nel rapporto con ogni aspetto della vita sociale. Gli anni settanta sono trascorsi militando prima nel Manifesto e successivamente nel PCI. E’ la fase delle scelte più mature, dell’impegno concreto nel lavoro e nella vita politica del paesino dove vivo. Gli anni ottanta sono da cancellare perché corrispondono alla demotivazione e al riflusso nel privato. Sono gli anni ruggenti di Bettino Craxi nei quali la politica non è stata né trasparente né una bella cosa. Poi “Mani Pulite” ha visto nascere in me la speranza che si potesse fare un po’ di pulizia. In parte è stato così, ma Berlusconi è riuscito a riorganizzare le fila disorientate degli orfani della DC e del PSI. Alleanza Nazionale si è ripulita un po’ assumendo un aspetto più presentabile, ma non interamente.Anche il vecchio PCI è passato attraverso la Bolognina ed ha rigettato gli aspetti che in passato l’avevano legato all’Unione Sovietica. La nascita della casa delle libertà, con tutta l’arroganza di Berlusconi e con le leggi ad personam, ha rappresentato da un lato un grave pericolo per la democrazia, ma dall’altro un potente mastice capace di riaggregare le forze progressiste. Nei momenti più critici si ritrovano le forze che sembravano spente per sempre. Ho visto riaffiorare tutte quelle motivazioni per un impegno concreto in difesa della democrazia, dell’ambiente e dei diritti dei cittadini. Anche l’apertura di questo blog risponde all’esigenza di confrontarsi e di comunicare agli altri le proprie convinzioni e i giudizi sui fatti politici di ogni giorno.
RIFLESSIONE SUL MIO IMPEGNO POLITICO
In questi giorni mi capita di andare indietro con la mente per ripercorrere le fasi del mio impegno politico.Mi vedo all’università durante il mitico 68. In quegli anni ho iniziato la mia formazione politica. Le assemblee studentesche sono state la fucina nella quale ho sperimentato come dibattere e sostenere le proprie tesi politiche. Sicuramente il movimento studentesco ha commesso tanti errori, ma ha rappresentato per migliaia di giovani un momento speciale, totalizzante dell’esistenza. La politica veniva percepita come un timone capace di segnare la rotta anche alle scelte personali, al modo di impegnarsi nel lavoro e nel rapporto con ogni aspetto della vita sociale. Gli anni settanta sono trascorsi militando prima nel Manifesto e successivamente nel PCI. E’ la fase delle scelte più mature, dell’impegno concreto nel lavoro e nella vita politica del paesino dove vivo. Gli anni ottanta sono da cancellare perché corrispondono alla demotivazione e al riflusso nel privato. Sono gli anni ruggenti di Bettino Craxi nei quali la politica non è stata né trasparente né una bella cosa. Poi “Mani Pulite” ha visto nascere in me la speranza che si potesse fare un po’ di pulizia. In parte è stato così, ma Berlusconi è riuscito a riorganizzare le fila disorientate degli orfani della DC e del PSI. Alleanza Nazionale si è ripulita un po’ assumendo un aspetto più presentabile, ma non interamente.Anche il vecchio PCI è passato attraverso la Bolognina ed ha rigettato gli aspetti che in passato l’avevano legato all’Unione Sovietica. La nascita della casa delle libertà, con tutta l’arroganza di Berlusconi e con le leggi ad personam, ha rappresentato da un lato un grave pericolo per la democrazia, ma dall’altro un potente mastice capace di riaggregare le forze progressiste. Nei momenti più critici si ritrovano le forze che sembravano spente per sempre. Ho visto riaffiorare tutte quelle motivazioni per un impegno concreto in difesa della democrazia, dell’ambiente e dei diritti dei cittadini. Anche l’apertura di questo blog risponde all’esigenza di confrontarsi e di comunicare agli altri le proprie convinzioni e i giudizi sui fatti politici di ogni giorno.