Agorà

IL PDL E LA LEGALITA'


Regalie elettorali: 2 anni all'ex sindaco di Catania
Due anni e sei mesi per l'ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini, ora deputato del Pdl alla Camera; due anni e due mesi a sei degli otto assessori comunali che componevano la giunta municipale; due assoluzioni. Č la sentenza del tribunale di Catania per abuso d'ufficio e violazione della legge elettorale riguardo i contributi previdenziali concessi tre giorni prima delle elezioni comunali del 2005 dal Comune di Catania ai dipendenti per i danni causati dal cenere dell'Etna. Per Scapagnini il tribunale ha ridotto di quattro mesi la richiesta del Pm Francesco Puleio. Ha invece accolto in pieno quella per gli assessori della giunta, ad eccezione di Angelo Rosano e Rosario D'Agata che sono stati assolti. Tutti e due non si sono ripresentati alle elezioni comunali a differenza invece degli altri sei che sono stati condannati. I sei assessori condannati sono Nino Strano, Fabio Fatuzzo, Orazio D'Antoni, Antonino Nicotra, Filippo Grasso e Ignazio De Mauro. Assieme a Scapagnini, sono stati tutti interdetti temporaneamente dai pubblici uffici. Il Tribunale ha anche concesso un risarcimento danno di 50 mila euro al senatore del Pd Enzo Bianco, che era candidato del centrosinistra a sindaco e che ha annunciato devolverā la somma in beneficenza.A metā del 2005 quattromila impiegati ricevettero in busta paga una somma compresa tra i 300 e i 1000 euro, che dovranno restituire al loro ente previdenziale senza interessi in undici anni. Al centro dell'inchiesta vi furono due delibere della giunta comunale per la restituzione dei contributi il cui prelievo doveva essere invece sospeso durante l'emergenza cenere lavica creata da una fase eruttiva dell'Etna.Catania č una cittā soffocata dai debiti e credo che ci sia in corso una procedura di fallimento. Il degrado č sotto gli occhi di tutti. Il sindaco Bianco l'aveva fatta rinascere e finalmente gli spazzini pulivano. Con il sindaco Scapagnini le clientele e i favoritismi hanno ricacciato la cittā verso l'Africa, senza offesa per l'Africa.