Per me

Post N° 298


Una recente notizia ANSA:"Immigrazione: Infibulazione, sotto la lente            All'Ospedale Sacco di Milano si e' parlato del problema. In Lombardia sono 300 le donne immigrate vittime di mutilazioni genitali. E di infibulazione si e' parlato oggi all'Ospedale Sacco. Il dato e' preoccupante perche' questo tipo di mutilazioni viene rilevato dagli operatori sanitari solo in caso di problemi. E l'esempio lombardo e' stato solo un pretesto per sensibilizzare molti studenti di medicina a un problema che riguarda circa 130 milioni di donne nel mondo e piu' di 28 nazioni, concentrate soprattutto in Africa. (ANSA)MILANO, 30 MARZO "Che notizia, vero?Ecco, riportandomi ai messaggi precedenti 263-289 ritorno sull'infibulazione. Se notate, nel mio Blog ho anche un banner contro questa pratica, e non sarebbe male impegnarsi in una campagna di sensibilizzazione per il suo tramite - del mio banner, cioè - nei vari Blog.Sapete, giusto per ricordare a qualche straniero in Italia che noi rispettiamo le culture diverse dalla nostra, ma non barbarie di questo genere.Da qualche tempo in Italia, il Codice Penale punisce l'infibulazione - magari in ritardo, ma comunque meglio di niente – in modo quanto mai esplicito.Gli articolo di riferimento sono il 583bis ed il 584ter.Come si sa, “infibulazione”, è un termine generico che ricomprende molte delle mutilazioni rituali a carico dei genitali femminili. Pratiche di questo genere, che ledono fortemente la salute psichica e fisica delle bambine e donne che le subiscono, vengono praticate in 28 paesi dell'Africa sub - sahariana, e non per motivi terapeutici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha distinto le mutilazioni in 4 tipi differenti a seconda della gravità per il soggetto: 1. Circoncisione o infibulazione “as sunnah”: essa viene limitata all’incisione od alla resezione della punta del clitoride sino a che fuoriescano sette gocce di sangue simboliche;2. Escissione “al uasat”: consiste nell’asportazione della clitoride con annesso il taglio totale o parziale delle piccole labbra;3. “Infibulazione” o “circoncisione faraonica o sudanese”: asportazione della clitoride, delle piccole labbra e di parte delle grandi labbra. Le ferite vengono cauterizzate, per poi procedere alla cucitura della vulva. Viene lasciato aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.Nel quarto tipo sono inclusi una serie di interventi di varia natura, anch’essi cruenti, sui genitali femminili.Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione del luogo. Per esempio, nel sud della Nigeria si opera, per così dire, sulle neonate, in Uganda sulle adolescenti, in Somalia sulle bambine.Ovviamente, mentre la prima, per quanto non piacevole, appare puramente simbolica e non comporta quasi nessuna conseguenza, le altre, soprattutto la terza, ledono gravemente sia la vita sessuale sia la salute delle donne. E’ in particolare, ma non solo, contro di essa, che si adoperano i movimenti per l'emancipazione femminile, soprattutto in Africa.Come ho scritto precedentemente, per motivi di lavoro ho conosciuto donne cui era stata inflitto proprio il terzo tipo di infibulazione. Ho visto con i miei occhi come è ridotta una nostra "parte" intima: sembra un ombelico venuto male, è una vista terrificante...Tra l'altro, per poter avere un "decente" rapporto sessuale (rigorosamente matrimoniale, s’intende: l’adulterio, che per ciò che riguarda gli uomini è punito con una multa o tutt’al più con un po’ di prigione, comporta per una donna la lapidazione), quel foro deve essere "allargato" con il ricorso ad un’incisione praticata con un coltello.Molte delle donne che hanno subito queste mutilazioni muoiono a causa di gravissime infezioni, e quelle che sopravvivono manifestano problemi fisici e psicologici, pesantissimi perchè ovviamente l'atto sessuale è vissuto dolorosamente da entrambi i punti di vista E lo stesso parto viene ovviamente vissuto in maniera quanto mai traumatica.  Purtroppo però, è difficilissimo riuscire a convincere le tribù e le stesse donne a non praticare, le prime, a non subire, le seconde, mutilazioni come quelle descritte più sopra, che si consumano alla luce del sole, senza che nessuno, dall’esterno, possa intervenire per impedirle, nella più totale assenza di legislazione Statuale. Ora, è indubbio che la cultura dei popoli vada sempre rispettata: ma la Storia dell’Occidente, le sue norme di Civiltà formatesi in modo estremamente sofferto, ma ormai totalmente consolidate, rende certo che la dignità delle persone va rispettata ancora di più. Alcuni asseriscono che la pratica dell’infibulazione non ha alcuna base religiosa ma solo culturale e che in molte società tribali dell'Africa, del sud della penisola araba e del sud-est asiatico essa risulti istituzionalizzata a prescindere da quella motivazione essenziale. Ma questa è un’opinione certamente errata: al contrario, in realtà l'infibulazione ha una fondamentale base religiosa motivata, almeno ab origine, da necessità sociali, come quasi sempre è avvenuto presso qualsiasi