Tracce di rossetto.

Amici a 4 zampe...


  Da sempre restia a trattare pubblicamente le mie vicende personali, oggi ho ritenuto opportuno concedere una deroga alla mia riservatezza, per esporre a voi, amici bloggers, la terrificante esperienza che ieri ha coinvolto, in primis, il mio cane, Laika, e necessariamente anche me. Questa opinione scaturisce dalla consapevolezza che quanto sto per raccontare possa produrre una qualche utilità, non solo a coloro che, come me posseggono un cane e sono legati a questo da un sentimento di autentico affiatamento, ma anche a coloro che per dovessero casualmente imbattersi in un litigio tra cani. Nel pomeriggio di ieri stavo conducendo Laika, un cane meticcio vispo, giocherellone e affettuosissimo, di piccola taglia e dal mantello nero, a passeggio in un’area, adibita allo sgambamento dei cani, che il Comune di Ferrara ha mirabilmente istituito. Nel corso della consueta camminata giornaliera in un luogo dove riesco pure a distanza ad identificare i cani, perché ormai li conosco, ho notato che si stava avvicinando a Laika con fare ben poco amichevole, un cane di razza pitt-bull. In un lampo quest’ultimo, ringhiando, cominciava ad alitare con irruenza attorno al mio cane. A questo punto ho alzato Laika, per sorreggerla tra le mie braccia, visto che manifestava molto spavento. Il pitt-bull con un balzo ha poggiato le sue zampe anteriori sul mio torace, continuando con insistenza ad annusare Laika fra le mie braccia. Lei, dimenandosi per lo spavento è sfuggita alla mia presa, divenendo così preda delle fauci implacabili del pitt-bull, che con i denti la stava afferrando ripetutamente all’altezza del collo.  Terrificata da ciò che i miei occhi stavano vedendo, incurante del rischio che io stessa stavo correndo, ho bloccato il pitt-bull trattenendolo con forza dalle cosce. E’ poi sopraggiunta, sotto choc, la proprietaria di Mina, questo è il nome del cane, che prontamente è riuscita ad allacciargli  il guinzaglio. Laika sanguinava al naso e al labbro inferiore e piangendo con strazianti guaiti, si riparava attorno alle mie gambe. Ora stà bene e le è già tornata la voglia di correre e giocare. A me invece sono rimaste impresse quelle orribili scene… Non ho fatto nulla di speciale, perché chiunque umanamente avrebbe cercato di salvare una vita. Naturalmente non provo alcun risentimento nei confronti di Mina, il bellissimo esemplare di pitt-bull, autore dell’aggressione a Laika. Resto piuttosto sgomenta sul carente addestramento che ricevono questi cani, i quali, per legge, debbono essere denunciati come si fa con il porto d’armi.  Io cerco di seguire i basilari rudimenti dell’educazione del cane, perché so che da essi dipende il rapporto stabile, improntato anche sull’obbedienza, che si deve instaurare tra proprietario e cane. E’ notorio, infatti, che il cane “concepisce” la famiglia, nella quale entra a far parte, come il proprio branco ed è proprio con i membri del branco che esso comincia a relazionarsi, seguendo la sua naturale inclinazione a manifestare più o meno dominanza. Spetta proprio ai membri della famiglia-branco, con una serie di esercizi indispensabili, a mostrare di essere “superiori in grado” rispetto al cane. § Tutti sappiamo che in Natura il capo-branco mangia per primo ed è questa la prima regola da mettere in atto quando si adotta un cane. § Varcando la soglia di casa occorre sempre precedere il cane, perché anche in Natura il capo.branco, stà davanti ai suoi simili e provvede ad ispezionare il territorio. § Il proprietario deve sempre mantenere l’iniziativa dei comportamenti, perché anche in Natura è il capo-branco che decide sempre per primo e per tutti. § Ci si deve mostrare buoni capi con determinazione, coerenza e rispetto della natura del cane, senza mai manifestare debolezza. § Il biscottino, cioè il premio che serve a gratificare il cane non deve mai essere “gratuito”, ma deve essere col tempo captato come uno strumento di insegnamento. Anche grazie al suddetto strumento didattico, soprattutto in città, sono irrinunciabili alcuni esercizi che servono al cane per:stare “AL POSTO”;prestare attenzione (“ATTENTO”);la posizione da “SEDUTO”;“A TERRA”, “ALT”, “IN PIEDI”;il richiamo “VIENI”;e portare la museruola e il guinzaglio…