Tracce di rossetto.

Perdere l'amore...per troppo lavoro.


Anzichè il cinema, il ballo, la serata in trattoria, l'incontro in pizzeria in allegria, tra amici, di sovente mi attendono dietro l'angolo impegni fitti di lavoro, per i quali è noto l'orario di inizio, per via delle convocazioni scritte, ma non quello di conclusione.Non è certamente facile la vita di chi si dedica anima e corpo al lavoro, nella triste consapevolezza che ciò, un pò per volta comporterà incomprensioni e gelo all'interno delle pareti domestiche, tra gli affetti più cari, che reclamano, a giusta ragione, tempo e attenzioni, dopo tanta e prolungata trascuratezza.Non è altrettanto facile conciliare il tempo da dedicare al lavoro, soprattutto quando questo è senza orari, con quello da riservare alla famiglia e anche a se stessi, al meritato relax, perchè il rischio di notti insonni derivanti dallo stress è sempre dietro l'angolo.Non ho figli e riconosco di aver investito gran parte della mia vita dapprima nello studio e successivamente nel lavoro. Quest'ultimo, al pari del primo, si è trasformato in una autentica passione, più che in un impegno o in un dovere.Prima o poi tuttavia la latitanza dalle pareti domestiche e dal cuore della persona amata diviene oggetto di aspri conflitti di coppia. Ad aggravare il quadro appena descritto, subentrano le illazioni ed i sospetti, che fanno capo alla gelosia e all'amarezza per vedersi vanificare serate allettanti al ristorante, vacanze di più o meno breve durata e in generale spazi di vita condivisa.Gradirei così confrontarmi con chi vive l'impegno professionale con dedizione tale da sacrificare spesso la propria vita privata e in primo luogo la sfera affettiva. In particolare chiedo se è ancora uno scoglio insuperabile quello della donna MOLTO impegnata (trovo sprezzante l'espressione DONNA IN CARRIERA). Ho sentore che ancora solo agli uomini vengano concesse scusanti ed attenuanti per il super-lavoro. Il retaggio dell'educazione, dei tabù, delle regole non scritte, inducano anche le famiglie più aperte da questo punto di vista, ad adottare pretesti, freni e pregiudizi di antica, infausta memoria. Non parliamo più di quote rosa, per favore...Che ne pensate?