Tracce di rossetto.

Falcone, Borsellino e TUTTE le vittime di mafia domani camminano con noi...


Fin da bambino avevo respirato giorno dopo giorno aria di mafia, vioenze estorsioni, assassinii. C'erano stati poi i grandi processi che si erano conclusi regolarmente con un niente di fatto.La mia cultura progressista mi faceva inorridire di fronte alle bruutalità, agli attentati, alle aggressioni; guardavo a Cosa Nostra come all'idra dalle sette teste:qualcosa di magmatico, di onnipresente e invincibile, responsabile di tutti i mali del mondo: Avevo letto anche di Cesare Mori, il "Prefetto di ferro" inviato da Mussolini a dare il colpo di grazia all'organizzazione mafiosa, e il sociologo Henner Hess. Nell'atmosfera di quel tempo respiravo anche una cultura che negava l'esistenza della mafia e respingeva quando vi faceva riferimento. Cercare di dare un nome al malessere sociale siciliano equivaleva ad arrendersi agli .La confusione regnava sovrana: da una parte chi diceva TUTTO E' MAFIA, dall'altra chi sosteneva LA MAFIA NON ESISTE. Tutto in un contesto, per dirla con Sciascia, di attentati, assassinii, avvenimenti gravissimi, che hanno scandito la mia formazione. [...]Mi sono fatto le ossa a Trapani come sostituto Procuratore. La mafia è entrata subito nel raggio dei miei interessi professionali con uno dei grandi processi del dopoguerra. Dieci assassinii e la mafia di Marsala dietro le sbarre. Mi indicarono un armadio pieno di pratiche, dicendomi. "Leggile tutte!". Era il novembre 1967 e puntuali come un orlogio svizzero cominciarono ad arrivarmi cartoline con disegni di bare e croci. E' una cosa che tocca agli esordienti e non ne rimasi colpito più di tanto. Il tuffo improvviso nell'universo di Cosa Nostra è stato appassionante, intenso, formativo. La mia curiosità per la mafia, già forte, aumentò nel corso delle indagini". GIOVANNI FALCONE, in collaborazione con Marcelle Padovani, "Cose di Cosa Nostra", Rizzoli, 1991, pagg. 39-40. Con la passione e la curiosità di Giovanni Falcone, finalizzate a contrastare Cosa Nostra e i suoi mille tentacoli radicati nel tessuto sociale, questa sera rinnovo l’impegno civico che tutti dobbiamo assumerci per DIRE NO ALLA MAFIA E A TUTTE LE MAFIE. CHI PUO’, DOMANI PARTECIPI ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE DI POLISTENA, CONTRO L’NDRANGHETA CALABRESE E CHI NUON PUO’ ADERISCA IDEALMENTE, FACENDO PROPRIE LA PASSIONE E LA CURIOSITA’ CHE HANNO ANIMATO LA VITA DEI MAGISTRATI CHE HANNO SACRIFICATO SE STESSI IN NOME DI VALORI SUPREMI, QUALI LA GIUSTIZIA E LA LIBERTA’. “Si muore generalmente perchè si è soli o perchè si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perchè non si dispone delle necessarie alleanze, perchè si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere” GIOVANNI FALCONE