Per me

Basta con questa tortura mediatica!


Nella vicenda di Cogne, dopo la sentenza definitiva, sento parlare di rischio di suicidio, di indulto, di grazia, revisione del processo......Roba da pazzi!Emotivamente, propendo per la tesi colpevolista, e sono convintissima che si debbano rispettare e difendere le sentenze che i giudici emettono, a prescindere da quale personaggio abbia compiuto un reato. Ciò significa che, in tutti i casi, non sono propensa a concedere sconti di pena a chiunque si sia macchiato di delitti efferati.Si parla di "grazia" per la Franzoni......Ma io se solo penso e penso a quanti, donne ed anche uomini, si trovano in carcere impediti ad esercitare la gestione familiare, ho provato sempre un senso di sconforto ogni volta che ho visto il loro stato d’animo in considerazione del fatto che, appunto come la Franzoni, non possono gestire i figli come vorrebbero. Specialmente le donne, inutile dirlo, sono le più penalizzate perché l’immaginario collettivo (e non solo), le vede soprattutto mamme le quali, abitualmente, sono per varie ragioni impegnate e preposte alla gestione dei figli. Lavorando con loro mi son chiesta sempre come avessero potuto delinquere consapevoli del fatto che una volta arrestate sarebbero state lontane dai loro figli. Ho chiesto ed anche discusso di questa cosa con loro: "il bisogno" era la loro scusa, se così la vogliamo chiamare. Già, "bisogno".....e poi? Mesi, forse anche anni lontane dai figli. Terribile, la condanna forse più tremenda, per loro. Però per queste donne detenute c’è il silenzio, perché lasciate sole da famiglie ed amici, e perché non possiedono amicizie in alto loco.Per ciò che riguarda il caso-Franzoni, ora è improvvisamente saltato fuori un medico del quale non si era sentito parlare sin qui, non per lo meno in maniera significativa, il quale sostiene che Samuele è morto per un'aneurisma cerebrale. Io conosco fin troppo bene, questa malattia: per quanto ne abbia parlato a lungo con i miei medici curanti, nessuno di loro mi ha mai detto che un aneurisma riesca a sfondare un cranio!Della Franzoni ricordo: "Non parlare al cellulare che è controllato!" detto da suo marito; la sua espressione di trionfo quando l'hanno scarcerata (mi domando: trionfo quando ti hanno appena massacrato un figlio??). Ricordo anche la sua frase alla fine di una trasmissione, quando credeva che i microfoni fossero stati spenti e invece ce n'era ancora uno acceso: "Come sono andata, ho pianto troppo?"....... Io, come tutti, so solo che lei ha passato i tre gradi di giudizio, ed è stata dichiarata colpevole. Penso che siano pochi, i 16 anni di carcere, peraltro risultato di una riduzione di una prima pena a 30 anni e, presto, nuovamente ridotta a 13 anni ufficiali di carcere grazie a quella genialata che è l’indulto ma che di fatto si ridurrà a qualche scarsissimo anno di carcere grazie a buona condotta, sconti, libertà vigilata e altre belle invenzioni. Tutto questo infarcito di una serie di privilegi carcerari, come le visite più frequenti dei figli, del marito e del suocero (e il suocero che c’entra?), il tutto grazie ad una rete di protezione che si è stretta intorno alla Franzoni e che coinvolge non solo la famiglia, ma il paese di provenienza. La Grazia: la Grazia in nome dei suoi bambini, ed ancora privilegi, gli sconti.....nient’altro?Ma ci si rende conto, che la vita di un essere umano non ha prezzo, che se l'ucciso è un bambino indifeso, ed ancora di più, figlio dell'omicida, questa cosa non può che essere considerata un'aggravante di dimensioni tali per cui, colui che si macchia di un reato del genere non può subire alcuna condanna inferiore avere l'ergastolo? Penso anche che su questa tristissima vicenda debba calare il sipario ed il silenzio, e che la Franzoni debba scontare la sua pena come tutti. E se poi qualcuno si ricordasse ogni tanto anche che un povero bambino ha perso la vita in maniera orribile sarebbe anche lodevole...Se poi fa comodo concedere una “grazia” in funzione dei figli oltre quello morto, allora dovremmo concederla anche ad altri detenuti - so tra l'altro, che se davvero concedessero la grazia a quella donna, le carceri italiane sono pronte alla rivolta - e chiedere scusa a quanti hanno scontato queste ed altre pene e che non sono più in vita!***Ho visto in Rete e la riporto: la piantina della cella della Franzoni: non ho potuto fare a meno, trattandosi di un argomento che ben conosco per motivi di lavoro, di considerare che sono evidenti alcune cose che appaiono incongrue, essendo la detenuta sorvegliata a vista a scopo precauzionale, perchè si pensa che voglia suicidarsi. Ma:1) un detenuto se è sottoposto a "Sorveglianza a vista", non PUO' e non DEVE avere nella cella il fornellino;2) se è a rischio "suicidio", come si è detto, non PUO'e non DEVE avere lenzuola, se non di carta, e non può avere un televisore;3) tutto ciò che è suo, deve venir conservato fuori dalla cella, anche un semplice accappatoio ecc...La Franzoni ha avutoevidentemente, dei privilegi che altre detenute o gli stessi Agenti di P.P. sognano ad occhi aperti, e questo mi porta, insieme a tutti i colleghi, a chiedermene il perchè. Si sa che in un carcere non è il benvenuto chi fa del male a donne e bambini, figuriamoci poi a chi li ammazza: è la "legge non scritta del carcere", ed è uguale per tutti. Annamaria Franzoni, per lo Stato, è una donna che ha ucciso in modo brutale suo figlio, e deve espiare come tutti. Lì, nel carcere della Dozza dov'è detenuta, si è già dovuto placare una rivolta da parte delle detenute che hanno protestato duramente, sia per il suo arrivo, sia perchè si parla di grazia.A questo punto, si diebbe proprio che in un grottesco calcolo della convenienza in Italia conviene essere più carnefice, che vittima.Eugenia, Clo