ceppo etnico. Al momento, essa risulta di uso corrente presso una trentina di Paesi Musulmani, Egitto compreso. Viene amplificata e santificata dalle autorità religiose di quei Paesi che la predicano come sacra ed inviolabile volontà di Dio, anche se essa non fa parte ufficialmente della Shariah, la fondamentale Legge islamica: perchè è parte integrante dell'Islam l'ossessione per la verginità femminile, tanto che ogni anno, in funzione del dettato della dottrina Coranica che tuttavia non ricomprende in maniera esplicita un qualsiasi obbligo riguardante l’infibulazione, vengono uccise non meno di cinquemila donne colpevoli di aver perso l’integrità del proprio imene.Come ho già detto in esordio, in Italia l'infibulazione è fuorilegge E tuttavia non sono poche le Famiglie di emigrati che la praticano clandestinamente, con perfetto accordo – ciò senza dubbio anche per motivi culturali e di tradizione – tra gli uomini della Famiglia stessa, gli “operatori” ufficiali (sarebbe meglio dire “torturatori”) e le donne, soprattutto quelle meno giovani, che l’hanno subita e vissuta sino in fondo. A parziale giustificazione di questa singolare accettazione di un simile abominio da parte delle donne, si può supporre che esistano due motivazioni: la prima consiste nel rispetto della volontà dei Capi Famiglia, delle tradizioni socio religiose e del timore parallelo della vendetta di Allah, indotta dai leader religiosi; la seconda, riferita soprattutto le Persone che hanno subito le mutilazioni più radicali in età ancora non cosciente può dipendere dalla loro totale non-conoscenza diretta del piacere sessuale. La mancanza di quel tipo di esperienza può far considerare dalle donne che vi sono soggette una sostanziale derubricazione dell’importanza di una lotta a contrasto, anche se da combattere a favore della propria stessa progenie.Le donne arabe ed islamiche non meritano certamente tutto ciò. Non in un contesta sociale come quello che noi tutti viviamo. Ma sappiamo bene che purtroppo nel mondo c'e ancora molto lavoro da fare per dare alle donne la dignità che meritano, malgrado gli indubbi, seppur limitati risultati, delle grandi battaglie femministe del secolo scorso. “La resezione della clitoride e delle piccole e grandi labbra non comporta sempre la cucitura della vulva. In alcuni contesti sociali, soprattutto là dove non sussiste il tabù dell’adulterio, la cultura ufficiale ritiene “sufficienti” le mutilazioni. In effetti un motivo di fondo esiste, radicato, originato in un passato che tuttavia dovrebbe ritenersi ormai ampiamente superato. Temporibus illis, la logica della sopravvivenza tribale, sia in termini di aumento della popolazione, sia in quelli della, come dire, produzione di nuove forze da impiegare per la difesa della tribù, rendeva assolutamente necessario che i giovani non fossero indotti a praticare rapporti parziali, finalizzati esclusivamente al piacere. L’eliminazione degli organi di sensibilità sessuale più esterni determinava come unica possibilità, ed ambìta, per la donna, del piacere vaginale, una volta reso impossibile quello clitorideo. Ciò imponeva la necessità di una penetrazione totale e, quindi, di maggiori certezze per ciò che riguardava le probabilità di procreazione. Niente pomiciamenti in “500”, sulla riva del mare od in collina, per le fanciulline africane, arabe di trecento anni orsono. Solo che, appunto, sono trascorsi da allora, almeno tre secoli. E se ai giorni nostri un uomo, per quanto santo Ministro di Allah o Capo Famiglia fedele islamico avanzasse un’ipotesi di questo genere parlando con donne-figlie o donne-mogli nere o bronzee cresciute in Occidente (penso, emblematicamente a Naomi Campbell, chissà perché…) egli potrebbe subire una sorte parallela: porrebbe cioè seriamente a repentaglio l’equivalente maschile della clitoride.D’altra parte non mi sembra il caso, per noi occidentali, di fare troppa ironia sull’argomento: se la Storia della Civiltà europea fosse ancora ferma ai modelli cinque-secenteschi; se la Santa Inquisizione non fosse….per grazia di Dio, un triste, truce, abominevole ricordo di un periodo infausto; se non ci fosse stata l’influenza determinante delle matrici celtiche mitteleuropee, con buona pace delle “radici cristiane dell’Europa”, probabilmente anche qui, nei luoghi in cui si svolge la nostra depravata esistenza, le donne che si concedessero il lusso di percepire quel piacere che appare anch’esso un dono del Creatore - e non solo quelle che vi indulgessero fuori del matrimonio, badate bene – verrebbero tacciate automaticamente di meretricio. Ed, adeguatamente ornate di rametti di rosmarino, finirebbero arrosto per il giorno, poniamo il caso, di Pasqua. Speriamo che Giovan Battista Vico si sbagliasse, almeno in parte….”Filmati come quelli che vi propongo possono certamente contribuire a ridurre e poi eliminare alla radice orrori legalizzati di quel genere, per lo meno nell’ambito dei Paesi di civiltà occidentale. deve finire.Attenzione: "il video è molto forte e non adatto a minori."Vi invito a prelevare il Logo: