Per me

Amalfi, perla della costa..


Giungendo ad Amalfi, appena il pittoresco borgo di pescatori si delinea incuneato fra montagna e mare, difficilmente si potrà immaginare che quel borgo, durante il Medioevo, sia stato uno dei più potenti centri economici del Mediterraneo.Amalfi, perla della costa che da lei prende il nome, sembra spalancata sul mare come un ampio balcone sferzato da un sole abbacinante e dominata dai monti Lattari, grande muraglia che, ai tempi della repubblica, la proteggeva dalle incursioni dei Turchi e dei Normanni; questi monti, disseminati di giardini degradanti e fioriti, profumati di agrumeti, quasi lambiscono il mare dalle trasparenze verde smeraldo e viola ametiste.Piccola, dalle case bianche costruite nello stile tipico di un'architettura spontanea, addossata ad uno scosceso pendio scavato nel vallone dal fiume Canneto, in una zona priva di pianori e di terrazze, Amalfi è stata costretta ad adattarsi alle asprezze del territorio: le sue case abbarbicate alla roccia, quasi fossero nate da essa, sono incastrate l'una nell'altra in un intreccio di strade, di vicoli, di scale, in un continuo saliscendi fra mare e montagna, mentre la torre dello Ziro, sulla sommità del monte San Felice, la protegge possente.Il passato di Amalfi è un'importantissima realtà storica che si sviluppa attraverso il tempo in una sintesi equilibratissima fra religiosità, cultura e folklore.L'abilità sul mare degli Amalfitani pose la città all'avanguardia fra le repubbliche marinare nei commerci con i paesi dell'Oriente: prima delle altre, Amalfi ebbe un suo codice marittimo, coniò moneta e divenne celebre per i suoi arsenali dove si costruivano vascelli anche per altri paesi. Con il passare dei secoli, l'acqua delle fiumare fu imbrigliata e sagacemente sfruttata dagli Amalfitani: dalle semplici dighe per l'irrigazione di giardini e terrazze, ai mulini alimentati dalla forza dell'acqua per la produzione di farina, ai frantoi per quella di olio, ai canali per quella della famosa carta di Amalfi.Una natura solare e mitica, intatta e selvaggia, una bellezza antichissima che sembra concretizzarsi in un desiderio selvaggio di sublime, un paesaggio splendente in cui le memorie del passato fasto si inseriscono come gemme preziose, circondano Amalfi di un'atmosfera magica.Il turismo oggi è richiamato dal mito degli antichi viaggiatori del Grand Tour che venivano sedotti dalla bellezza selvaggia di questo luogo, un fascino che Amalfi ha saputo conservare intatto, a dispetto di tutte le mode.Nel centro di Amalfi si visiteranno almeno il celebre Duomo, dalla maestosa facciata decorata con sottili lamine d'oro, e il Chiostro del Paradiso, graziosa costruzione moresca del XIII secolo. Fra i prodotti tipici amalfitani ricordiamo i limoni, il celebre limoncello e la carta prodotta artigianalmente.Fra i più importanti appuntamenti ricordiamo il Venerdì Santo con la processione del Cristo morto per le vie della città, il 24 Dicembre (Notte di Natale) con la discesa della stella cometa dal monte Tabor ed il 31 Dicembre lo spettacolo di fuochi pirotecnici per il nuovo anno e la cantata dalle nenie natalizie. A Giugno, ogni quattro anni, Amalfi dedica alla memoria del suo suggestivo passato una festa che onora cultura e tradizioni: in uno scenario dai colori magici la Regata delle Repubbliche Marinare rinnova le suggestioni dell'antica marineria delle quattro città che vi partecipano.